E’ ancora lì dopo quarant’anni, come una sorta di firma indelebile stampata su uno dei monumenti simbolo di Livorno. “Msi fuorilegge“: sbiadita con il passare degli anni, la scritta è stata più volte ripassata e resta sulla parete esterna della Fortezza Nuova, bastione cinquecentesco situato nel cuore della città. Il dibattito sull’opportunità o meno di rimuoverla si è riaperto nelle scorse settimane con la riapertura della Fortezza, chiusa al pubblico dal 2009. “Quella scritta deve rimanere lì, ormai fa parte della storia di Livorno” secondo alcuni, “No, deturpa un monumento storico”. La scritta fu realizzata nel 1974 da alcuni attivisti di Lotta continua in occasione della campagna nazionale per la messa fuorilegge del Movimento Sociale Italiano. Diversi aspetti dell’operazione si possono apprendere da alcune vecchie interviste rilasciate ai quotidiani locali da Antonio Stefanini, ex responsabile politico di Lotta Continua.

Le lettere vennero realizzate con una speciale vernice antimuffa utilizzata per gli scafi delle navi: “La vernice – si legge in’intervista del 2008 al Corriere di Livorno – la recuperò un compagno macchinista che lavorava su una nave. Ci procurammo una scala e cominciammo a scrivere. Fu massacrante – conclude Stefanini – ma alla fine venne fuori un bel lavoro”. Si dice però anche che i graffitari si fossero aiutati poggiando i piedi sopra una barca sostenuta a mezz’aria da corde robustissime. E l’amministrazione comunale che dice? “Il principio di quella scritta – ha affermato il sindaco Alessandro Cosimi (Pd) – non ci dà alcun fastidio. Il fatto che però sia stata realizzata su un monumento storico ci imporrà di doverla cancellare. La parete di quel bastione non può rappresentare una vetrina per idee politiche di parte: la Fortezza è patrimonio di tutti i cittadini”. Perchè però in tutti questi anni non si è provveduto a cancellare la scritta? “I soldi nelle casse dei comuni sono sempre di meno: le priorità – ha tagliato corto l’esponente Pd – sono ben altre”.

Nel settembre 2013 era stato anche l’assessore comunale alla cultura Mario Tredici a ribadire l’opportunità di rimuovere la scritta: “Nessun monumento cittadino dovrebbe essere imbrattato”. Sulla questione abbiamo interpellato anche Massimo Malanima, segretario provinciale del Msi dal 1984 al 1995, adesso capolista di Forza Italia per la corsa al consiglio comunale di magio. “Mi fa piacere continuare a vedere lì quella scritta – afferma sorridendo – la considero un po’ come un ricordo del passato e della mia giovinezza: per me è come una foto di famiglia, non mi dà alcun fastidio”. Chi ha militato nelle fila del movimento giovanile Msi è Marcella Amadio, attuale presidente provinciale di Fratelli d’Italia–An e candidato sindaco alle elezioni di maggio: “Chi deturpa un monumento storico è un incivile perché non rispetta la cultura, senza contare che quella scritta è ormai fuori dal tempo. E’ molto grave che l’amministrazione comunale non abbia provveduto a rimuoverla: a rimetterci è l’immagine della nostra città”. Di parere contrario è invece Lorenzo Cosimi, segretario locale di Rifondazione comunista: “Perchè quella scritta dev’essere rimossa? La Fortezza Nuova non è l’unico monumento a aver subito sfregi, e poi – prosegue tirando una frecciata all’amministrazione comunale – anche i ritardi nella riqualificazione può essere considerata una ferita”. Il consigliere comunale conclude: “Lo spirito antifascista è una componente importante della nostra città: quella scritta fa parte ormai della storia di Livorno”.

Articolo Precedente

25 aprile: sì, serve ancora!

next
Articolo Successivo

Riforme: i dolori costituzionali del giovane Renzi

next