Le carte, gli audio, i video. Tutto in un sito internet – gestito da una delle associazioni dei familiari, 10 aprile – che racconta l’intera storia della tragedia del Moby Prince con il materiale a disposizione, tutto depositato nei tribunali che si sono occupati del disastro. Per una vicenda che in questi 23 anni ha dovuto fare spesso i conti con una memoria distratta, un’attenzione flebile e un atteggiamento di sufficienza, diventa centrale rimettere in testa a tutto i documenti, lo strumento più efficace contro dicerie e false sicurezze come quella invenzione infamante che a poco a poco è diventata patrimonio diffuso: “La tragedia è avvenuta perché sul Moby guardavano la partita della Juve”.

“Per ogni dettaglio che si comincia ad esplorare – si legge nella home page del sito – si trova una verità processuale basata su documenti che, se letti, raccontano qualcosa di molto diverso, spesso il contrario. Ci si appassiona, fa pensare, fa arrabbiare, fa desiderare che qualcuno prosegua nel dare risposte”. La struttura di www.mobyprince.it aggancia due livelli di conoscenza: ci sono i materiali con cui chi già ha potuto sapere qualcosa della storia può approfondire gli elementi ancora controversi; ma ci sono brevi presentazioni anche per chi si affaccia a questa storia spesso dimenticata solo per la prima volta. “Abbiamo pensato di rendere pubblico tutto quanto e di presentare i fatti così come sono stati raccolti, per permettere a chiunque di conoscere e di provare a capire – si legge nella presentazione del sito – Troverete documenti, carte dei processi, testimonianze sia nella loro forma originaria, che con una breve introduzione video che ne sintetizza i punti principali e che riporta le considerazioni che di ogni argomento si possono fare. Vogliamo proseguire nel nostro obiettivo di comprendere perché da cittadini, dopo 23 anni di indagini, con tutte le prescrizioni, interventi di legge, questa vicenda debba in nome del popolo italiano, riemergere e trovare la verità”.

Un percorso che così affianca la pagina facebook Quelli che esigono la verità sul Moby Prince, gestito principalmente da Loris Rispoli, presidente dell’altra associazione (140) e arrivato a quasi 11mila iscritti aggiornati quotidianamente su eventi, iniziative, passi in avanti.

Il programma delle iniziative del 10 aprile “Per non dimenticare”
Documenti e memoria. Il 10 aprile Livorno ricorderà come ogni anno con un corteo che attraversa la città e si concluderà nel Porto Mediceo con il consueto ricordo dei nomi delle vittime e il lancio delle 140 rose in mare. La sera precedente (9 aprile, ore 21) l’associazione “Effetto collaterale” aprirà il programma delle iniziative al Nuovo teatro delle commedie dove andrà in scena, con la regia di Francesca Talozzi, la lettura pubblica e collettiva del libro di Francesco Sanna Verità privata del Moby Prince che unisce un lavoro di ricerca (anche con testimonianze inedite dei protagonisti sopravvissuti) a quello più intimo sull’esperienza di quattro familiari delle vittime. Sanna è anche il promotore della campagna #Iosono141 che tra l’altro è quella che sostiene la richiesta della costituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta. Sul palco 20 cittadini leggeranno stralci del libro, una lettura pubblica che è un atto di impegno e responsabilità civile. Sempre al Nuovo Teatro delle Commedie, la mattina del 10 aprile (alle 10) proiezione del film Centoquaranta la strage dimenticata di Manfredi Lucibello. Il film documentario – con immagini d’archivio, montaggio e interviste in presa diretta – intende ripercorre la storia del traghetto, anche in questo caso con materiale inedito o dimenticato. Lo stesso film sarà proiettato alle 21 del 10 aprile al cinema Gran Guardia. 

Articolo Precedente

Napoli, sventò scippo: ora Benjamin non chiede più l’elemosina e ha un lavoro

next
Articolo Successivo

Moby Prince, cade l’ultima bugia: la sala dov’erano i corpi non era punto emergenze

next