E’ la maledizione della seconda partita. La sconfitta dell’Italia contro la Costa Rica a Recife ha confermato una tradizione negativa che accompagna gli azzurri ormai da 14 anni. Tra Mondiali ed Europei, infatti, la nostra Nazionale stecca sistematicamente il secondo impegno. Contro qualsiasi avversario, di rango o meno. L’ultimo successo nella seconda partita risale addirittura agli Europei del 2000, quando la squadra di Dino Zoff si impose 2-0 a Bruxelles sul Belgio padrone di casa grazie alle reti di Totti e Fiore. In una fase finale di un Mondiale bisogna addirittura tornare indietro di altri due anni e andare a Francia ’98, quando gli azzurri rifilarono un secco 3-0 al Camerun a Montpellier. Da quel momento in poi solo delusioni, alcune cocenti.

A cominciare da quella dei Mondiali 2002 in Giappone e Corea del Sud quando, dopo un incoraggiante esordio contro l’Ecuador, l’Italia incappò in una giornata nera e perse 2-1 contro la Croazia a Ibaraki. Due anni più tardi, agli Europei del 2004 in Portogallo, una magia di tacco di Ibrahimovic regalò l’1-1 alla Svezia e si rivelò purtroppo fatale per il cammino degli azzurri che non superarono la prima fase. Stessa musica anche a Germania 2006: buona la prima (2-0 al Ghana), male la seconda (1-1 con gli Stati Uniti con autorete comica di Zaccardo ed espulsione con maxi squalifica di De Rossi).

Ancora un pari, e ancora per 1-1, agli Europei 2008: stavolta contro la Romania allo stadio Letzigrund di Zurigo. Per non parlare poi della fallimentare spedizione ai Mondiali di Sudafrica 2010: dopo lo stentato pari all’esordio contro il Paraguay, ecco un altro incredibile 1-1 contro la Nuova Zelanda. Identico risultato agli Europei 2012, di nuovo contro la Croazia (bestia nera della nostra Nazionale). Fino ad arrivare a Brasile 2014 e alla disastrosa prova di Recife contro Costa Rica: uno 0-1 che fa male e che costringe l’Italia a giocarsi tutto contro l’Uruguay martedì a Natal.

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