Che il calcio-spezzatino abbia cambiato la vita degli italiani amanti del pallone è un dato di fatto. Da domenica a domenica, partite e solo partite, anticipo dell’anticipo, posticipo del posticipo, calcio e solo calcio. E se consideriamo, per i più appassionati, anche la serie B, i campionati esteri e le coppe europee, qualcuno potrebbe pensare di chiudersi in casa e uscire solo per presentare un amico a Sky. Anzi, meglio telefonare.
Super Spot

Lei: Amore usciamo stasera?
Lui: Tesoro, il lunedì c’è il monday night, mi dispiace.

Sembra passato un secolo dai 90 minuti giocati solo ogni maledetta domenica – si vince o si perde, resta da vedere se si vince o si perde da uomini – quando anche la schedina aveva un senso – 1X2 –  e Rita Pavone restava sempre sola. Questo non è il football dalla palla ovale di mister Tony D’Amato (il coach interpretato da Al Pacino nel film di Oliver Stone) ma è pur sempre football, è pur sempre business. È il calcio delle sfide tra emittenti televisive per i diritti tv e che sia domenica o giovedì, poco importa. Bisogna giocare, sempre. Poco importa se si falsa il campionato, se si vince o si perde da uomini e se i tifosi sono a lavoro. Se sei calcio-dipendente chiedi un giorno di ferie, paga la Lega. Quindi palla al centro e fischio d’inizio. Chi c’è c’è. Chi non c’è non c’è. Alla faccia del fair play.
Piccolo, spazio, pubblicità

Lei: Amore usciamo stasera?
Lui: Cara è martedì. Oggi e domani c’è la Champions! Passerò un giorno in poltrona e un mercoledì da leoni, sempre in poltrona.

Più spalmi, che neanche la Nutella su una fetta biscottata, più ingrassi. L’ha capito la Lega, l’ha capito lo squalo Rupert Murdoch, e l’ha capito anche Mediaset che ha lanciato la sfida all’impero Fox-Sky aggiudicandosi, in esclusiva per il triennio 2015-2018, i match in diretta e gli highlights di Champions League, con un’offerta di circa 230 milioni a stagione e lasciando le partite di Europa League al gruppo guidato dall’imprenditore australiano. La serie A? Può attendere. Bisognerà aspettare infatti l’asta di metà maggio per i diritti tv relativi al prossimo triennio. E chissà che Mediaset con il possibile ingresso di nuovi soci, come Al Jazeera e Canal Plus, non riesca a fare gol e a vincere il match contro il magnate dei media.
60 secondi e torniamo

Lei: Amore usciamo stasera?
Lui: È giovedì, giorno dell’Europa League, quest’anno è interessante. C’è anche la Juventus.

E così da anni per il calciofilo la settimana non è più la stessa. Sia per chi da sempre saltella sulle gradinate dello stadio, sia per chi preferisce saltellare sulla poltrona di casa, e diventa in un certo senso complice del sistema e amante dello spezzatino con pallone, senza patate. Complice senza colpe, perché se il calcio è la sua passione non può farne a meno. Che sia la curva di uno stadio o l’angolo di casa, volente o nolente, il calciofilo ha fame di gol e sarebbe disposto a mangiare sia l’erba che il telecomando pur di non perdersi neanche un minuto di partita, soprattutto ora che la Lega se ne frega dei tifosi e i biglietti costano sempre di più. Ferie permettendo.
Consigli per gli acquisti

Lei: Amore partiamo questo weekend?
Lui: Cara mi dispiace ma venerdì c’è il derby, sabato l’anticipo e domenica il posticipo. Oltre al big match delle 18 e allo scontro salvezza delle 12,30
.

Manca poco alla fine del campionato, ancora tre giornate, poi dopo le finali europee sarà tutto finito. Anzi no. Per mamme, mogli e fidanzate che non amano il pallone, ancora un po’ di pazienza. Il 12 giugno a San Paolo cominceranno i Mondiali. Ancora calcio. Ancora dribbling, ancora zapping e diretta gol.
Super Spot

Lei: Amore usciamo stasera?
Lui: Cara, ancora un po’ di pazienza. Sono le ultime giornate. Poi partiamo e andiamo lontano da qui, ti porto un mese in Brasile. Promesso. Ferie e Italia permettendo.

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