“L’occupazione non si fa con un decreto”. L’ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, in un’intervista al Gr Rai. Osservazione quasi banale, così come la successiva spiegazione: per creare lavoro, ha detto Guidi, occorre “consentire alle imprese di crescere”. E per far questo “bisogna mantenere la fiducia, dare degli strumenti operativi di sostegno alle imprese come l’accesso al credito, snellire” e togliere “ingessature”. Però l’uscita del ministro, che sconfina nel territorio del collega di governo Giuliano Poletti, arriva proprio nel giorno in cui approda in Senato (è in attesa di essere assegnato alla commissione Lavoro di Palazzo Madama) il ddl delega sul lavoro, ulteriore tassello del Jobs Act voluto da Matteo Renzi dopo il dl su contratti a termine e apprendistato. Il testo, in sei articoli, tratta tra l’altro di riordino delle forme contrattuali e introduzione del contratto a tutele crescenti, servizi per il lavoro, riforma degli ammortizzatori sociali, sperimentazione del salario minimo per tutti i rapporti di lavoro subordinato, sostegno alla maternità e alla conciliazione. Tra i vari punti rientrano i criteri per la revisione della cassa integrazione e l’introduzione dell’assegno universale di disoccupazione (Aspi), che sarà esteso ai lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa. E’ prevista poi l’introduzione del credito di imposta per le madri che lavorano. Gradualmente, l’estensione dell’indennità di maternità dovrebbe inoltre essere estesa “a tutte le categorie di donne lavoratrici”. 

Il ministro Guidi, comunque, ha anche detto che il governo intende “fare il massimo a tutela del livello occupazionale”, “un dovere morale per chi oggi vede la situazione del nostro paese”. Per questo si sta “cercando anche di supportare al massimo quegli sviluppi industriali che, nonostante il momento di difficoltà , diano garanzie per continuare ad avere piani di investimento, il mantenimento della produzione in Italia e quindi il massimo della garanzia sull‘impatto occupazionale“.

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