Le lezioni si fanno nei sotterranei: tubi a vista, cavi scoperti e perdite d’acqua. Mancano le aule e i posti a sedere nell’Istituto Alberghiero “Savioli” di Riccione, uno dei più prestigiosi nel suo settore in Italia. La denuncia la fanno i suoi studenti: prima hanno occupato la struttura, poi la sede del Comune e infine hanno richiesto un’assemblea pubblica. “Siamo stanchi di promesse”, dicono, “Non è possibile che un istituto che sforna eccellenze sia ignorato e privato di ogni dignità”. Una risposta è arrivata dall’assessore provinciale Meris Soldati: “Il progetto di ampliamento è stato ostacolato dal dirigente scolastico e dagli studenti”. Una dichiarazione che ha riacceso le polemiche. I motivi sono prevalentemente di carattere logistico. Gli iscritti all’istituto alberghiero sono 830, suddivisi in 37 classi. L’edificio scolastico contiene solo sette aule. Altre otto classi sono posizionate nei sotterranei del Liceo Scientifico vicino. Poi quattro in un vecchio container costruito nel 1992, undici in un nuovo prefabbricato e otto in un edificio distante quattro chilometri dalla sede centrale.

Ad aggravare il contesto ci sarebbero le condizioni alquanto fatiscenti di alcune strutture. “Come fai a mandare una figlia a scuola che torna a casa con continui mal di testa perché la classe è posizionata sotto terra, senza areazione, da un metro dai tubi di scarico – dice lamentandosi una delle mamme degli studenti – oppure nei container dove ti piove dentro e torna a casa bagnata”. A peggiorare tutta la circostanza c’è il carattere professionale dell’Istituto. Nel piano di studi sono previsti delle esercitazioni nei laboratori che sono numericamente troppo inferiori a confronto del numero degli studenti. E questo costringe a fare doppi turni e a correre il rischio, dal prossimo anno, che le quarte e le quinte dovranno seguirli dalle 16 alle 20, andando a scuola addirittura fino a sera.

“Siamo stanchi di promesse e rassicurazioni – afferma Eugenio Casadei rappresentante degli studenti – non è possibile che un istituto che sforna eccellenze sul territorio sia totalmente ignorato e privato di ogni dignità. Il prossimo anno sono previsti altre 200 iscrizioni a fronte di 75 ragazzi di quinta che usciranno. Come faremo se già adesso la situazione è invivibile?”. Parole forti che non sembrano impressionare più di tanto l’assessore provinciale all’istruzione, Meris Soldati, che ha risposto alle polemiche degli studenti scaricando le responsabilità. “Il progetto di ampliamento è stato ostacolato più volte dal dirigente scolastico del ‘Savioli’ e dai rappresentanti d’Istituto – si legge nella nota stampa dell’assessore Soldati – nonostante l’evidente ed imminente necessità di aule”.

Boccone amaro che gli studenti non hanno voluto mandare giù. Ed è stato proprio questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha portato studenti il giorno successivo, giovedi 13 marzo, all’ennesimo atto di protesta, occupando la sede del comune di Riccione. Oltre 400 ragazzi dell’Istituto Alberghiero Savioli, dopo essersi radunati davanti alla scuola, insieme ai genitori e ai cittadini accorsi a sostenerli, si sono diretti in corteo fuori dal palazzo del comune per manifestare la loro indignazione al Sindaco della città per la grave situazione in cui versa la struttura e la gestione della loro scuola. Arrivati sul posto hanno occupato il primo piano dell’edificio dov’è posizionato l’ufficio del primo cittadino. Ma il sindaco non c’era. Arrivato in comune dopo un paio d’ore ha invitato tutti gli studenti a spostarsi nella sala del consiglio comunale dove avrebbe dato rassicurazioni per quanto riguarda l’impegno dell’amministrazione sulla questione.

Garanzie che momentaneamente hanno convinto i ragazzi tanto da tornare a casa leggermente sollevati. “Abbiamo già inviato una lettera all’assessore all’istruzione smentendo punto per punto – dichiarano i rappresentanti degli studenti – per senso di responsabilità abbiamo deciso venerdì 14 marzo  di interrompere l’autogestione e le proteste a seguito delle rassicurazioni del Sindaco. Aspettiamo qualche altro giorno, se entro questo tempo non avremo atti concreti rincominceremo con le proteste”. Il Presidente della Provincia, Stefano Vitali ha richiesto nel fine settimana un incontro sulla questione riservato a una delegazione ristretta di studenti. Offerta immediatamente rifiutata dai ragazzi che da giorni richiedono un’assemblea pubblica sul tema aperto a tutti, e non incontri segreti.

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