Non chiamateli dilettanti. A Montegiardino è già tempo di Champions League. Per i circa 900 abitanti del castello più piccolo di San Marino e per i calciatori – part time – della SP La Fiorita è tempo di vivere una notte da leoni. Sognare. E provare ad entrare nella storia. L’appuntamento è fissato per martedì 8 luglio. Quando la squadra sammarinese volerà in Estonia per affrontare a Tallinn l’Fc Levadia nella gara di ritorno del primo turno preliminare e poter ascoltare un’altra volta sul campo l’inno ufficiale – the champiooooonsss – della coppa dalle grandi orecchie. Impresa riuscita anche alle società Murata, Tre Fiori e Tre Penne, sempre della Serenissima Repubblica.

La squadra del presidente Alan Gasperoni ci proverà quest’anno. Dopo l’andata persa per 1 a 0 con il gol di Heiko Tamm – Heiko chi? – a 3 secondi dalla fine, tenterà l’impresa nella capitale estone. Non aspettatevi tatuaggi, orecchini d’oro, wags e conigliette al seguito. In campo solo uomini e lavoratori che conoscono la fatica. Nessun bambino viziato, capriccioso e vestito di azzurro a cantare Fratelli d’Italia. Anche perché San Marino è e resta San Marino. Ma a buon intenditor poche parole. E pochi palloni. Non aspettatevi la diretta Sky con telecronaca di Massimo Marianella o Maurizio Compagnoni. E neanche la radiocronaca live di Francesco Repice o Riccardo Cucchi. Se volete seguire la partita non vi resta che sperare in San Marino Rtv o nello streaming di qualche canale estone.

Quella contro la Levadia sarà una gara combattuta, di quelle che: bisogna giocare con il cuore e con la testa. E pensare con i piedi. Per dirla alla Osvaldo Soriano. Martedì sera i ragazzi di mister Manca dovranno entrare in campo con lo stesso spirito di quando da bambini rincorrevano la palla nei cortili e nelle ville comunali senza fermarsi un attimo. Per poi rientrare a casa sudati, con le ginocchia sbucciate e la maglia sporca e strappata. Con la voglia di merendine e ancora fame di pallone. Fregandosene dei lividi, dei graffi, del sangue e della strigliata della mamma.

Psicologo, bagnino, impiegato di banca, studente, operaio, geometra e imprenditore. I ragazzi de La Fiorita non vivono di calcio, ma lavorano ogni giorno per poi correre ad allenarsi. Come tutti i calciatori dilettanti che inseguono un sogno con passione. Vera passione. In rosa, un ex campione di Campioni, il reality show che vedeva Ciccio Graziani allenare il Cervia, il cobra di Rimini Giacomo Gualtieri, oggi bagnino di salvataggio, per lui anche un gol al Milan in amichevole. Simone Monatanari, di professione psicologo, capitano e portiere. Il difensore Gianluca Bollino che tra un muletto e l’altro, tra un trasporto e l’altro, trova il tempo di allenarsi e la forza di marcare gente come Balotelli, Van Persie e Lewandowski, affrontati con la maglia della nazionale. A disposizione di mister Manca anche il bomber de La Serenissima Andy Selva, ex Sassuolo come Filippo Pensalfini, e il centrocampista Simone Confalone che ha esordito in serie A con la maglia del Bologna e segnato a Buffon. Lorenzo Forcellini, che passa la mattinata in pelletteria prima degli allenamenti e Pietro Calzolari magazziniere in un ingrosso di abbigliamento che, dopo aver giocato la partita di andata, non potrà essere protagonista a Tallinn. Niente ferie. Niente trasferta in Estonia. Pietro resterà a casa, seduto in poltrona a sperare, soffrire e sudare, come i tifosi del castello di Montegiardino e tutta San Marino. Sperando nell’impresa. E nella notte da leoni dei suoi compagni.

Ma forse per ora è meglio non pensarci. Domani è un altro giorno e la sveglia suonerà presto come al solito. Bisogna lavorare.

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Un grazie al presidente Alan Gasperoni per la disponibilità e a Diego Ponzè con i suoi servizi mai banali.

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