In un momento in cui la parola Europa ricorre quotidianamente non solo per questioni economiche e sociali e  incontri di capi di governo, ma anche grazie alle elezioni europee la cui data si avvicina, prendiamo dallo scaffale un pop-up edito in Francia lo scorso autunno e pubblicato in Italia da Panini Ragazzi che ci sembra in qualche modo a tema.

I libri animati hanno sempre un grande successo tra i bambini, grazie all’interattività con cui finestrelle da aprire, flip-flap da sollevare, linguette da tirare coinvolgono i piccoli lettori, ma i pop-up affascinano decisamente anche il pubblico adulto: molti di questi libri animati sono infatti realizzati con una tale cura grafica da farne dei veri e propri oggetti d’arte (come quelli di Marion Bataille editi in Italia da Corraini o i grandi classici e le enciclopedie preistoriche e mitologiche animati da Robert Sabuda – Mondadori e Rizzoli– o ancora quelli di Anouck Boisrobert e Louis Rigaud, sempre in italiano per Corraini, ma anche il loro Libertà che dà corpo alla poesia di Eluard, Gallucci 2013). Chi volesse una panoramica sia storica che tecnica può letteralmente perdersi tra le piegature e gli aneddoti che Jean-Charles Trebbi racconta nel volume L’art du pop-up et du livre animé (Éditions Alternatives, 2012) o magari, in caso di gita parigina, visitare una libreria speciale e specializzata.

Il libro che invece prendiamo oggi dallo scaffale è ABC 5 Lingue, un abecedario animato multilingue (francese, inglese, italiano, spagnolo e tedesco) nel quale Jean-Marc Fiess propone, per ogni lettera dell’alfabeto, delle parole il cui significato e la cui lettera iniziale sono identici in ciascuna delle cinque lingue. Al centro di ogni doppia pagina un’animazione lega tridimensionalmente tutte le parole, dando la possibilità al lettore di immaginare delle storie che ne contengano almeno alcune. Da mezzanotte a peperone, da educazione a torre passando per labbro, qualcuna più immediata o scontata, altre più riuscite, con una nostra sottile polemica: “week-end” in italiano si direbbe “fine settimana” e anche i francesi, con la loro battaglia contro gli anglicismi ben più forte e presente che da noi, non saranno tanto d’accordo nel trovarselo assegnato nella forma inglese!

Questo libro ci fa pensare alla possibilità di giocare con tutte le lingue parlate in Europa, alla ricchezza della molteplicità, alla ricchezza di poter annoverare tra di esse anche tante lingue minoritarie. E ci rimanda alla questione del multilinguismo affrontata recentemente dal linguista tedesco Trabant, che Tullio De Mauro riportava su Internazionale qualche settimana fa, a proposito di lingua unitaria, global english e convivenza con la “ricchezza intellettuale della molteplicità di lingue dell’Europa”.

di Caterina Ramonda

Articolo Precedente

Cosplay: travestimenti, che passione

next
Articolo Successivo

Travelers’ Choice Destinations Awards 2014: a Roma la medaglia d’argento

next