Il dato sul Pil americano nel primo trimestre è peggiore delle attese degli analisti, che scommettevano su una contrazione dello 0,5 per cento. Lo afferma Dipartimento del Commercio Usa rivedendo al ribasso la stima preliminare diffusa il mese scorso, che indicava un aumento dello 0,1 per cento. Il dato si confronta poi con un quarto trimestre 2013 che si è chiuso con il Pil in crescita del 2,6 per cento portando il saldo di fine anno a +1,9 per cento dopo il +2,8% dell’anno precedente. E con il fatto che per l’economia americana si tratta della prima contrazione dal primo trimestre del 2011, nonché la seconda da quanto l’economia Usa è emersa dalla Grande Recessione.

Ma secondo gli analisti non significache ci sarà una nuova recessione. In ogni caso le contrazioni del Pil sono rare al di fuori di periodi di recessione: negli Stati Uniti è capitato solo una manciata di volte dal 1947. Il calo del primo trimestre è legato all’inverno rigido, affermano gli analisti. E molti economisti prevedono che l’economia americana si riprenderà nel secondo trimestre, anche se non è chiaro se la ripresa sarà sostenuta: gli economisti per aprile-giugno stimano un pil in crescita del 3,5 per cento. Buone notizie, invece, sul fronte della disoccupazione con le richieste di sussidi che la scorsa settimana sono calate di 27.000 unità a quota 300.000, il livello più basso da agosto 2007. Il dato è migliore delle attese degli analisti, che scommettevano su quota 318.000 unità. 

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