Il 25 maggio la Lombardia rinnova la maggior parte delle sue amministrazioni, 1042 su 1531. Un quarto dei comuni italiani al voto sono qui. Alle urne vanno tre capoluoghi: Bergamo, Pavia e Cremona e decine di comuni sopra i 15 mila abitanti. Ma l’altra statistica da record riguarda i comuni reduci da arresti e da commissariamenti.

Il caso più clamoroso è quello di Pioltello, sei chilometri a est di Milano. Era lo scorso dicembre e Antonio Concas finiva in carcere con altre 25 persone nell’inchiesta Clean City. Al centro dell’indagine una ditta brianzola, la Sangalli, che avrebbe dispensato mazzette milionarie per assicurarsi i lavori di recupero e smaltimento rifiuti nei comuni della zona. Concas avrebbe preso una tangente da 20 mila euro per prorogare il contratto con la ditta. La notizia fu uno choc perché l’esponente Pd era considerato un sindaco antimafia, sempre in prima fila per la legalità. Per molti, non per tutti.

Il predecessore di Concas, Mario De Gasperi, denunciava da tempo la deriva imboccata dal centrosinistra a Pioltello. Ora è candidato a capo di una lista civica che mira a togliere molti voti a Saimon Gaiotto, ex assessore ai Servizi Sociali di Concas.

L’atomizzazione della competizione è una costante del voto nei comuni usciti da brutte vicende giudiziarie. Sono sette i candidati a Pioltello, come a Trezzano sul Naviglio, hinterland sudovest. Qui lo scorso maggio furono arrestati due assessori della giunta di centrodestra e il comandante della polizia municipale. La Dia riscontrò una serie di irregolarità nel Pgt comunale. I due politici si sarebbero adoperati per spostare l’asilo dall’attuale sede e fare posto al parcheggio di un centro commerciale. Ricompensa promessa 500mila euro. La maggioranza evaporò con le dimissioni di 12 consiglieri e aprì la strada a un lungo commissariamento. Ora Forza Italia ci prova con Giuseppe Russomanno, ex assessore che aveva abbandonato con polemica.

E’ solo in parte differente la vicenda di Valmadrera (Lecco). Qui il voto era già in calendario per domenica, ma gli arresti di aprile hanno tolto di scena il grande favorito. Marco Rusconi ha guidato per cinque anni la giunta di centrosinistra prima di finire in carcere nell’inchiesta Metastasi. E’ accusato di essere politico a disposizione dei Trovato, clan di ‘ndrangheta egemone nel lecchese. Rusconi si sarebbe attivato per consegnare nelle loro mani la concessione di un’area comunale sul lido. L’ex sindaco, interrogato, continua a ribadire la sua innocenza e per lui assicura tutto il centrosinistra cittadino. I giorni dopo lo scandalo una fiaccolata in solidarietà a Rusconi portò in piazza centinaia di persone. Donatella Crippa, ex assessore ai Servizi Sociali, si ricandida e rivendica: “Continueremo il lavoro del sindaco”.

Si va al voto dopo un arresto anche a Valbondione, l’ultimo paese della Val Seriana, nel bergamasco. Benvenuto Morandi è finito in manette sei mesi fa per furto aggravato e truffa. Dirigeva la filiale della Banca Intesa San Paolo di Fiorano al Serio e tra il 2007 e il 2013 avrebbe portato via oltre 20 milioni di euro ai risparmiatori della valle falsificando le firme su assegni e bonifici.

L’ultimo caso ha un protagonista noto: Oscar Lancini. Sindaco di Adro, nel bresciano, aveva fatto scomodare il Presidente della Repubblica per la rimozione dei simboli leghisti con cui aveva tappezzato la scuola elementare. Tra le innumerevoli trovate anche il rifiuto di fornire il pranzo agli alunni morosi, per lo più figli di immigrati. Lo scorso 8 novembre Lancini è stato arrestato per aver favorito alcune aziende amiche e “pilotato gli appalti pubblici per aumentare il proprio consenso popolare”. Neanche questa volta la presa di distanza c’è stata, anzi. Il segretario leghista Salvini ha portato i suoi in Franciacorta per un corteo sotto casa del sindaco “perseguitato”. A meno di un mese dall’udienza preliminare Oscar Lancini è uno dei volti della campagna elettorale del Carroccio per le Europee.

IL DISOBBEDIENTE

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