Aumentano le ore lavorate e cala la cassa integrazione. Nel primo trimestre 2014, secondo i dati Istat diffusi martedì, il monte delle ore di lavoro è cresciuto dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti e le ore lavorate per dipendente sono salite dello 0,8% (+1,7% rispetto allo stesso periodo del 2013). Al contrario l’incidenza delle ore di cassa utilizzate si è ridotta a 35,3 ogni mille ore lavorate, con una diminuzione di 8,7 ore rispetto al 2013.

Rallenta, invece, la salita del costo orario del lavoro: le rilevazioni dell’Eurostat mostrano che nel periodo gennaio-marzo in Italia è sceso dello 0,1%, contro un aumento dello 0,9% su base annua registrato nell’area euro e un +1,2% nell’intera Ue a 28. Nell’eurozona i salari e gli stipendi per ora lavorata sono aumentati dell’1,5%, mentre la componente non salariale è scesa dello 0,8%. Nella Ue a 28 la componente salariale del costo del lavoro ha segnato un incremento dell’1,7%, mentre quella non legata agli stipendi è scesa dello 0,3%.

Sempre martedì il ministero dell’Economia ha fatto sapere che tra gennaio e aprile l’erario ha incassato 232 milioni in meno rispetto allo stesso periodo del 2013 a causa della flessione delle entrate contributive, che sono scese di 3,1 miliardi (-4,4%) più che controbilanciando, in negativo, l‘aumento del 2,5% del gettito tributario (salito di 2,9 miliardi di euro). Ma i contributi pagati sono diminuiti per semplici ragioni di calendario: in febbraio il governo Letta ha deciso di far slittare da febbraio a maggio il versamento dei premi Inail.

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