Sfortunatamente, i cambiamenti climatici non si sono fermati perché noi eravamo occupati a gestire la crisi economica”, queste le parole della Commissaria Europea alle politiche climatiche Connie Hedegaard, che Italian Climate Network propone nella versione con sottotitoli in italiano.

Altri motivi per agire contro i cambiamenti climatici sono che gli investitori hanno bisogno di ricevere un segnale su quello su cui possono contare dopo il 2020, periodo per cui stanno già facendo i loro piani. E la terza buona ragione è che persino durante questa crisi economica in Europa si è speso quasi un miliardo di euro ogni giorno per pagare le importazioni di combustibili fossili.

La proposta di nuovi obiettivi per il 2030 è, quindi, importante perché fissa un orizzonte temporale decisivo per chi investe nell’energia, negli edifici e nelle infrastrutture, nonché in altri settori in cui l’installazione e l’uso del capitale hanno lunghi cicli di realizzazione e ritorno dell’investimento.

I prossimi mesi saranno di notevole importanza per le politiche europee ed italiane sul clima e l’energia. Dopo il voto della Commissione Europea, che ha approvato il 22 gennaio la proposta di riduzione del 40% delle emissioni di CO2 entro il 2030, e dopo il voto del Parlamento Europeo del 5 febbraio che ha chiesto obiettivi più ambiziosi, le prossime settimane saranno cruciali per definire la strategia europea per contrastare il riscaldamento globale. 

Come noto, l’Unione Europea è ormai già molto vicina a raggiungere gli obiettivi del 2020 di riduzione delle emissioni (-20%) e di utilizzo delle energie rinnovabili (20% sul totale dell’energia prodotta), obiettivi che hanno svolto un ruolo importante nell’impostazione delle strategie industriali in Europa. Le emissioni di gas serra nel 2012 sono diminuite del 18% rispetto alle emissioni del 1990 e una Comunicazione della Commissione Europea (dettagli qui) prevede che esse saranno ridotte del 24% entro il 2020 e del 32% entro il 2030, sulla base delle politiche già decise.

La proposta della Commissione propone di aumentare il proprio obiettivo di riduzione di un altro 20% in 10 anni (dal 2020 al 2030) ha anche l’obiettivo di rilanciare il negoziato della convenzione sul Clima, sfidando gli altri grandi emettitori di gas climalteranti a rivedere al rialzo i loro impegni.  “No,  non è  ‘troppo ambizioso’ questo obiettivo” –  secondo la commissaria EU –  “ma è ambizioso e dovrebbe esserlo! L’intera valutazione sugli impatti , e le analisi alla base di questo lavoro, mostra che in termini di costi-benefici per l’Europa,  se vogliamo  arrivare  ad una riduzione del 80-90% entro il 2050,  è corretto, sempre in termini di costi-benefici, arrivare  ad una riduzione del 40% entro il 2030”.

Il pacchetto individuato dalla Commissione nasce in concertazione con l’industria ed a valle di un’ampia consultazione pubblica. Dispiace quindi che ancora un volta l’approvazione di questa pacchetto sia stata accolta con diverse proteste e prese di distanza da parte di una parte del mondo politico e industriale italiano. Questo non deve sorprendere, visto che analoghe proteste hanno accompagnato in passato l’approvazione del pacchetto 20-20-20, con tanto di mozioni negazioniste approvate in Senato.

Questi importanti impegni di riduzione delle emissioni sono in realtà passi indispensabili e doverosi per l’Unione Europea, che se si considera la responsabilità “storica” nella crisi climatica non può che essere sottoposta ad una drastica cura dimagrante per quanto riguarda le sue emissioni climalteranti. Ma sono anche un’occasione per rilanciare una strategia energetica basata sull’efficienza e le energie rinnovabili che può portare, e in parte ha già portato, grandi vantaggi sia ambientali che occupazionali

Per questi motivi l’Italian Climate Network aderisce all’appello lanciato da Legambiente, WWF, Greenpeace, Kyoto Club, Coordinamento Free, SI alle Energie Rinnovabili per chiedere un ruolo forte dell’Italia nella politica europea che dovrà affrontare l’emergenza climatica e la questione energetica; e invita i suoi soci a partecipare alla manifestazione che si terrà a Roma, venerdì 28 febbraio, davanti a Piazza Montecitorio alle ore 11,30.

di Stefano Caserini (co-fondatore di Italian Climate Network e responsabile di Climalteranti)

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