Frenare di fronte a un ostacolo improvviso: può sembrare una banalità, eppure la manovra può rivelarsi molto pericolosa se non la si effettua nella maniera corretta. Questo e molto altro s’impara durante i corsi di guida sicura, il cui scopo è insegnare come si prevengono le situazioni pericolose e come ci si comporta in caso d’emergenza, un argomento purtroppo trascurato dalle autoscuole. Fra i tanti corsi disponibili in Italia, noi abbiamo seguito per una giornata quello organizzati dalla BMW in collaborazione con la scuola “Guidare Pilotare” di Siegfried Stohr, che fra l’altro è l’unico organizzato da una casa automobilistica ad aderire al protocollo stabilito dal ministero dei Trasporti per valutare quanto la partecipazione a un corso di “guida sicura avanzata” riduca la mortalità causata da incidenti stradali.

Nel nostro caso, il corso s’è svolto nella pista di Misano Adriatico (Rimini), ma la scuola è itinerante e programma diverse sessioni in tutta Italia, dal circuito di Franciacorta (Brescia) a quello di Recalmuto (Agrigento) e Binetto (Bari), passando per Monza, Vallelunga (Roma) e Mores (Sassari). Larga parte dei corsi (1.500 l’anno) è offerto dalla BMW ai suoi clienti tramite i concessionari, ma chiunque può prendervi parte: il prezzo di un giorno di corso di avviamento alla guida sicura parte da circa 400 euro, quelli di guida sicura da 1.300. 

Che cosa si può imparare, nelle 2 ore di prove pratiche e 5 ore di test in pista? Si può scoprire che cosa sono sovrasterzo e sottosterzo e come contrastarli; quanto il fondo bagnato influisca sull’aderenza, e quanto provvidenziale possa essere in certe situazioni l’intervento del controllo elettronico della stabilità. Si può scoprire che i cosiddetti “trasferimenti di carico” – cioè lo spostamento del peso della vettura quando si accelera o si rallenta – influenzano pesantemente il comportamento dell’auto in curva: non a caso l’ex pilota Stohr definisce la frenata in curva come “la madre di tutte le sbandate”. Si impara a impostare correttamente una curva o un tornante, frenando quando le ruote sono ancora diritte, poi sterzando con un filo di gas e accelerando leggermente per “uscire” meglio dalla curva. E poi si prova a frenare a fondo per evitare un ostacolo improvviso: in caso d’emergenza, è inutile modulare la frenata, come raccomandavano le autoscuole prima della diffusione a tappeto dell’Abs. Bisogna “pestare” sul pedale fino in fondo (consapevoli del fatto che l’Abs interverrà evitando il bloccaggio delle ruote) e premendo contemporaneamente il pedale della frizione, in modo da evitare che il “pizzicamento” accidentale dell’acceleratore – sì, succede – possa proiettare l’auto verso il pericolo. Esperienze che è utile fare almeno una volta in condizioni di totale sicurezza, in pista e con gli istruttori al fianco, in modo da non farsi trovare impreparati nel caso si presentasse, su strada, un’emergenza reale.

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