Gli Stati Uniti, grazie ad un disegno di legge presentato dal repubblicano Jim Moran (D-VA), potrebbero entrare nella lista dei paesi che hanno già vietato l’uso di animali selvatici nei circhi o hanno preso misure per porre fine alle loro sofferenze. Il parlamentare ha collaborato con Animal Defenders International (Adi) per revisionare il disegno di legge chiamato Traveling Exotic Animal Protection (Teapa), redatto accuratamente dall’associazione stessa nel 2011. La normativa si applica solo ai circhi itineranti con animali, quindi non rientrano purtroppo nel disegno di legge gli zoo, gli acquari, le strutture di ricerca, i set di spettacoli televisivi o cinematografici, i delfinari e i rodei; se dovesse essere approvato, inoltre, prevede che i circhi possano eliminare progressivamente l’uso degli animali, quindi, ci sarebbe tutto il tempo per trovare una nuova sistemazione agli animali.

Adi ha già ottenuto, grazie alle proprie investigazioni e denunce, la limitazione o il divieto di utilizzare gli animali selvatici in 27 paesi. I circhi, a causa della loro natura itinerante, non forniscono agli animali selvatici l’habitat adeguato alle loro esigenze etologiche; vivono tutta la vita incatenati o legati, relegati in piccole gabbie posizionate sui camion, sostiene Jan Creamer, presidente di Adi. Da anni l’associazione denuncia attraverso le investigazioni sotto copertura la violenza usata dai circensi verso gli animali per sottometterli e addestrarli; nei video forniti dall’associazione vediamo uomini che picchiano, frustano, usano pungoli elettrici per far eseguire i numeri circensi agli animali, snaturandoli e abusando di loro psicologicamente e fisicamente. I video e le fotografie fornite dall’associazione mostrano chiaramente il trattamento disumano riservato agli animali e la crescente preoccupazione pubblica richiede di riconsiderare le condizioni di vita di queste creature sociali e intelligenti, afferma Jim Moran.

Gli animalisti da tempo sostengono che i circensi maltrattano gli animali e le indagini dell’associazione hanno dimostrato che rientra nella loro cultura agire con violenza! E non solo verso gli animali aggiungerei!

Il 30 marzo cinque attivisti, che hanno preso parte al presidio organizzato dall’associazione Animalisti Fvg in collaborazione con la Lav, sono stati aggrediti da tre addetti del circo. I circensi non solo si sono avventati violentemente contro gli attivisti ma hanno dimostrato la loro rabbia e ferocia anche verso coloro che si sono intromessi semplicemente per fermarli. Alcuni media hanno erroneamente comunicato che gli animalisti hanno provocato i circensi creando un clima d’odio. Mi chiedo: “Da quando partecipare ad un presidio autorizzato e manifestare pacificamente per sostenere le proprie idee inciterebbe all’odio e giustificherebbe il comportamento di tali persone?”.

Un comportamento “di una violenza inaudita, inaccettabile e ingiustificabile, ampiamente documentata con immagini e filmati – depositati in questura – che parlano chiaro e valgono più di tante parole e delle insinuazioni fatte nei confronti degli attivisti” dichiara Daniela Galeota, portavoce di Animalisti Fvg. “A poche ore dal pestaggio vero e proprio è seguito un secondo, altrettanto inaccettabile, pestaggio: quello di chi sta “testimoniando” versioni dei fatti non rispondenti alla realtà. E’ come essere picchiati due volte” conclude Daniela Galeota in un comunicato inviato alla direzione di Telepordenone per replicare alla telespettatrice che ha accusato gli animalisti di essersela cercata perché violenti. “Nonostante ciò assistiamo da parte dei circensi, consapevoli che i fatti avvenuti testimoniamo un assalto violento, ingiustificabile e un atto penalmente rilevante che ora la Magistratura dovrà giustificare nella sua gravità” dichiara la Lav.

Dopo questo grave fatto e a giudicare dal numero di paesi che hanno già vietato l’uso di animali selvatici nei circhi, credo sia giusto dire che queste forme di spettacolo con animali – includerei anche i delfinari, gli acquari, gli zoo, i palii e i rodei – non sono più una forma accettabile di intrattenimento. I circhi contemporanei senza animali, come le Cirque du Soleil, stanno acquistando popolarità grazie alla bravura degli artisti, all’originalità dei numeri, alla scelta accurata dei costumi e alla bellezza delle colonne sonore create appositamente per gli spettacoli ed eseguite dal vivo. Credo sia giunto il momento di scegliere consapevolmente a chi dare i propri soldi favorendo i circhi senza animali, in cui gli attori, gli atleti, i ballerini umani scelgono il palco e la vita itinerante come stile di vita, “rinunciando” anche alla vita privata per regalarci ogni sera un’emozione diversa.

Articolo Precedente

Ferentino, l’Italia che ci piace

next
Articolo Successivo

Fracking e danni alla salute, il Texas condanna le trivelle per la prima volta

next