Basterebbe spegnere le “luci non necessarie” per risparmiare tra i 100 e i 200 milioni di euro. Il commissario alla spending review Carlo Cottarelli torna a rilanciare dal suo blog l’operazione “Cieli bui”, la proposta bocciata dalle commissioni Ambiente e Bilancio della Camera con cui nel 2012 il governo Monti puntava a risparmiare 500 milioni.

Cottarelli esorta ad “avere un po’ di coraggio e smettere di avere paura del buio”. Il consumo di luce pro capite in Italia è “più del doppio di Germania e Gran Bretagna, e comporta uno spreco di denaro pubblico. L’illuminazione stradale costa circa 2 miliardi di euro e grava prevalentemente sulle finanze dei Comuni”, ricorda il commissario, che aveva inserito i tagli all’illuminazione pubblica nel dossier presentato al governo lo scorso marzo.

Se “il grosso dei risparmi richiede investimenti”, osserva il commissario, le soluzioni non mancano. Ad esempio quella del partenariato pubblico-privato o la mobilizzazione di fondi europei per rendere più efficiente il risparmio energetico.

D’accordo con questa idea è il leader dei Verdi Angelo Bonelli, secondo cui però “non basta spegnere l’interruttore“. Con le luci a Led e una maggiore efficienza energetica “si possono risparmiare 10 miliardi in 10 anni”, afferma. A sostenere Cottarelli è anche Silvia Fregolent (Pd), responsabile economia del deputati del partito ed esponente Ecodem, che parla di “misure condivisibili. Coniugare la sicurezza stradale e urbana con l’efficienza energetica deve essere un obiettivo prioritario di governo ed enti locali, anche attraverso sinergie tra settore pubblico e privato”. Positivo pure il commento del Wwf. “Risparmio vuol dire sia eliminare le luci inutili, sia rendere efficienti quelle necessarie”, afferma Maria Grazia Midulla, responsabile Clima ed Energia. “Investire è il metodo che in minor tempo, 2-3 anni, fa risparmiare risorse enormi”.

Decisamente contrario il Codacons. “Pensi piuttosto Cottarelli a cancellare i 500 enti dichiaratamente inutili esistenti nel nostro paese che costano miliardi di euro alla collettività, senza lasciare al buio i cittadini – afferma il Presidente Carlo Rienzi – Tra tutte le voci dove è possibile eseguire tagli, fa specie che si sia pensato all’illuminazione pubblica, tra l’altro carente in molte periferie”. Il commissario ritiene “infondate” le obiezioni sollevate, anche al tempo del governo Monti, in merito allo spegnimento delle luci, a iniziare da quella sulla sicurezza. “Nessuno propone di spegnere le luci urbane: si può risparmiare fino a un miliardo per anno – spiega – rimpiazzando punti luce che disperdono la luce verso l’alto, eliminando l’illuminazione eccessiva, usando tecnologie Led e riducendo l’illuminazione di strade a scorrimento veloce, di aree ad uso industriale o artigianale e di zone urbanizzate non edificate”. Ma Adusbef e Federconsumatori ribadiscono: “Ci sono altre vie più sensate per risparmiare, non a discapito dell’incolumità dei cittadini“.

Articolo Precedente

La soia non è un fagiolo, è un ‘minerale’

next
Articolo Successivo

L’inquinamento in Europa vale come quattro atomiche in un anno

next