Fuggire dall’Euro? Ritorno alle monete nazionali? Beppe Grillo, leader del M5s, ha annunciato che sull’argomento chiamerà gli italiani a un referendum. La Lega Nord, alleata con Marine Le Pen (Fn francese), vorrebbe un ritorno al passato e una fuga dalla moneta europea e una schiera di economisti non ortodossi lo considera l’origine di tutti i mali. Contro i “poveri euristi, ottusi seguaci di un progetto fallimentare e mortifero!”, il prof. Alberto Bagnai – insieme a 500 persone e un consistente drappello di imprenditori, sindacalisti e politici (Alemanno, Boghetta, Crosetto, Fassina, Messina, Salvini) – il 12 aprile hammo organizzato a Roma il convegno di a/simmetrie, dove hanno spiegato che “nel Nord Europa non esiste alcuna volontà di dar seguito a un progetto federale”. Eppure altrettanti professori, tecnici e politici spiegano che le economie sviluppate non possono fondare il proprio benessere sulla svalutazione della moneta. Dalle nostre colonne, Fabio Scacciavillani ha scritto, ad esempio, che “tornare alla vecchia lira non farebbe ripartire le aziende in crisi. Anzi, l’uscita dall’euro avrebbe l’effetto di un’atomica sul sistema economico”. A chiarire quanto c’è di vero, quanto di falso e quanto di non dimostrabile sulle verità che ruotano in questi mesi attorno all’Euro e all’Europa è stato Lorenzo Bini Smaghi, economista, ex membro del comitato esecutivo della Bce, con il suo ultimo libro “33 false verità sull’Europa (edito da il Mulino), un manuale di sopravvivenza per la campagna elettorale verso le elezioni europee del 25 maggio (leggi la recensione). In studio oltre a Lorenzo Bini Smaghi, c’è stata Francesca Donato (candidata alle Europee per la Lega Nord). Ha condotto Stefano Feltri (il Fatto Quotidiano). Potete interagire inviando commenti e domande al sito e tramite i social network. Per Twitter gli hashtag sono: #FattoTv #eurosi #eurono

Articolo Precedente

FattoTv, il business dei farmaci. Diretta ore 16.30 con farmacisti, medici e pazienti

next
Articolo Successivo

Business farmaci, Giustetto: ‘Difficile capire differenze tra informazione e promozione’

next