L’auto elettrica non è propriamente “ecologica”, e nemmeno “pulita”: lo hanno stabilito in Francia tre differenti pareri di una giuria consultiva che si occupa di deontologia per conto dell’Autorità sulla pubblicità. A sollevare la questione è stata l’associazione Observatoire du nucléaire, che ha segnalato le campagne di Autolib’ e di Bluely, i car sharing elettrici di Parigi e Lione, “colpevoli” di utilizzare la formula “100% ecologico” per descrivere il servizio. “Il carattere ‘ecologico’ viene descritto senza elementi di paragoni”, ha stabilito il Jury de déontologie publicitaire, “mentre l’utilizzo di questo servizio ha certamente qualche effetto negativo sull’ambiente, in particolare per via dell’usura dei veicoli e della corrente necessaria alla ricarica, di cui non è specificata l’origine da fonti rinnovabili”. I responsabili di Autolib’ hanno già modificato il sito Internet e l’associazione autrice della segnalazione è soddisfatta: “Avevamo ragione, Autolib’ non è ecologica perché l’energia utilizzata è principalmente nucleare”. Intervistato dal quotidiano Le Monde, il direttore dell’Observatoire du nucléaire Stéphane Lhomme ha dichiarato che “Certo, l’auto elettrica non inquina mentre si muove, ma inquina prima e dopo, e soprattutto sposta l’inquinamento intorno alle miniere di uranio e di litio, delle centrali nucleari e dei siti di stoccaggio dei rifiuti radioattivi”.

A dimostrazione di quanto sia acceso, in Francia, il dibattito intorno alle elettriche, un’altra pubblicità è stata bocciata dalla giuria nel mese di giugno, ossia quella della Renault Zoe che diceva: “Per combattere l’inquinamento, girate in auto” (nella foto in alto). Un messaggio che non è piaciuto alla Federazione nazionale degli utenti dei trasporti, che l’ha segnalato all’Autorità, la quale ha stabilito che “la pubblicità non induce a pensare che i veicoli elettrici non abbiano alcun impatto negativo sull’ambiente”, perché una nota con asterisco precisa che le “zero emissioni” si riferiscono all’utilizzo del veicolo e non all’intero ciclo di vita o alla produzione della corrente. Però, aggiunge la giuria, “questa pubblicità incita esplicitamente i consumatori a muoversi in auto elettrica per preservare l’ambiente, mentre esistono altri numerosi mezzi di locomozione comunemente considerati meno nocivi, come il trasporto pubblico o la bicicletta”. E con questa, secondo Le Monde, sono ben nove le sentenze del Jury de déontologie publicitaire che “bacchettano” le pubblicità delle auto elettriche in Francia.

Ma alla fine, se definirla “ecologica” è troppo, si può almeno dire che l’auto elettrica è “più ecologica” di quella con motore termico? Sempre in Francia, l’Agenzia per l’ambiente e l’energia Ademe ha pubblicato, lo scorso dicembre, un rapporto che paragona le emissioni complessive di un’auto elettrica con batteria agli ioni di litio a quelle di un’auto a benzina e di una diesel di segmento B (vale a dire vetture delle dimensioni della Fiat Punto o della Ford Fiesta). Ebbene, stanti le tecnologie del 2012, l’auto elettrica esce dalla fabbrica avendo prodotto più CO2 di un’auto tradizionale, soprattutto a causa dell’estrazione dei metalli che compongono la batteria (la quale, da sola, causa il 35% delle emissioni complessive di gas serra nel ciclo di vita dell’auto). Poi però recupera se alimentata con la corrente diffusa in Francia, derivante principalmente da centrali nucleari (che producono scorie radioattive, ma poca CO2). Immaginando un ciclo di vita di 150.000 km, una vetture elettrica a batteria produce nel complesso circa 10 tonnellate di CO2, una diesel 23 tonnellate e un’auto a benzina 27. Se però si considera la corrente in uso in Germania, prodotta principalmente da combustibili fossili, le emissioni di CO2 dell’auto elettrica arrivano a circa 22 tonnellate, poco meno di quelle dell’auto diesel.

Ancora più sorprendente il paragone fra auto elettriche e termiche quando, invece della sola CO2, lo studio considera il consumo complessivo di energia primaria: in questo caso, “il consumo di energia primaria del veicolo elettrico, nell’intero ciclo di vita, è inferiore a quelle di un veicolo a benzina ma leggermente superiore a quello di un veicolo a gasolio”, qualunque tipo di corrente si consideri (francese o tedesca, grafico in basso). Meglio muoversi con un caro, vecchio diesel, allora? Non proprio: lo studio della Ademe precisa che “il veicolo elettrico presenta un netto vantaggio su quello termico se si considera la qualità dell’aria locale”, per esempio in città, perché come detto l’inquinamento è “delocalizzato”. Ma allo stesso tempo la ricerca francese mostra che l’auto elettrica – con le batterie e i metodi di produzione della corrente attuali – non è la panacea di tutti i mali ambientali.

 

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