A inchiodarlo è stata la sua passione per le coppole. Il classico copricapo da picciotto siciliano, indossato durante i colpi come se fosse un talismano, non gli ha portato fortuna. E’ grazie a quel particolare, rimasto impresso nelle telecamere di sicurezza, che i poliziotti del commissariato centro di Milano sono riusciti a risalire e ad arrestare Domenico Cataldo Francioso, milanese 46enne, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine.

E’ il 3 febbraio scorso. Francioso entra insieme a un altro uomo nella sede della Cassa di risparmio di Bolzano, al primo piano di un edificio in via Dante, pochi passi dal Duomo. I due hanno preparato il colpo da settimane e sanno come muoversi. Francioso è spavaldo: volto scoperto e coppola in testa. Il complice invece indossa la maschera di Freddy Krueger, protagonista del film horror Nightmare. Hanno modi spicci, ma non feriscono nessuno. Immobilizzano clienti e impiegati con fascette di plastica e li chiudono in bagno. Puntano verso il direttore, lo minacciano con coltellacci da cucina e si fanno aprire la cassaforte. Spazzolano 100 mila euro in contanti e svaniscono tra le strade del centro, aiutati dalla pioggia fitta. Un cliente riesce anche a chiamare la centrale operativa della polizia, ma indica un indirizzo sbagliato e i due se la cavano. Per poco però. Quarantotto ore dopo, gli uomini del commissariato centro –  guidati dal dottor Carmine Mele – , dopo aver visionato i filmati, bussano alla porta di Francioso, zona Niguarda, che si barrica in casa. I poliziotti sfondano, irrompono e perquisiscono. Saltano fuori 20mila euro in contanti e salta fuori una collezione di coppole: otto, tra cui quella utilizzata alla Cassa di risparmio di Bolzano. Viene anche denunciata per ricettazione la compagna dell’uomo, trovata con due banconote da 500 euro in tasca. Rimane invece fuggiasco il complice. Gli investigatori pensano che si nasconda all’estero, con i rimanenti 80 mila euro. Mentre Francioso è rinchiuso a San Vittore, dove gli è stata notificata l’accusa per un altro colpo.

Perché la sua coppola è rimasta impressa nelle immagini della telecamera di sicurezza che ha immortalato la sequenza di un’altra rapina, su cui indaga la squadra mobile – coordinata da Alessandro Giuliano – che nei giorni scorsi ha arrestato il complice dell’uomo. A dicembre due banditi entrano nella gioielleria Pocket Watch di Corso Magenta. Identico il copione: legano i titolari, marito e moglie, con fascette di plastica, sotto la minaccia di una pistola giocattolo. Arraffano una decina di orologi e qualche gioiello. Fuggono a bordo di due scooter. Uno dei rapinatori cade, ma viene recuperato dall’altro. Spariscono. Finché gli investigatori non scoprono la passione di Francioso.

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