L’ex Femen tunisina Amina Sboui denuncia di essere stata aggredita ieri nella piazza di Clichy, a Parigi. “Alle 5 del mattino cinque uomini mi hanno assalita nella stazione della metropolitana – scrive la donna sul suo profilo Facebook – rasandomi i capelli e le sopracciglia. Mi hanno gridato che non merito la bellezza che Allah mi ha donato e che mi avrebbero violentato con la benedizione di Allah”. Gli uomini si sarebbero allontanati solo dopo che la ragazza gli ha promesso che si sarebbe convertita all’Islam. “Non posso credere che nel 2014 accadano ancora queste cose in Francia”, scrive Amina sul social network, pubblicando una sua fotografia subito dopo l’aggressione.

La tunisina Amina è diventata famosa a livello internazionale perché fino ad agosto 2013 era stata una componente del gruppo femminista Femen, noto per le sue dimostrazioni a seno nudo; una partecipazione, quella al gruppo femminista, che le è costata diversi mesi in carcere nel suo Paese. In particolare, l’anno scorso la ragazza aveva trascorso due mesi e mezzo in prigione dopo aver scritto la parola Femen sul muro di un cimitero di Kairouan, la città più sacra e conservatrice della Tunisia. Una volta liberata, aveva però spiazzando tutti annunciando di avere lasciato il gruppo, denunciandone “l’islamofobia” e anche la poca chiarezza che, a suo parere, c’è su chi sostiene economicamente il movimento.

  

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