Gli alunni? Intoccabili, neanche una carezza. Né due baci di auguri nel giorno del compleanno. E’ la decisione presa dalla dirigente di un istituto comprensivo in provincia di Lecce con una disposizione dello scorso 11 marzo, rivolta a insegnanti e collaboratori scolastici. Una comunicazione chiara, che non lascia spazio a interpretazioni. Si legge nella nota “Comportamento verso gli alunni e le alunne”, pubblicata anche sul sito della scuola: “Con la presente si chiede alle SSLL di evitare qualsiasi forma di ‘contatto fisico’ con gli alunni e le alunne, come ribadito in varie occasioni a livello generale e/o individuale. In particolare si ribadisce che non è consentito, per nessun motivo, toccare i ragazzi e le ragazze, né abbracciandoli/e, né prendendoli/e per mano, né baciandoli/e sulla guancia. Questo al fine di tutelare la sicurezza di tutti”. E l’eventuale violazione della disposizione, scrive la preside Bruna Morena, ex insegnante d’inglese, “comporterà l’applicazione di sanzioni disciplinari”.

Eppure nessun evento spiacevole è mai accaduto all’interno dell’istituto comprensivo di Lizzanello e Merine, che raggruppa due scuole dell’infanzia, due primarie e due medie dei piccoli comuni alle porte di Lecce. “La disposizione è doverosa. I fatti di cronaca li conosciamo tutti, non mi sembra che ci sia molto altro da aggiungere”, spiega Morena a ilfattoquotidiano.it. “Qualcuno dice che il contatto fa parte della crescita? Prima di diventare dirigente ho insegnato inglese, la mia impostazione è molto anglosassone: lì nessuno tocca i bambini e nessuno si lamenta – continua – Ci può essere un grande affetto nella relazione educativa anche senza contatto fisico. La crescita non ne risente”.

Intanto però il ministero dell’Istruzione non approva la decisione della dirigente. Contattato da ilfattoquotidiano, il Miur fa sapere di ritenere “effettivamente irrituale la comunicazione della dirigente. Probabilmente c’è stato un eccesso di zelo”. E non chiude le porte a eventuali approfondimenti sul caso: “Sarà eventualmente l’Ufficio Scolastico Regionale a decidere se effettuare delle verifiche per comprendere le ragioni che hanno portato ad una circolare di questo tipo”. Nessuna presa di posizione da parte del personale scolastico né dall’Usr – l’ex provveditorato agli studi – della provincia di Lecce. Ma una prima spiegazione ai motivi della circolare è arrivata dalla vice-presidente della scuola salentina, che all’agenzia Redattore Sociale ha detto: “Vogliamo evitare pettegolezzi”.

Twitter: @AndreaTundo1

Articolo Precedente

Università, la promessa (non mantenuta) del Fondo per il merito voluto dalla Gelmini

next
Articolo Successivo

Insegnare progettando: Antonella, la prof che seduce (con l’ingegneria)

next