Il parcheggio mai costruito contro cui i cittadini di Parma si batterono nell’ultimo anno del mandato del sindaco Pietro Vignali, ora andrà a pesare sulle casse dell’amministrazione Cinque stelle. Lo ha deciso il Tar, che a distanza di quattro anni ha dato ragione all’azienda che nel 2010 aveva vinto l’appalto per i lavori di un piano di parcheggi seminterrati da costruire nel centro storico. Box mai realizzati, che ora potrebbero costare al sindaco Federico Pizzarotti 10 milioni di euro, come ha stabilito il tribunale amministrativo accogliendo il ricorso della concessionaria Parma Park Srl per la risoluzione del contratto per le inadempienze del Comune.

Il progetto, firmato dalla giunta dell’ex sindaco di centrodestra nel 2008, prevedeva la realizzazione di quattordici parcheggi interrati meccanizzati sotto i borghi e i piazzali storici della città ducale. L’appalto venne vinto dall’associazione temporanea d’impresa Parcheggi Spa-Trevi Spa e un anno dopo, nel 2009, il Comune era già pronto a partire con il primo stralcio dei lavori, partendo da piazzale Salvo D’Acquisto, a due passi dal Duomo. Ma ai cittadini quel piano parcheggi calato dall’alto non andò giù. Si formò un comitato che riuniva residenti e simpatizzanti, che nei mesi si allargò ai gruppi di opposizione in consiglio comunale e alla cittadinanza intera. La voce che si alzava contro le voragini nel centro storico, divenne così insistente e così forte, che alla fine l’amministrazione decise di ripensarci e di fare retromarcia, nonostante i cantieri fossero già ai nastri di partenza.

A settembre del 2010, a lavori già cominciati, il Comune sospese il progetto e per non perdere le spese dell’avvio del cantiere, affidò a un’altra società il compito di riqualificare piazzale Salvo D’Acquisto, invece di scavare il parcheggio. Per i cittadini fu una vittoria simbolica contro l’amministrazione delle voragini, che pochi mesi dopo sarebbe caduta sotto i colpi delle inchieste giudiziarie. L’amministrazione ripiegò sullo scavo di altri box in via Bodoni e per qualche anno non si parlò più del piano parcheggi. Nel 2012 però la Parma Park si è rivolta al Tar chiedendo 10 milioni di danni al Comune di Parma, finiti nella pesante eredità di Pizzarotti insieme al debito di oltre 800 milioni di euro nelle casse comunali, in parte ripianato. Rispetto all’accordo del 2010 infatti, secondo la società, l’amministrazione è responsabile di non avere avviato i lavori di realizzazione dei parcheggi del centro storico, ma anche di non avere comunicato a Parma Park di non volere più realizzare il parcheggio in piazzale Salvo D’Acquisto. Sul conto pesano anche il mancato rispetto del termine di consegna dell’area di via Bodoni, la mancata indicazione del soggetto che ha eseguito i lavori di riqualificazione di piazzale Salvo d’Acquisto, che avrebbe dovuto risarcire la società dei costi di inizio cantiere, e la mancata consegna a Parma Park di un’area alternativa sostitutiva a quella.

Il tutto, per un danno calcolato che potrebbe arrivare a dieci milioni e che comprende il rimborso dei costi sostenuti per le pratiche, la progettazione e i lavori, oltre al mancato guadagno derivante dalla gestione dei parcheggi mai realizzati. Il Tar ha dato ragione all’impresa, accogliendo il ricorso e disponendo la risoluzione del contratto. Per quanto riguarda l’effettiva somma che il Comune dovrà sborsare, invece, essa sarà stabilita in un’udienza che si terrà il prossimo 20 novembre, quando i giudici discuteranno le pretese della società confrontandole con una relazione richiesta all’amministrazione sulla vicenda.

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