La legge regionale sui rifiuti che aprirà le porte dell’inceneritore di Parma all’immondizia proveniente da tutta l’Emilia Romagna deve ancora entrare in vigore , ma nel forno di Ugozzolo la spazzatura di altre città sta già bruciando. Così dalla Provincia è partita una diffida per Iren, la multiutility che gestisce l’impianto e la raccolta differenziata nel territorio provinciale.

Nuovi guai piovono dunque sull’inceneritore di Parma, dopo il lungo braccio di ferro tra Iren e il sindaco Federico Pizzarotti che negli ultimi due anni ha portato all’accensione a singhiozzo del camino, fino all’avvio definitivo alla fine di agosto 2013. A denunciare l’irregolarità è stata Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, che nei giorni scorsi ha comunicato formalmente al servizio Ambiente della Provincia di Parma l’anomalia. Durante i controlli effettuati dall’ente sui rifiuti portati al Paip, il Polo ambientale integrato provinciale di Ugozzolo, si legge nel documento, “si è riscontrato la provenienza da impianti e cantieri ubicati al di fuori del territorio provinciale di rifiuti speciali non pericolosi destinati allo smaltimento nel termovalorizzatore di Parma”. Il piano provinciale dei rifiuti vigente, però, non prevede la possibilità di importare l’immondizia da fuori provincia e quindi l’operato di Iren infrange la normativa. 

Per questo motivo, spiegano dalla Provincia, l’ente “in piena applicazione delle norme previste dalla vigente autorizzazione che non consente il conferimento di rifiuti provenienti da ambiti extraprovinciali, ha diffidato Iren dal proseguire la gestione dell’impianto in modo difforme da quanto autorizzato”. Anche il Comune di Parma ha chiesto di avviare un’inchiesta interna a Iren per individuare le responsabilità e capire come sia stata possibile un’irregolarità del genere. Il sindaco Pizzarotti ha inviato una lettera formale all’amministratore delegato di Iren Ambiente e ai vertici della società per avere trasparenza sulla gestione dell’impianto che in questo caso andrebbe palesemente contro l’autorizzazione e le prescrizioni previste. “La società non può permettersi questi passi falsi – ha commentato l’assessore all’Ambiente Gabriele Folli – e le eventuali responsabilità che dovessero emergere devono portare necessariamente a provvedimenti disciplinari affinché questo non accada più in futuro”. 

L’amministrazione Cinque stelle vuole vederci chiaro, anche perché dire no ai rifiuti da fuori provincia nel forno di Ugozzolo è rimasta per Pizzarotti una delle ultime battaglie ancora aperte sull’inceneritore, come lui stesso ha ribadito difendendosi dalle accuse rivolte recentemente da Gianroberto Casaleggio sul suo operatoInsieme ad altri sindaci dell’Emilia Romagna, Pizzarotti e Folli stanno cercando in tutti i modi di contrastare il piano rifiuti che aprirebbe le frontiere delle province per lo smaltimento, aumentando nel contempo la raccolta differenziata. Ma a Parma, secondo le verifiche di Arpa, la spazzatura da fuori provincia sarebbe già cominciata ad arrivare.

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