Non è stato sconfitto il vecchio apparato del Pd.

Grossomodo Renzi il Rottamatore ha detto che il Pd ha perso dove non si è rinnovato. Gli hanno fatto eco in molti.
Mi pare vero in genere. Ma non è vero per Perugia.
Il sindaco Boccali non è un esponente della vecchia politica.
A Perugia è il rinnovamento.
Wladimiro Boccali non solo è una persona onesta ma è anche capace.
È sempre stato tra gli innovatori, fu uno dei fondatori di Banca Etica a Perugia e durante il suo mandato ha sostenuto molte iniziative solidali come l’autocostruzione di case, lo sviluppo delle cooperative sociali, il sostegno ai giovani artisti, a sistemi di riuso e riciclo come il mercato dell’usato e del baratto e alla diffusione dell’efficienza energetica.

Ma soprattutto la giunta Boccali si è dedicata a costruire il rilancio economico della città. E Boccali, contro ogni aspettativa, è riuscito a portare a casa un risultato enorme. Infatti, Perugia è riuscita a essere selezionata tra le 6 finaliste che concorrono per diventare capitale europea della cultura nel 2019. Ed essere tra le 6 finaliste vuol dire aumentare la visibilità in Europa e  intercettare le enormi risorse dei finanziamenti europei che vengono erogati alle città finaliste. Quindi anche se alla fine non si dovesse vincere si è già ottenuto un risultato molto positivo.
In soldoni, parecchi punti di Pil comunale

Ma se Boccali è stato così bravo, c’è da domandarsi che cosa abbia determinato una sconfitta elettorale che sembrava impossibile, visto che oltretutto al primo turno Boccali aveva preso il 47% dei voti, con l’esponente del centrodestra, Romizi, fermo al 26%.

Credo che le ragioni siano tre.
Innanzi tutto è difficile fare il sindaco in una fase di crisi. Il disagio generale penalizza chiunque gestisca la cosa pubblica: se le cose non vanno, se la Casta ci ha ammorbato, il sindaco finisce per prendersi una fetta di responsabilità non sua.

La seconda questione è l’effetto del caso Meredith. Perugia ha attirato su di sé le attenzioni pruriginose dei media. Un certo incremento della microcriminalità (comunque a livelli al di sotto della media nazionale) ha fatto cortocircuito con uno degli assassini più famosi del mondo, ed è  diventato di moda in tv descrivere Perugia come una specie di Gomorra. Il che è assolutamente falso… E questo ha portato a una notevole diminuzione degli studenti stranieri, con relativo danno economico (e di chi è la colpa se non di Boccali?).

Infine, la giunta Boccali ha sofferto di un problema comune a gran parte dei progressisti che conosco: sono impegnati a fare le cose e si dedicano in minor misura a raccontarle.
Si tratta di un errore nel quale anche io sono caduto. Nell’ultimo anno mi sono reso conto che per gestire bene Alcatraz la qualità del nostro lavoro e dell’ospitalità che offriamo non è da sola sufficiente a sviluppare al massimo le potenzialità. Mi sono reso conto che il racconto di quel che fai richiede un investimento di lavoro notevolissimo.
A volte non c’è niente da fare. Hai la malapena le forze per fare il necessario e non ti resta energia per “comunicare”.
Va messo in conto.

Per spiegare vorrei fare l’esempio di Angelo Bonelli, dei Verdi, che alle europee non hanno ottenuto un buon risultato.
Credo che Bonelli sia uno dei migliori leader che abbiamo in Italia. È veramente un fuoriclasse. Uno che ad un certo punto si rende conto del disastro di Taranto e praticamente si trasferisce lì, inizia a parlare con la gente, si dà da fare, protesta. Realizza un lavoro pazzesco che alla fine è tra le cause fondamentali che hanno portato a far scoppiare il bubbone e a far intervenire la magistratura. Bonelli è uno che viene dal lavoro sul campo, in Italia e nei Paesi in via di sviluppo. È uno convinto che con il lavoro casa per casa si ottengono risultati. E ha fatto quel che sa fare bene e lo ha fatto alla grande. Tanto di cappello in un’Italia piena di gente che fa cacche stitiche ma è molto brava a confezionarle…

E va bene così. Ma io credo che nel futuro dovremo riflettere su questa questione: nell’oggi della comunicazione istantanea e globale, chi decide di chiedere voti deve tenere presente che i risultati pratici restano invisibili al grande pubblico. Come riuscire a realizzare nel quotidiano gli obiettivi della tua lotta e a trovare anche le energie per COMUNICARLO?
È una domanda da un milione di dollari.
Ma la situazione è questa. Questa è la nuova sfida. Dobbiamo inventarci qualche cosa di potente e geniale. E che costi poco perché a noi ci finanzia nessuno. Impossibile?
Probabilmente impossibile.
Dico che è impossibile ma sotto sotto lo so già che ci riusciremo. Perché alla fine i buoni vincono sempre. Basta insistere, resistere, continuare, proseguire, perseverare, persistere e reggere. A lungo.
E continuare a fantasticare fino a trovare un modo grazie al quale puoi farti sentire ovunque. Il modo c’è, lo sento. Prima o poi lo acchiappo!