L’obiettivo di Grillo a Porta a Porta era dimostrare al grande pubblico di essere “normale”, ristrutturando l’immagine, proposta dai suoi avversari, di un “pagliaccio” coi baffetti alla ‘Hitler’ che gioca all’allegro chirurgo con Dudú. “Normale” come quando è stato intervistato da Mentana a Bersaglio Mobile e su Sky da Fabio Vitale

Ma l’intervista di ieri sera a Porta a Porta proprio normale non è stata. “Mica sono un politico che viene qui a farsi intervistare da te, io sto facendo un comizio” dirà Grillo al conduttore descrivendo perfettamente quanto avvenuto per la maggior parte del tempo. Un Grillo scalpitante e costantemente girato verso il pubblico, dava il profilo al giornalista che è riuscito a fare poche domande, ma molto incisive. Se non fosse stato per la determinazione di Vespa, Grillo sarebbe rimasto in piedi per tutta la puntata, come ha fatto nei primi minuti, dandogli le spalle per parlare alla platea.

Questo atteggiamento anomalo per un’intervista televisiva è stato proprio ciò che ha salvato la coerenza di Grillo.

Mentre inseguiva l’obiettivo (raggiunto) di parlare ai moderati, doveva evitare di perdere i suoi elettori. Doveva certamente tranquillizzare le famiglie “che hanno pregiudizi”, allo stesso tempo però doveva anche tranquillizzare i suoi sul fatto che fosse sempre Beppe Grillo, che non fosse sceso a compromessi col nemico di vecchia data Vespa e che non avesse ceduto al fascino della tv rimangiandosi le dure critiche rivolte per anni a quel tipo di informazione. È riuscito a farlo proprio con quell’atteggiamento da leone in gabbia, né amichevole, né violento. Un equilibrio difficile da mantenere, soprattutto quando veniva incalzato dalle obiezioni del conduttore.

È stato un atteggiamento funzionale ma non volontario. I motivi della sua irrequitezza non sono dovuti a Vespa, non era lui l’elemento ostile per il fondatore del M5s. Lo hanno dimostrato le foto sorridenti dei due prima della trasmissione, persino un selfie, e il cinque battuto al termine. Ad essere ostile, per Grillo, era l’ambiente, lo studio di Porta a Porta.

Ricordiamoci che Grillo viene da settimane di piazze, a contatto con migliaia di persone che lo accolgono calorosamente; su un palco dove si muove continuamente e liberamente scaricando la sua “rabbia buona”. Elementi che sono mancati a lui, che voleva portare lo stile della piazza all’interno di uno studio.

L’ambiente in comunicazione è uno degli elementi più importanti. Nelle interviste con Mentana e Vitale Grillo si trovava a casa sua, in un ambiente familiare e controllato; nell’incontro con Renzi il vero terreno era lo streaming, altro ambiente a lui congeniale, che gli ha dato la forza di sovrastare il premier.

Il salotto di Bruno Vespa riservava invece delle insidie alle quali l’ex comico, uomo di tv e di teatro, ha subito fatto attenzione.

La foto. Sono bastati i pochi secondi di anteprima a capire che sarebbe stata un’intervista singolare. Grillo era in piedi, camminava per lo studio, prendeva le misure proprio come si fa su un palco. Grillo non è più a suo agio come prima di entrare in studio. Guarda la foto sul maxi schermo e chiede nervoso “ma non c’è una mia foto normale?”, vedendomi così “non mi voterei”.
Un inizio al veleno che preoccupa Vespa al punto che mente a Grillo dicendogli che non erano ancora in onda e che la regia aveva sbagliato foto (dopo ne mostreranno una ancora peggiore). Da queste prime battute c’era da aspettarsi un Vespa timoroso e molto accomodante. Invece è stato il contrario. Probabilmente nei primi secondi il giornalista aveva solo paura che Grillo gli facesse qualche brutta sorpresa, magari abbandonando lo studio portandosi via il colpo dell’anno.

Lo spazio era particolarmente ristretto. Le due poltrone, dell’ospite e del conduttore, erano poste l’una di fronte all’altra a beve distanza. Allungando un braccio potevano toccarsi. Proprio questa mancanza di spazio, situazione opposta a un palco in piazza, ha portato Grillo a restare in piedi durante i primi minuti cominciando un vero e proprio show personale, impossibile da seduto e in quello spazio ristretto. Inopportuno se sei ospite a Porta a Porta.

Il pubblico è l’altro elemento che ha influenzato lo stile di Grillo di ieri sera. Abituato al calore della piazza di queste settimane non ha preso bene la freddezza del pubblico. “Siete la coreografia di quello che oggi è l’Italia, non potete intervenire, siete pagati” gli ha detto in faccia. Poi finalmente strappa una risata e dice: “vi voglio tranquillizzare, avete pregiudizi”.

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I temi presentati da Grillo sono gli stessi dei comizi pubblici, niente di preparato ad hoc per i telespettatori di Porta a Porta. L’unica grande differenza, fattore determinante per il raggiungimento dell’obiettivo di parlare alle famiglie, è stato il linguaggio moderato, poche parolacce e toni sostenuti ma mai troppo alti.

Grillo è stato a suo agio con Vespa, che conosce da decenni, ma non con lo studio televisivo. Questa differenza con gli altri politici, sempre a loro agio nei salotti della tv,  ne ha dimostrato l’autenticità.

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