L’obiettivo è ambizioso: superare i confini dei sensi, e mostrare quadri e arte anche a chi non è in grado di vederli. Ci proveranno gli organizzatori della mostra Con l’aiuto dell’Eros, personale dell’artista e giornalista Marina Brancaccio, realizzata in collaborazione con l’associazione Farm, e fruibile anche da chi vive al buio, ma senza l’aiuto di un supporto in braille. L’inaugurazione è prevista per venerdì 4 aprile, al Senza Nome, locale nel centro di Bologna gestito da ragazzi sordi, dove la mostra sarà disponibile fino al 28 maggio.

L’idea nasce da un progetto dell’artista Marina Brancaccio, giornalista professionista che si occupa, da 18 anni, anche di teatro, sia come attrice, sia come regista. Per renderla fruibile anche a persone non vedenti, ogni opera sarà esposta con accanto un breve racconto di 300 battute, scritto da tre uomini e quattro donne (Alessia Angellotti, Roberto Anselmi, Stefano Benfenati, Daniela Corneo, Maurizio Corrado, Sofia Iaccarino e Micaela Romagnoli). Lo scopo è quello di comunicare l’emozione e il “colore” dell’immagine anche a chi vive nel buio. Il titolo della mostra, racconta l’artista, è tratto da un testo scritto da Carlo Loiodice, musicista non vedente e professore di Lettere. “Loiodice spiega come il concetto di ‘bellezza’ sia pienamente trasmissibile ad un cieco, semplicemente tramite il racconto di essa, ma tutto cioò a patto che nel narratore ci sia un’autentica passione. Insomma, anche per chi vive al buio, l’arte si può vedere e può emozionare, ma ciò accade solo con l’aiuto dell’Eros”. “Con l’aiuto dell’Eros” apre le porte venerdì 4 aprile, alle 21, al Bar Senza Nome di via Belvedere 11/b, a Bologna.

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