Pesa come un macigno il giudizio a tre stelle che l’EuroNCAP ha assegnato alla versione rinnovata della Mégane. Per la Renault, che ha fatto della sicurezza uno dei suoi punti di forza, è una sconfitta dolorosa, che rischia di fare passare in secondo piano gli sforzi che hanno permesso al marchio di guadagnarsi le cinque agognatissime stelle su modelli anche piccoli, come la nuova Clio, l’elettrica Zoe e la Suv Captur. Ma che c’è dietro alla débâcle della media francese? Innanzitutto, al contrario delle piccole appena citate, la Mégane non è un modello nuovo: è presente sul mercato dal 2008, anche se è stata rinnovata con un restyling e col recente “facelift”. E non è la prima volta che l’età di un progetto viene rivelata proprio dai crash test. È il caso, per esempio, dell’ultimo aggiornamento del trio Peugeot 107-Citroën C1-Toyota Aygo prima che arrivassero i nuovi modelli: nate nel 2005, il restyling del 2012 fu valutato con sole tre stelle, perché le richieste dell’EuroNCAP si aggiornano più in fretta di quanto non facciano i modelli sul mercato.

A proposito di giudizi sempre più severi: qui sta la seconda ragione del voto scarso della Mégane. Negli ultimi anni, i criteri di giudizio sono diventati sempre più rigidi riguardo ai sistemi elettronici di sicurezza. La Mégane, per esempio, ha ottenuto degli ottimi punteggi per quanto riguarda la protezione di ginocchia e femori nello scontro frontale, il massimo del punteggio nel test di urto laterale e in quello della protezione dei bambini piccoli (il manichino simula un bimbo di un anno e mezzo) ma è “caduta” sulla protezione dal colpo di frusta e, soprattutto, su quello che a qualcuno potrebbe sembrare un cavillo. Il cicalino che ricorda di allacciare le cinture di sicurezza sui sedili anteriori risponde agli standard dell’EuroNCAP, ma non il sistema usato per informare il guidatore dell’allacciamento delle cinture posteriori: “Il sistema utilizza un testo che non è disponibile in tutte le lingue, quindi non soddisfa la valutazione EuroNCAP. Renault intende risolvere presto questo problema. Con un sistema differente, la Mégane sarebbe stata valutata con quattro stelle complessive”.

Difficile dire se perdere una stella per una svista di questo tipo sia esagerato, oppure se l’EuroNCAP stia giustamente indirizzando l’industria dell’auto verso un approccio più chiaro e univoco alla sicurezza, che aiuti gli automobilisti a sfruttare al meglio i dispositivi presenti in auto. Intanto, però, la Volkswagen Golf Sporstvan – cioè la versione “alta” della media tedesca, nella foto in basso, che sostituisce la vecchia Golf Plus – si è aggiudicata le cinque stelle anche con questi ultimi, più severi, criteri di valutazione. Si tratta di un modello di nuova concezione, costruito sulla moderna piattaforma modulare condivisa anche con l’Audi A3 e la Seat Leon. Solo tre stelle, invece, per tre modelli non in vendita in Italia (Peugeot 301, Citroën C-Elisée e MG3), mentre il Ford Tourneo Courier ne guadagna quattro. Un risultato piuttosto buono considerando che, storicamente, le automobili derivate dai veicoli commerciali non ottengono valutazioni molto alte. L’unico di questa categoria ad avere ottenuto le cinque stelle è stato, nel 2012, un altro veicolo Ford, il furgone Transit Custom.

Articolo Precedente

A cinque porte e la roadster Superleggera: arrivano le Mini che non ti aspetti

next
Articolo Successivo

Smart, Corsa, Twingo, tante piccole a fine 2014. E buoni affari con le “vecchie”

next