Con lo sciopero di mercoledì contro Uber, i tassisti di mezza Europa sembrano essersi tirati la zappa sui piedi: secondo il sito Appfigures.com, che si occupa di monitorare la richiesta delle applicazioni per smartphone, l’app dell’azienda californiana ha scalato in poche ore la classifica dei download dell’App store Apple (foto in alto). In Inghilterra, dove lo sciopero dei taxi è stato particolarmente duro, l’applicazione è passata dal numero 128 di una settimana fa al numero 2 in classifica. In Italia, oggi, la app di Uber è al 16esimo posto delle app per iPhone più scaricate della settimana, addirittura un gradino sopra quella di Facebook.

Se l’obiettivo dei tassisti era danneggiare il nuovo sistema che mette in contatto i clienti con gli autisti dei cosiddetti “noleggi con conducente“, considerato concorrenza sleale, allora ha fallito: la protesta ha fatto conoscere Uber anche a chi, magari, non l’aveva mai sentito prima. Il direttore di Uber in Europa, Pierre-Dimitri Gore-Coty, non a caso aveva detto al Wall Street Journal appena qualche giorno fa: “Se non altro, lo sciopero renderà Uber ancora più visibile e un sacco di persone si renderanno conto che adesso hanno la possibilità di scegliere”.

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