Torna in pista un marchio che ha fatto la storia delle corse. Dai rally all’endurance fino alla Formula 1, Martini Racing è diventato un’icona per gli appassionati del motorsport. Il marchio si prepara a tornare nel mondo delle corse, e firmerà la livrea della Williams, nella stagione 2014 della massima competizione automobilistica. E’ un ritorno che evoca molti ricordi per gli appassionati delle corse, perché le livree dell’azienda piemontese hanno accompagnato auto e scuderie che hanno dominato le gare più importanti, e che sono entrate nell’immaginario collettivo degli italiani. Un esempio su tutti? La Lancia Delta, una macchina che è diventata quasi un simbolo degli anni ’80, oltre che una portabandiera delle automobili sportive made in Italy, pur in un mondo molto diverso da quello della Ferrari.

La storia di Martini Racing nel mondo delle corse però è iniziata nel 1971, nella categoria Endurance. Protagonista una Porsche 917, diventata subito una star grazie alle vittorie nella 12 Ore di Sebring e nella 24 Ore di Le Mans. Con il modello 936, che ha sostituito la 917, Martini Racing e Porsche hanno ritrovato la vittoria con una doppietta a Le Mans, nel 1976 e nel 1977, per poi chiudere la collaborazione nel 1980. Intanto, negli anni ’70, il marchio aveva fatto il suo esordio in Formula 1. Dopo i primi passi con la scuderia Tecno nel 1972 e 1973, senza risultati degni di nota, nel 1975 arriva la svolta. Martini, infatti, stringe un accordo con la Brabham, acquisita da Bernie Ecclestone, e il primo anno porta buoni risultati e ottimi presagi. Nei primi sette gran premi, le due monoposto ottengono sette podi, e i piloti Pace e Reutemann vincono una gara a testa.

L’anno successivo, il team guidato dal futuro boss della Formula 1, cerca la svolta montando sulle proprie auto un motore Alfa Romeo con 12 cilindri a V. Questo propulsore però si rivela inaffidabile, e nel 1978 cala il sipario sul sodalizio tra Martini e Brabham. Il 1979 è ancora un anno opaco per Martini. Firma un accordo per sponsorizzare la Lotus, ma i risultati sperati non arrivano, e il marchio piemontese abbandona la Formula 1. Sono anni in cui le corse hanno un seguito enorme in tutto il mondo e, lasciati gli autodromi, Martini Racing vede nel rally un altro trampolino di lancio. Questa volta la scelta è giusta, e il binomio con il marchio Lancia è un successo. Si parte nel 1982 con la 037, che nel 1983 riesce a vincere il mondiale costruttore, ed è l’ultima auto con due ruote motrici a ottenere il titolo. Nel 1985 inizia l’era della Delta. La S4 vince il campionato europeo del 1986, e nel 1987 la HF 4WD conquista un campionato del mondo costruttori e un titolo piloti con Juha Kankkunen. L’anno successivo, al rally del Portogallo, debutta la Lancia Delta Integrale. Un’auto destinata a diventare un mito. Tra il 1988 e il 1992 la sportiva italiana conquista cinque mondiali costruttori, tre mondiali piloti e 46 vittorie. Più tardi, Martini Racing si associa alla Ford, con la Escotr Cosworth dal 1994 al 1996 e la Focus WRC dal 1999 al 2002. Quest’ultima ha conquistato due mondiali costruttori e 44 vittorie. Un risultato di alto livello ma che non ha ottenuto la stessa eco della Delta, ricordata dagli appassionati con la livrea Martini e non solo per il palmarès. Una macchina che rievoca ancora oggi il fascino delle corse. Un fascino che è un po’ andato perduto.

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