“Siamo troppo pochi, ma continuano ad aprire altri reparti”. E’ la protesta degli agenti di Polizia Penitenziaria siciliani che stamattina hanno manifestato a Palermo, sfilando in corteo dal carcere dell’Ucciardone fino alla Prefettura. Circa quattrocento agenti sono scesi in strada per partecipare alla manifestazione di protesta promossa dai sindacati di polizia Sappe, Uil Pa, Ugl, Sappe e Cgil. “Nelle altre regioni si lavora male, ma non come in Sicilia – spiega Franco Spanò della Cgil -. I dirigenti dovrebbero tutelare i lavoratori. Cosa che non fanno, utilizzando invece lo strumento del procedimento disciplinare per terrorizzare l’agente di polizia penitenziaria. E una forma di schiavitù, in violazione agli accordi contrattuali”. Gli fa eco Calogero Navarra di S.a.p.pe: “C’è una gestione anarchica – accusa – perché il dirigente generale ha utilizzato metodica semplice: prendi tempo per perdere tempo. Non c’è una determina specifica del dirigente generale: ogni direttore di penitenziario fa quello che gli pare. Gioacchino Veneziano della Uilpa invece denuncia le gravi carenze in organico. “In Sicilia – afferma – ci sono 7.100 detenuti per meno di 4 mila agenti. I vertici non ne tengono conto e anzi aprono nuovi reparti detentivi. L’ultimo è il nuovo reparto del carcere Pagliarelli di Palermo che dovrebbe contenere altri 400 detenuti. Solo che si prevede di prelevare il personale dallo stesso penitenziario, prevedendo turni di 8 ore, quando il contratto parla di 6 ore al massimo” di Silvia Bellotti e Giuseppe Pipitone

 

 

Articolo Precedente

Tagli, dipendenti Palazzo Chigi: ‘Non siamo i più pagati del pubblico impiego’

next
Articolo Successivo

Caso Micron, professionisti in vendita su Ebay. “Astenersi delocalizzatori”

next