“Il Movimento 5 stelle sopravviverà a Grillo e Casaleggio perché le idee possono camminare da sole. Ma ancora è troppo giovane”. Gianroberto Casaleggio si presenta per la prima volta in televisione, cappellino in testa per nascondere i segni dell’operazione dei giorni scorsi, e racconta in un’intervista a Lucia Annunziata su Rai3 le intenzioni sul futuro del progetto politico dei 5 stelle. Parole moderate e toni come sempre pacati, si sbilancia solo per assicurare che “i 5 Stelle vinceranno le elezioni” e il giorno dopo chiederanno “le dimissioni di Napolitano e il ritorno al voto. Renzi? Se perde è finito”. A pochi giorni dalle elezioni Europee, la tv non è più un tabù nemmeno per i leader a 5 stelle. Casaleggio sulla Rai, Beppe Grillo nelle prossime ore addirittura a “Porta a Porta” dal tanto attaccato Bruno Vespa. Mentre qualche fedelissimo storce il naso, gli altri ingoiano il rospo: per vincere le elezioni è necessario sedere in quegli studi televisivi spesso al centro delle critiche, hanno spiegato i leader. Il Movimento 5 stelle si gioca le ultime carte della campagna elettorale per raggiungere gli indecisi e chi ancora non sa cosa fare il 25 maggio prossimo.

Casaleggio in tv rivendica il suo ruolo di mente e organizzatore del gruppo. Un’immagine opposta a quella del comico che grida dal palco e provoca giornali e attivisti. “Io mi occupo dell’infrastruttura”, spiega il cofondatore, “che permette a questo gruppo di avere all’interno della rete il suo sviluppo. Io penso che la distinzione tra me e Grillo sia soprattutto di carattere, e poi di estrazione: lui è un artista e io ho fatto il manager. Abbiamo due culture diverse”. C’è un futuro per M5S senza i due cofondatori? “Le idee del Movimento potrebbero vivere senza noi due, le idee camminano da sole e non hanno bisogno delle gambe dei fondatori. Ma il nostro è un Movimento giovane, nato il 4 ottobre 2009 (giorno di San Francesco), e ci vorrà del tempo per dargli una struttura autonoma. Io e Grillo non siamo eterni e ci sono state persone che in questo anno hanno dimostrato di avere capacità e oggi possiamo parlare già di un gruppo di persone che potranno sostenere questo progetto. Prima o poi il Movimento dovrà fare a meno dei due fondatori”.[brightcove]3573897694001[/brightcove]

Casaleggio parla quindi della squadra di governo che in caso di elezioni politiche sarebbe presentata agli elettori: “Noi non ci poniamo il problema di vincere o meno. Non abbiamo dubbi sulla vittoria. Le persone che entreranno dovranno avere onestà, trasparenza e competenza. Al di là della conferma, se andremo alle politiche, non diremo vota il M5S, ma vota l’M5S con questa squadra di governo. I cittadini voteranno una squadra”. E con quali nomi? “No, non voglio dirlo. Prevaricherei le decisioni interne del Movimento. Gli iscritti sono circa 130mila e saranno loro a scegliere i nomi da presentare”. Se vincono le elezioni Europee dice: “Il giorno dopo chiederemmo un nuovo presidente della Repubblica e chiederemmo al nuovo presidente di indire le elezioni politiche. L’attuale Parlamento dal punto di vista costituzionale e di rappresentanza della volontà popolare non avrebbe legittimità”. 

Duro il commento sul leader del Partito democratico: “Matteo Renzi sta catalizzando il pensiero complesso che deriva dal Pci, da Berlinguer, Togliatti, in 80 euro. Se Renzi perderà alle Europee uscirà dallo scenario politico. E’ già debole di suo”. Alla domanda sul suo passato politico, Casaleggio rifugge ogni riferimento ai partiti: “Io non ho avuto simpatie politiche. Ho sempre votato in base ai programmi e votato a tutti i referendum: no al nucleare, no ai finanziamenti pubblici, no alla caccia. Queste le scelte che mi piacevano. Non sono stato un astensionista, ma non mi sono mai riconosciuto in un partito”.

E chiude parlando della sua ricetta per l’economia dell’Italia: “Qualunque azione si faccia bisogna raggiungere la concorrenza internazionale”. Casaleggio ha poi chiarito che il Movimento proporrebbe un “piano di rilancio delle piccole e medie imprese per far sì che siano competitive in Europa”, puntando “soprattutto sull’innovazione”.

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