“Una delle zone archeologiche più importanti dell’Umbria attuale è quella corrispondente all’antico centro di Ocriculum. Sorto in età preromana sull’altura su cui è ubicato anche l’attuale paese, fu trasferito, probabilmente alla fine dell’età repubblicana … presso una grande ansa del Tevere su cui si sviluppò il porto della città. … Della città romana sono attualmente ben visibili l’anfiteatro, le terme del II sec. d. C., …, il teatro, le grandi e piccole sostruzioni, l’area del foro e di altri edifici pubblici come la basilica, di cui nulla rimane in vista. La città, …, è attraversata dall’antica via Flaminia, fiancheggiata prima del suo ingresso nell’area urbana, da monumenti funerari.”

Così sul sito online della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria, viene presentato il parco archeologico di Otricoli. Viene voglia di andare a vederli i resti dell’antica città. Operazione non proprio agevole dal momento che manca qualsiasi riferimento utile. Non solo a raggiungerli, ma anche relativi all’apertura al pubblico. Una volta reperite le info sul sito della Regione Umbria, tutto è più chiaro. In uno dei sabato o domenica, oltre che nei festivi, tra aprile e settembre, è possibile entrare nella città. Altrimenti è necessario prenotare. Preventivamente. Camminando nel verde, tra querce e viti “maritate”, ci s’inoltra tra quel tanto che resta. Peccato che non goda di buona salute. A partire dalle grandi sostruzioni, in più punti coperte dalla vegetazione. Con alcuni degli ambienti interessati da crolli, anche considerevoli. Con le opere lignee di contraffortatura che dopo anni di posa in opera sono ormai, da tempo, evidentemente inadeguate. Anche l’anfiteatro è sofferente. Come indiziano anche i piccoli e grandi cedimenti.

A ben guardare l’intera area archeologica, e non soltanto alcuni dei monumenti, sembra trovarsi in condizioni precarie. Del settembre del 2013 la denuncia, da parte di un Consigliere comunale di Otricoli, dell’esistenza nell’area di una sorta di discarica con un banco frigorifero, cucine a gas, bombole di gas, oltre a cataste di legno. L’impressione che si tratti dell’ennesimo caso di Bene Pubblico soffocato dalla mancanza di adeguate risorse è forte. In realtà non è così. Su Otriculum si  è investito. Non poco. D’altra parte il Comune del ternano è capofila del “Progetto di valorizzazione dell’area archeologica dell’antica via Flaminia”, riguardante anche il Comune di Terni, con la zona archeologica di Carsulae, e quello di Narni, con il Ponte di Augusto. Un progetto finanziato con fondi del Ministero per i Beni e le attività culturali così ripartiti, 850mila euro per il 2005, ai quali vanno aggiunti 400mila euro per l’anno successivo. I diversi interventi affidati all’Arcus Spa, una società per lo sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo. A ragione il progetto prevede una duplice operazione. Da un lato il restauro dei monumenti più sofferenti. Dall’altro la realizzazione di infrastrutture in grado di implementare le potenzialità turistiche dell’area.

Per il “recupero dei monumenti archeologici” stanziati 162mila euro; 175mila euro per due approdi sul Tevere. Le spese non si fermano qui. Nel 2010 il Comune investe ancora sull’approdo presso il fiume Tevere, denominato porto dell’Olio. Per il recupero e l’adeguamento dell’approdo ancora 100mila euro, come si legge nella delibera di Giunta n. 43 del 20-04-2010. Passa un anno. Nuovi stanziamenti. Questa volta 70mila euro per le opere di difesa spondale come da delibera di Giunta n. 18 del 29-03-2011. Nel 2011 ancora uno stanziamento. Questa volta di 157.989, 80 euro. Per il restauro conservativo, il recupero e la messa in sicurezza delle Sostruzioni. Non è finita. Altri 25mila euro per riparazione, consolidamento e messa in sicurezza della viabilità di accesso all’attracco di Porto dell’Olio e di collegamento con l’area archeologica, come da delibera di Giunta n. 1 del 28.01. 2014. Ad oggi il servizio di navigazione non è mai entrato in funzione. Anche a causa dei periodici danneggiamenti sia degli attracchi che delle opere spondali. Il fatto che la Soprintendenza archeologica abbia previsto per gli anni 2015-2016 l’impegno di nuove risorse per ulteriori restauri alle sostruzioni, indizia almeno l’inefficacia dell’intervento del 2011. Ce ne sarebbe abbastanza per essere quantomeno preoccupati per la sorte di quel che si conserva di una delle più importanti città dell’Umbria romana.

Ad una storia di importanti risorse spese senza significativi riscontri se ne aggiunge un’altra. Quella del camping Capitello. La struttura non lontana dall’anfiteatro e a due passi dall’ansa del Tevere che, come pubblicizza anche il suo sito online, tra “casette”, e diverse “piazzole di sosta“, offre alla sua clientela piscina e ristorante. Naturalmente una comoda visita alla città antica. Il fatto che sia il Comune che la Soprintendenza archeologica dell’Umbria abbiano autorizzato la realizzazione del complesso recettivo assicura non soltanto sulla sua liceità. Ma anche sulla circostanza che nonostante la sua localizzazione, più che prossima all’area archeologica, nessuna opera abbia contribuito ad arrecare alcun danno al patrimonio archeologico della zona. Se ne può quindi dedurre che le aree di frr. fittili che si rinvengono aldilà del perimetro del camping non proseguano all’interno. Ma l’impressione generale non muta. Sfortunatamente. Chi passeggia per l’area archeologica tra monumenti ancora bisognosi di cure, ha la possibilità di spaziare con lo sguardo. Di immergersi nel verde della vegetazione e poi, più in là, nel grigio delle acque del Tevere. Dove nonostante gli approdi progettati, la navigazione è ancora interdetta. C’è anche il camping. Che dovrebbe costituire un’aggiunta essenziale per la città antica. Un servizio importante. Chi passeggia tra l’anfiteatro e le sostruzioni, magari pensando alle opere scoperte nei secoli passati e che arricchiscono i Musei Vaticani, non può fare a meno di pensare che Otricoli, rimanga una promessa non mantenuta. Un patrimonio scriteriatamente non valorizzato. E non perché sono mancate le risorse necessarie. Peccato!

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