Se ci fosse lo zampino di Big Pharma anche nel delisting? Il problema se lo pone il Movimento nazionale liberi farmacisti (Mnlf) in un comunicato pubblicato online. In teoria, spetta all’Agenzia italiana del farmaco il compito di stabilire se un farmaco è di fascia A (rimborsabile dal Ssn con obbligo di ricetta) o di fascia C (a carico del paziente) e quando passa da una categoria all’altra (delisting).

In pratica, le aziende produttrici potrebbero avere un peso determinante nel piano. Cioè fanno lobby. Una spia è la presenza sul mercato di farmaci identici, entrambi di marca, uno con obbligo di ricetta, l’altro no. Perché? La domanda è senza una risposta. Ma si possono fare delle ipotesi. “La logica vorrebbe è che tutte le preparazioni con uguale dosaggio, concentrazione e quantità seguissero lo stesso destino – scrive il Mnlf -. Invece no, la logica non alberga nella sanità italiana, tutte le altre specialità medicinali in tutto e per tutto uguali alla specialità senza ricetta possono essere vendute solo se prescritte dal medico. Questo perché non è l’Aifa a stabilire quale regime di dispensazione affidare in base alla concentrazione di quel principio attivo, ma l’azienda produttrice all’atto della registrazione e se quell’azienda non chiede di cambiarlo non ci sono santi che tengano: non si cambia”.

Ecco tre esempi che mi hanno fornito i farmacisti. Il Pantecta (20 mg, 14 compresse) e il Dosanloc (20 mg, 14 compresse) sono due farmaci branded con la stessa molecola, il Pantoprazolo (un antiacido): il primo però è venduto con ricetta (costo 5,7 euro, rimborsabile), il secondo invece è considerato un prodotto di automedicazione (Sop) con un prezzo al pubblico di 9 euro. L’Omeprazolo (un gastroprotettore) è lo stesso principio attivo dell’Omeprazen (6,03 euro, con ricetta, rimborsabile) e dello Xantrazol (12,60 euro, senza ricetta). La Gentamicina solfato (30 g, 0,1 per cento) invece è il principio attivo sia del Gentalyn crema (14,30 euro, con ricetta ma non rimborsabile), sia del Ciclozinil (9,5 euro) che nell’ultimo delisting è passato a farmaco senza obbligo di ricetta.

Per il Mnfl lo switch dalla fascia A alla fascia C potrebbe essere un contentino che Aifa d’accordo con l’azienda produttrice dà alle parafarmacie, che possono vendere solo i farmaci senza obbligo di prescrizione medica. E ovviamente un modo per ingrossare il fatturato delle industrie produttrici del farmaco.

A questo punto, è utile che l’Aifa renda noti i criteri utilizzati per classificare i farmaci.

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