Il Pd resta primo partito, ma cala. Il Movimento Cinque Stelle è in aumento e supera Forza Italia. E’ quanto emerge da un sondaggio dell’istituto Ixè – diretto da Roberto Weber – per Agorà (Rai3). Pur confermandosi la prima forza politica nelle intenzioni di voto – in caso di elezioni politiche – con il 30,6 percento delle preferenze, il Partito democratico perde quasi mezzo punto rispetto la scorsa settimana. Ne guadagna invece mezzo (+0,5%) il M5s, che raggiunge il 22,4 percento sorpassando appunto i berlusconiani che nel frattempo sono rimasti definitivamente senza Berlusconi. La formazione azzurra, con quasi un punto in meno (-0,8%), è ora terzo partito con il 21,2 percento. Si accorcia il distacco tra le coalizioni: resta prima quella di centrosinistra con il 35,9 percento, seguita a meno di un punto da quella di centrodestra al 35 percento. Queste le intenzioni di voto per le Politiche (tra parentesi il risultato della scorsa settimana): Pd 30,6% (31,0), M5s 22,4% (21,9), Fi 21,2% (22,0), Lega Nord 3,9% (4,0), Ncd 3,8% (3,7), Fdi-An 3,3% ( 3,1), Sel 3,2% (2,9), Udc 1,6% (1,6), Sc 1,1% (1,4), Prc 1% (1), Idv 0,8% (0,8), Azione Civile 0,8% (0,8), Verdi 0,8% (0,7), Radicali 0,7% (0,7). Astensione 47,6% (49,5). Le coalizioni: centrosinistra 35,9%, centrodestra 35,0%, M5s 22,4%.

Per quanto riguarda il prossimo appuntamento elettorale, quello delle Europee, il 28,6 percento degli italiani voterebbe il Pd. I democratici calano però rispetto alla scorsa settimana, quando raccoglievano il 29,4 percento dei consensi, mentre il Movimento 5 Stelle dal 22,6 percento sale al 24,2 percento. Scende di più di mezzo punto Forza Italia (-0,7%), che scivola al 22,7 percento. Cala di quasi mezzo punto (-0,4%) L’altra Europa-Con Tsipras, che si attesta al 6,1 percento; perde qualcosa anche la Lega Nord (-0,2%), al 4,3%, mentre sale leggermente il Nuovo Centrodestra (+0,3%), al 3,6 percento. Da notare inoltre che per due elettori su tre del Movimento 5 Stelle (64%) vorrebbe Grillo candidato. Queste le intenzioni di voto per le Europee (tra parentesi il risultato della scorsa settimana): Pd 28,6% (29,4), M5S 24,2% (22,6), Fi 22,7% (23,4), L’altra Europa-Con Tsipras 6,1% (6,5), Lega Nord 4,3% (4,5), Ncd 3,6% (3,3), Fdi-An 3,1% (3,3), Udc 1,9% (1,6), Sc 1,0% (0,9).

Intanto Pd e Forza Italia potrebbero essere avere un punto in comune, almeno nel simbolo. Matteo Ricci, vicepresidente del Pd, ex presidente della Provincia di Pesaro e Urbino e renziano da sempre ha annunciato che proporrà “il nome di Renzi sul simbolo del Pd per le Europee. Sarebbe un valore aggiunto”. Dichiarazione destinata a provocare altre agitazioni in un partito che ne ha già parecchie. E che potrebbe replicare, lì a sinistra, quello che già accade dentro Forza Italia in questi giorni: con Silvio Berlusconi definitivamente fuori gioco (poiché interdetto dai pubblici uffici) il partito sta cercando di convincere una delle figlie del Cavaliere (anzi ex) a guidare Forza Italia alle Europee. “E’ evidente che Forza Italia senza di lui vacilla. Perciò io spero che ci sia sua figlia Marina a raccogliere questa sfida” insiste, parlando a Repubblica, Francesca Pascale

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