Rottamatori di tutto il centrodestra unitevi. L’appello nazionale è lanciato forte e chiaro da Marco Lisei – consigliere comunale di Forza Italia a Bologna – e Galeazzo Bignami – consigliere regionale di Fi in Emilia Romagna – che per sabato 14 giugno 2014, presso la sala del Baraccano di Bologna, chiamano a raccolta tutti colori i quali, dai centristi di Casini alla destra di Fratelli d’Italia, passando per eletti ed elettori della Lega Nord, non ne possono più della frantumazione in mille liste e nella mancanza di democrazia interna alle strutture di partito del centrodestra.

“Noi non abbiamo invitato nessuno in particolare”, precisa Bignami al fattoquotidiano.it, “anche se da Roma qualche deputato ci ha detto che se l’avessimo invitato sarebbe venuto”. 120 posti a sedere, tre minuti ad intervento, uno schermo per ribadire le parole e i concetti chiave toccati dagli oratori, hashtag come #svegliacendx, #oraomaipiù #ricostruiamo per bombardare il web: è la mini Leopolda di centrodestra prevista a Bologna che avrà presto una seconda puntata probabilmente a Milano nell’autunno prossimo.

“Non abbiamo voluto remare contro né per le Europee, né per le amministrative”, continua Bignami, “ma nonostante alcune vittorie importanti ai ballottaggi come Potenza e Spoleto non potevamo più stare fermi. Per chiedere un quadro e un programma condiviso a tutto il centrodestra partiamo quindi da Forza Italia che rimane l’ammiraglia del centrodestra senza però avere un ordine democratico e chiaro al suo interno”. Primarie per eleggere “dal caposcala al premier” è la richiesta principale dei rottamatori. Berlusconi sembra invece un nome disperso tra le nebbie dei ricordi: “Non pensiamo che essere giovani voglia dire automaticamente essere bravi o essere avanti con l’età significhi non esserlo. E non vogliamo nemmeno fare battaglie generazionali”, prosegue il consigliere regionale, “Vogliamo creare un network nazionale per condividere idee, metodi e regole. Vogliamo ripartire dalla costruzione del nostro futuro, nient’altro”.

Così se l’età di Lisei e Bignami insieme non fa nemmeno gonfiandola quella dell’ex premier di Arcore, ecco dietro l’angolo l’altro supergiovane ora a Palazzo Chigi: “Renzi su certi temi ci ha superato senza che riuscissimo a reagire. Sui tagli alle spese dello stato, per esempio, anche se è più apparenza che sostanza”. L’operazione recupero consenso perduto ripartirà quindi dal Baraccano sabato 14 giugno a 360 gradi: “So che verranno anche tanti delusi del Movimento 5 Stelle. Molti nostri sostenitori storici sono finiti lì in questi anni e li andiamo a recuperare. A Parma e Comacchio, Grillo ha vinto coi nostri voti”. Il serrate le fila dei giovani rottamatori bolognesi è, infine, anche una mano di poker che potrebbe far saltare il banco: “Abbiamo subito fin troppo l’iniziativa politica di Renzi e Grillo, ora tocca a noi. Proponiamo tre riforme radicali per l’Italia: intanto la soppressione delle attuali Regioni per far nascere solo 5 macroaree modello collegi europei visto che l’attuale dispendiosa disposizione nacque negli anni settanta per dare potere anche al Pci; aboliamo la Camera e non il Senato, atto che ci permetterebbe un vero risparmio economico per le casse dello stato; creiamo un sistema presidenziale, tanto di rischi dittatura modello Iran mi sembra in Italia non ci sia più il pericolo”. Il resto, con tutti i particolari su come tornare a governare il Paese dopo aver rottamato l’attuale classe dirigente del centrodestra, sabato prossimo nella sala del Baraccano fino ad esaurimento dei posti disponibili.

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