Sorpresa, amarezza e delusione. Questa è la reazione dei Verdi al Parlamento europeo per l’esclusione del loro gruppo dalle opzioni sottoposte agli attivisti del M5S nel referendum di oggi. Eppure ormai, dicono, ci credevano tutti, soprattutto dopo l’incontro informale di martedí 10 giugno a Bruxelles tra tre eurodeputati pentastellati e alcuni rappresentanti della delegazione francese, nonché la chiara e inequivocabile apertura dell’eurodeputato José Bové e di Rebecca Harms, la neo confermata presidente del gruppo politico.

Dura la Harms che al fattoquotidiano.it parla di “democrazia dirottata verso la destra populista ed anti ecologista da parte di Beppe Grillo”. “Non so chi ha deciso di estromettere i verdi dal referendum. Non so più cosa pensare, non so chi decida davvero”, aggiunge. E poi l’appello alla reazione: “I membri del Movimento che non sono d’accordo con Grillo si facciano sentire, adesso tocca a loro prendere posizione”.

Eppure che i Verdi fossero una delle opzioni del referendum sembrava per alcuni scontato. Almeno dopo che martedi scorso tre eurodeputati del M5S, tra cui il capodelegazione Ignazio Corrao, hanno incontrato alcuni rappresentanti della delegazione francese dei Verdi guidata da Michèle Rivasi. Proprio la Rivasi racconta al fattoquotidiano.it il suo stupore: “Un incontro interessante e cordiale. I tre deputati italiani mi sono sembrati sicuri che anche i Verdi sarebbero stati inclusi nel referendum”. Il resto è storia. La Rivasi porta la questione alla riunione di gruppo di martedí pomeriggio dove se ne parla per quasi due ore. Alla fine la neo confermata presidente, la tedesca Rebecca Harms, afferma pubblicamente che “nel caso in cui il referendum esprima una maggioranza a favore dei Verdi, siamo aperti al dialogo con il Movimento”. Lo stesso eurodeputato francese José Bové, il giorno dopo, aveva ribadito il concetto alle telecamere del fatto.it.

Una versione in parte smentita dallo stesso Ignazio Corrao: “Ci siamo visti in modo informale nei corridoi. Abbiamo discusso a lungo e gli abbiamo chiesto di contattare direttamente Grillo. I Verdi francesi hanno detto che lo avrebbero fatto. La mia delusione? E’ nei confronti degli ambientalisti che non hanno capito che noi eravamo un Movimento ecologista. Ma non è finita qui. Voteremo insieme su molte questioni in Parlamento”.

E adesso cosa succede? In attesa del risultato del voto e di una presa di posizione da parte degli attivisti del Movimento che non condividono l’estromissione dal referendum, la stessa Harms lancia un segnale ai 17 eurodeputati pentastellati: “Restiamo aperti al dialogo anche singolarmente con i deputati che non condividessero la linea imposta da Grillo”. Tradotto in parole povere, chi volesse aderire ai Verdi in un secondo momento non troverà la porta chiusa.

Il botta e risposta tra le due forze politiche dura da alcune settimane. I Verdi sono stai accusati da un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo di aver “rimbalzato” il Movimento. Questa volta a rispondere, sempre al fattoquotidiano.it, è il Segretario generale dei Verdi, la greca Vula Tsetsi: “Non abbiamo rimbalzato nessuno. È vero, ho ricevuto due telefonate prima delle elezioni alle quali però avevo risposto di richiamare dopo i risultati elettorali. Ma non si è fatto piú vivo nessuno”. Successivamente sul blog di Beppe Grillo è stato pubblicato un altro post rivolto espressamente ai Verdi per aprire un dialogo. Ma qualcosa è andato storto.

@AlessioPisano

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