Rinviato a giudizio per associazione a delinquere e corruzione insieme all’ex governatore Roberto Formigoni. E, allo stesso tempo, coordinatore scientifico della Scuola Superiore di Alta Amministrazione di Éupolis Lombardia, ente della Regione. Con, in più, compiti di “progettazione di attività formative per la dirigenza apicale della Pubblica amminstrazione”. Compenso: 46.800 euro più spese per 10 mesi e mezzo di incarico. E’ il doppio, stridente ruolo di Nicola Maria Sanese, fino al 2013 potente segretario generale della giunta guidata dal Celeste, poi costretta alla ritirata sull’onda di numerosi scandali.

A sollevare il caso in Consiglio regionale è stato il leader dell’opposizione Umberto Ambrosoli. L’incarico già svolto da Sanese da aprile a dicembre 2013 per un compenso di 38mila euro, rivela Ambrosoli, è stato rinnovato il 14 febbraio di quest’anno (ancora fino al 31 dicembre)  quindi pochi giorni prima del prevedibile rinvio a giudizio arrivato il 3 marzo per l’inchiesta sui finanziamenti regionali alla clinica Maugeri di Pavia. “Quali criteri comparativi sono stati presi in considerazione nella valutazione dell’incarico?”, chiede in un’interrogazione lo sfidante di Roberto Maroni alle ultime elezioni. E “le indagini in corso sono state valutate”? E ancora, il rinnovo dell’incarico è il segno di una “volontà di continuazione”, da parte del governatore leghista, del lavoro del suo predecessore?

Secondo i pm di Milano, da segretario generale Sanese teneva i rapporti con il faccendiere Pierangelo Daccò. E interveniva sul direttore generale della Sanità Carlo Lucchina (anche lui rinviato a giudizio) “affinché fossero adottati dalla giunta, in violazione di legge e dei doveri di imparzialità ed esclusivo perseguimento dell’interesse pubblico, provvedimenti diretti a erogare consistenti somme di denaro e procurare altri indebiti vantaggi alla Fondazione Mugeri”.

La risposta all’interrogazione è arrivata dal sottosegretraio Ugo Parolo, della Lega nord. Secondo il quale, lo storico braccio destro di Formigoni è stato scelto come coordinatore scientifico della Scuola che forma gli alti dirigenti della Regione per “l’impossibilità oggettiva di utilizzare risorse umane disponibili all’interno dell’Istituto”. Nessuno appariva in possesso della “professionalità necessaria”, o poteva essere gravato da ulteriori compiti. Sanese, continua il sottosegretario, “è risultato il soggetto maggiormente qualificato” nell’apposito albo “tra quelli accreditati in relazione all’oggetto dell’incarico da affidare”.

Quanto all’inchiesta penale e al sopravvenuto ruolo di imputato per corruzione, nessun problema. Perché, spiega Parolo, per ottenere incarichi in Éupolis Lombardia basta dimostrare “l’insussistenza di condanne passate in giudicato per qualsiasi reato che incida sulla moralità professionale o per delitti finanziari e l’assenza di condanne che abbiano comportato l’interdizione dai pubblici uffici”. Dunque non hanno alcun peso “gli accadimenti processuali, o addirittura anteriori ad un procedimento giudiziario, che non abbiano assunto consistenza di provvedimento definitivo dell’autorità giudiziaria”.

I chiarimenti non hanno soddisfatto Ambrosoli. “Il sottosegretario Parolo ha dato informazioni dettagliate sui compiti assegnati a Sanese, escludendo un suo ruolo di docenza e guida rispetto all’alta dirigenza di Regione Lombardia. Ma ha glissato sul punto vero che abbiamo voluto porre: l’opportunità di questo contratto”.

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