Cultura

Sanremo 2014, esplode il caso Sinigallia. Crollo ascolti, Fazio si difende e rilancia

Spunta un video che proverebbe che Riccardo Sinigallia aveva già cantato la sua “Prima di andare via” in un'altra occasione la scorsa estate. Gli organizzatori: "Verifichiamo, decideremo secondo regolamenti". Il conduttore: "Non è vero che non siamo stati attenti al pubblico giovane"

di Domenico Naso

Nel Festival sottotono e degli ascolti bassi, arriva anche il caso clamoroso che riguarda uno dei cantanti in gara. Sul sito del quotidiano La Provincia di Cremona è spuntato un video (poi rimosso) che proverebbe che Riccardo Sinigallia aveva già cantato la sua “Prima di andare via” davanti al pubblico del festival musicale “Le Corde dell’anima” lo scorso giugno.

Il regolamento pare piuttosto chiaro: il cantautore romano è stato eliminato dalla gara. In conferenza stampa, sia il direttore di Rai Uno Giancarlo Leone che Fabio Fazio hanno detto che seguiranno le regole ed entro poche ore si conoscerà il destino di Sinigallia. Ecco le immagini dell’esibizione di giugno.

Ma neppure il caso Sinigallia è riuscito a spostare troppo l’attenzione dalla vera notizia di questi giorni sanremesi: il crollo degli ascolti. Qualche giornalista in sala stampa prova a “processare” le scelte artistiche di Fazio e degli autori, sottolineando soprattutto il clima un po’ troppo vintage di questo festival. E il conduttore che fa? Rilancia annunciando gli ospiti delle ultime due serate: il mago Silvan e Claudia Cardinale. Ecco, appunto.

Dopo due giorni strenuamente spesi nella difesa delle proprie scelte, oggi il conduttore savonese accenna una minima autocritica: “Costruire il Festival è un lavoro molto strano perché ci si lavora tanto tempo prima e quando vai in onda rischi di essere non in sintonia perfetta con il contesto”.

Quando qualcuno lamenta scarsa attenzione nei confronti del pubblico più giovane, Fazio replica snocciolando i soliti nomi: “Abbiamo ospitato Rufus Wainwright e Damien Rice, stasera ci sarà Paolo Nutini”. Fazio, però, confonde i trentenni con i teenager italiani, che ascoltano altro.

Sul buonismo, poi, è pace fatta con il giornalista che aveva innescato la reazione stizzita di ieri (“Questa storia mi ha rotto le palle…”), anche se Fazio è tornato a rivendicare il diritto alla buona educazione contro la cattiveria gratuita. Peccato che, in mezzo, ci sia uno spettro infinito di sfumature che lui evidentemente ha scelto di non utilizzare.

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