Era stato accusato di aver percepito indebiti rimborsi dalla Provincia di Reggio Calabria. Nei giorni scorsi il consigliere Demetrio Cara, finanziere e capogruppo della lista “Raffa Presidente”, è stato assolto dal Tribunale di Palmi. Stando alla ricostruzione della Procura, Cara era stato sospettato di aver spostato fittiziamente la propria residenza, da Reggio Calabria a Gioia Tauro, luogo di servizio dello stesso a seguito della sua elezione a consigliere provinciale per ottenere così rimborsi gonfiati per viaggi e missioni istituzionali.

La Procura di Reggio Calabria, che aveva iniziato le indagini, ritenendo più grave il reato di falso, aveva trasmesso il fascicolo per competenza territoriale alla Procura di Palmi che aveva chiesto il rinvio a giudizio per falso idoeologico e truffa aggravata ai danni dell’amministrazione Provinciale. Nel corso del processo, l’avvocato Gianpaolo Catanzariti (difensore del politico) ha prodotto una serie di documenti e di verbali di indagini difensive con le dichiarazioni rese da diversi appartenenti alla Guardia di Finanza. Dichiarazioni che avrebbero dimostrato come Demetrio Cara effettivamente avesse dimorato a Gioia Tauro, presso la caserma del Porto, dove prestava servizio e dove il Comando delle Fiamme gialle gli aveva assegnato un alloggio riservato ai militari prima che lui accettasse di candidarsi al Consiglio provinciale.

Presentati questi elementi di prova e interrogato davanti al gup di Palmi, Cara è stato giudicato con il rito abbreviato. Il giudice per le udienze preliminari ha rigettato la richiesta di condanna del pm a tre anni di carcere e ha assolto il consigliere provinciale perché “il fatto non sussiste”. Nel corso dell’arringa difensiva, infatti, l’avvocato Catanzariti ha sostenuto “la piena legittimità dei rimborsi richiesti in quanto il Cara effettivamente dimorava, all’epoca, a Gioia Tauro”. “Ho sempre riposto e ripongo tuttora grande fiducia nell’operato della magistratura – ha detto il consigliere provinciale di centrodestra – Questa sentenza certifica la mia condotta amministrativa improntata da sempre allo spirito di servizio. Seppure assurda, e spesso amplificata oltre ogni ragione, si tratta di una vicenda che ha prestato il fianco a facili strumentalizzazioni da chi, in seno alla politica, spesso e volentieri utilizza le doverose indagini degli organi inquirenti per lanciare schizzi di fango e sottili speculazioni che non intaccano il mio operato”.

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