Nove giorni fa a Forlì una ragazza di sedici anni si è tolta la vita gettandosi dal tetto del liceo classico che frequentava; ora la magistratura ha iscritto nel registro degli indagati entrambi i genitori per le ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia in concorso, con l’aggravante dell’istigazione al suicidio e della morte della morte della persona offesa.

Sul tetto dal quale la ragazza si è tolta la vita, infatti, i carabinieri hanno ritrovato una lettera, quasi un atto di accusa nei confronti della madre e del padre, rispettivamente un’insegnante e un libero professionista. Nelle righe la giovane contestava ai genitori i numerosi ‘no’, i divieti assoluti e la volontà di tenerla, a suo dire, come una reclusa in casa. Nella lettera la giovane ha anche scritto che a far precipitare ancor di più la situazione era stato il rifiuto dei genitori di fronte alla sua richiesta di proseguire gli studi in Cina per un anno. C’è poi anche un’indiscrezione, al momento non confermata: la ragazza avrebbe lasciato nel suo telefonino un lungo monologo, probabilmente anche questo registrato sul tetto della scuola, ribadendo tutta la sua disperazione.

Come atto dovuto, la magistratura e gli investigatori hanno dato il via alle indagini; durante la perquisizione della camera della ragazza gli inquirenti hanno ritrovato altri biglietti e post it sempre con lo stesso tono e gli stessi rimproveri nei confronti dei genitori. In più è stata ritrovata l’indicazione di aver detto più volte ai genitori di volerla fare finita, senza che la situazione di conflitto si calmasse. 

Il sostituto procuratore Marilù Gattelli e il procuratore capo Sergio Sottani, che seguono il caso, hanno lanciato anche un appello a chiunque possa fornire con le sue indicazioni elementi utili a chiarire le esatte dimensioni dell’accaduto. Al più presto, compatibilmente con la situazione, saranno ascoltati anche i genitori. 

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