Un duro colpo al partito socialista del presidente François Hollande e una forte avanzata dell’estrema destra del Front National di Marine Le Pen, accompagnati da una forte astensione. Sono questi i risultati del primo turno delle elezioni municipali in Francia dove per la prima volta il Front National potrà partecipare al secondo turno in 229 città. “In tutte le città che governeremo – ha detto alla radio Rmc la leader del Fronte – faremo abbassare le tasse. E’ un provvedimento urgente, i francesi non ne possono più”. Non solo: il Fronte “metterà fine al comunitarismo (termine usato in Francia soprattutto per definire il crescente spazio alle minoranze culturali, sociali ed etniche, ndr), al clientelismo e potremo farlo proprio perché noi non abbiamo clientele, a differenza dell’Ump e del Partito socialista”. Compito dei sindaci del Fn, secondo la Le Pen, sarà anche quello di “riportare, nei limiti dei loro poteri, la sicurezza nelle città, dando alla polizia municipale istruzioni che non si limitino alle contravvenzioni, perché spesso ci va di mezzo solo la gente onesta”.

Parole d’ordine sulle quali – per coincidenza oppure no – l’Eliseo sembra recepire bene: Hollande ha riunito oggi un consiglio di difesa ristretto per definire un piano contro le filiere che reclutano giovani aspiranti jihadisti in Francia e contro la “radicalizzazione violenta” della minaccia integralista. I contenuti di quello che l’Eliseo annuncia come “un piano d’azione” saranno resi noti più avanti.

Il risultato del Front National supera la forte avanzata che già ci fu nel 1995, quando il partito di estrema destra vinse tre Comuni e concorse in 116 comuni al secondo turno. Questa volta il partito di Marine Le Pen ha vinto al primo turno nella sua roccaforte settentrionale di Henin Beaumont, una città mineraria nel Pas-de-Calais. Inoltre si piazza in testa in 16 comuni con più di 10mila abitanti e sette città minori. A Marsiglia, il Fn è arrivato secondo, mentre a Perpignan, la città più importante che il partito può sperare di vincere secondo Le Monde, il suo candidato, Louis Aliot, supera il sindaco dell’Ump Jean Marc Pujol con il 34,20% contro 30,57%, mentre il Ps è solo all’11,9%. Buon risultato anche per Florian Philippot, il numero due del Fn, che ha ottenuto il 35,7% a Forbach (dipartimento della Mosella), davanti al sindaco e deputato socialista Laurent Kalinowski (33%).

Secondo Le Monde, Marine Le Pen è prossima a “vincere la sua scommessa: quella d’imporre il suo partito come terza forza sullo scacchiere politico e di radicarlo sul territorio”. I dati su scala nazionale, diffusi dal ministero degli Interni, assegnano alla destra il 46,5% dei voti, ai socialisti il 37,7% e al Front national, che però non correva in tutte le città, il 4,7%. L’affluenza alle urne è stata del 64,1%, in calo rispetto al 66,5% del 2008. La sinistra è in crisi nera e lo fa capire il titolo del quotidiano della gauche Liberation che lancia l’allarme con un grande titolo in prima pagina: “Fronte nazionale, paura nelle città”, parafrasando il titolo di un celebre film degli anni Settanta “Peur sur la ville” (in italiano “Il poliziotto della brigata criminale”). 

Al momento il governo replica con la portavoce Najat Vallaud-Belkacem: “parte degli elettori attraverso il voto o l’astensione”, ha detto, ha voluto esprimere la volontà di un cambiamento nella politica francese, ma il governo proseguirà le sue politiche e riforme. “Che sia il motivo per annunciare oggi un cambiamento? Non lo credo. Credo al contrario che ciò che costituisce la forza di questo governo sia continuare con le politiche e le riforme che ha iniziato a realizzare”, ha detto ancora Vallaud-Belkacem. La prima risposta del partito socialista, intanto, è l’alleanza nei ballottaggi con i Verdi e con il Partito Comunista. “Abbiamo deciso per la più ampia unione possibile” ha detto il segretario del Ps Harlem Desir, ricordando l’importanza di costituire un fronte contro l’avanzata dell’estrema destra.

Nel mirino finiscono quel 38,72% di elettori – un record assoluto per le amministrative – che ieri hanno disertato le urne al primo turno delle amministrative. Nelle elezioni che unanimemente vengono giudicate innanzitutto come uno schiaffo per il governo socialista e la presidenza di Hollande in particolare, gli analisti ravvisano anche un monito durissimo dei francesi ai partiti tradizionali nel loro insieme. Socialisti e Ump, da parte loro, hanno già moltiplicato gli appelli agli elettori affinché domenica prossima si rechino in massa a votare per i ballottaggi. La destra, scossa dagli scandali degli ultimi giorni sulle intercettazioni dell’ex presidente Nicolas Sarkozy, approfitta relativamente del crollo socialista, anche se in molte città deve cedere il passo al partito della Le Pen, che presentando appena 500 liste in un totale di 36mila comuni ha portato a casa il 7% delle preferenze. 

“Sanzionato” titola in prima pagina Le Parisien, su una grande foto di Hollande, “La sconfessione” è il grande titolo di prima di Le Figaro, con riferimento al capo dell’Eliseo. Se è vero che nelle amministrative a metà mandato gli elettori se la prendono quasi sempre con il governo in carica, “è raro che lo facciano in proporzioni del genere”, osserva il più diffuso quotidiano regionale, Ouest France

Il simbolo, del tutto inatteso, di quanto successo ieri è la storica vittoria del candidato del Fronte, Steeve Briois, già al primo turno ad Hénin-Beaumont, nel nord. Ma non è da meno la disfatta del candidato socialista a Marsiglia, Patrick Mennucci, che finisce non soltanto distaccato di 20 punti dall’avversario Ump Jean-Claude Gaudin, sindaco uscente, ma anche quattro punti dietro Stephane Ravier, l’uomo del Fn. 

Sarà invece necessario il fotofinish a Parigi, dove la candidata della destra Nathalie Kosciusko-Morizet, nonostante una campagna non proprio riuscitissima, ha ottenuto più voti (il 35,64%) della socialista Anne Hidalgo (34,4%), che ha beneficiato dell’investitura del sindaco uscente, Bertrand Delanoe. La Hidalgo, però, alla luce delle nuove alleanze decise nella notte (tra Ps, Verdi e Pcf) ha ora più chance di spuntarla.

Gli analisti scrivono già questa mattina di sistema bipolare francese giunto al tramonto e di Fronte nazionale come terza forza del Paese. E domenica il Fronte imporrà in un centinaio di città le “triangolari”, ballottaggi Ps-Ump più il candidato dell’estrema destra. Nei casi in cui il Fronte è avvantaggiato, i socialisti hanno già annunciato che inviteranno il proprio candidato a desistere in favore dell’Ump un gesto non ricambiato dalla destra, che esorta invece tutti i simpatizzanti a recarsi alle urne. Lo slogan del partito di opposizione guidato da Jean-Francois Copé è: “Un voto al Fronte nazionale è come un voto al Partito socialista”. Atteso in giornata un incontro all’Eliseo fra Hollande e il primo ministro, Jean-Marc Ayrault, per fare il punto della difficile situazione nella gauche. L’Ump si riunirà nel pomeriggio, così come il Fronte nazionale.

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