“Mi avevano detto che Sala è molto nervoso dal giorno degli arresti dei suoi principali collaboratori. Ora vedo che non solo è nervoso, ma falsifica la realtà“. E’ la replica stizzita di Roberto Formigoni, senatore Ncd ed ex presidente della Regione Lombardia, al commissario unico di Expo 2015 Giuseppe Sala. 

A muovere l’ira del Celeste l’intervista di oggi a Repubblica in cui Sala parla delle inchieste per corruzione che si sono abbattute sulla grande opera lombarda: “Io mi riconosco due errori – afferma -Non aver capito quello stava facendo Paris (Angelo Paris, direttore generale di Expo fino all’arresto dell’8 maggio, ndr) e non essermi impuntato quattro anni fa, quando avrei voluto affidare appalti e lavori a un general contractor esterno, da scegliere con una gara internazionale. E invece mi lasciai imporre da Formigoni e Moratti Infrastrutture Lombarde e Mm“. Infrastrutture Lombarde, società della Regione Lombardia e stazione appaltante delle opere connesse all’Esposizione universale, è l’epicentro dell’inchiesta per corruzione coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano. Il costruttore vicentino Enrico Maltauro, scarcerato ieri, ha messo a verbale un sistema di tangenti – la “cupola” – nell’affidamento  dei lavori di Expo, in particolare nell’appalto per le architetture di servizio vinto dalla Maltauro costruzioni. E lo stesso Paris ha fornito agli investigatori elementi ritenuti utili.

Secondo Formigoni, Sala sarebbe “preso dalla stessa sindrome di Paris, che è quella di accreditarsi politicamente”. Quanto detto dal commissario “è grave e non depone a favore dell’equilibrio che dovrebbe avere un uomo nella sua posizione”, soprattutto perché “Sala non ha mai parlato con me di queste vicende. Io – assicura Formigoni – non mi sono mai occupato di appalti e di gare. E’ vero – precisa – che i tecnici della Regione mi dicevano che Sala veniva a chiedere aiuto, ma la decisione di affidarsi a Infrastrutture lombarde fu presa da Expo 2015, di cui Sala è da sempre amministratore delegato e di cui la Regione Lombardia è socio di minoranza con il 20%”.

Formigoni specifica poi che “Infrastrutture lombarde e Mm sono state consulenti, ma le decisioni sulle gare, gli appalti, la gestione dei fondi sono sempre state assunte da Expo 2015 su proposta del ‘dominus Sala’”. L’ex governatore aggiunge infine che “anche sulla Mantovani i ricordi di Sala sono imprecisi”. Formigoni ricorda il ”ribasso” con cui la società vinse l’appalto e d’aver ”pubblicamente lanciato l’allarme, ma Sala insistette per affidare la gara alla Mantovani”.

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