Matteo Renzi, al termine di due ore e mezzo di colloquio col presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha letto la lista dei nuovi ministri. Sono sedici e per metà donne. Età media della squadra 46 anni. La più giovane è Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento, 33 anni compiuti da appena un mese, il 24 gennaio scorso. Tra le giovanissime un’altra donna, Marianna Madia, nominata ministro per la Pubblica Amministrazione e semplificazione, appena un anno in più di Boschi. Sottosegretario alla presidenza del Consiglio un fedelissimo di Matteo Renzi, l’ex presidente dell’Anci Graziano Delrio. Il giuramento è previsto per sabato 22 febbraio alle 11.30. Ecco le schede:

Interno  Angelino Alfano riconfermato al Viminale. Esordisce in politica nel 1996, quando a soli 26 anni viene eletto deputato dell’Assemblea regionale siciliana con 8.975 preferenze. Figlio d’arte – il padre, Dc, ebbe vari incarichi al Comune di Agrigento – laureato in Giurisprudenza alla Cattolica di Milano, approda in Parlamento per la prima volta nel 2001, riconfermato nel 2006, 2008 e poi alle ultime elezioni. Coordinatore di Forza Italia in Sicilia nel 2005, nel quarto governo Berlusconi viene nominato ministro della Giustizia, quando lega il suo nome al famoso ‘lodo’, la legge, poi bocciata dalla Corte costituzionale, che sospende i processi per Capo dello Stato, presidenti delle Camere e presidente del Consiglio. Lascia il dicastero di via Arenula nel luglio 2011, perché Silvio Berlusconi, dopo le pesanti sconfitte alle amministrative di primavera, lo chiama alla segreteria del Pdl, carica che viene introdotta in quel momento. Gli ultimi suoi atti da Guardasigilli sono l’approvazione del codice antimafia e della semplificazione del processo civile.  

EsteriFederica Mogherini è il nuovo ministro degli Esteri e diventa, a quasi 41 anni, la più giovane responsabile della Farnesina nella storia della Repubblica. In un governo a fortissima presenza femminile (il 50%, come ‘rivendicato’ dal neopremier nel dare la lista dei suoi ministri) la Mogherini, già responsabile Esteri e Europa della segreteria Pd, è la terza donna a capo delle Feluche dopo Susanna Agnelli e l’uscente Emma Bonino.

Economia – Pier Carlo Padoan, neo nominato presidente dell’Istat, è un economista. Per sei anni è stato vicesegretario generale e capo economista dell’Ocse e anche consulente presso la Banca Mondiale, la Bce e la Commissione europea. Nel 2007 è stato nominato vicesegretario generale dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), di cui due anni dopo è diventato capo del settore Economia. È stato professore di Economia presso l’Università La Sapienza di Roma e direttore della Fondazione Italianieuropei. Dal 2001 al 2005, inoltre, ha ricoperto l’incarico di direttore esecutivo per l’Italia del Fondo monetario internazionale con responsabilità su Grecia, Portogallo, San Marino, Albania e Timor Est. Dal 1998 al 2001 è stato consulente economico dei primi ministri italiani Massimo D’Alema e Giuliano Amato. Ha insegnato in molte università italiane ed estere, tra cui quelle di Bruxelles, Urbino e Tokyo.

Giustizia – Andrea Orlando è nato a La Spezia l’8 febbraio 1969. Nel governo Letta era ministro dell’Ambiente. Parlamentare del Partito Democratico dal 2006, eletto nella Circoscrizione Liguria, ha fatto parte delle Commissioni Bilancio, Politiche dell’Unione Europea, Giustizia e della Commissione parlamentare Antimafia. Orlando ha cominciato l’attività politica da giovanissimo. Nel 1990 è stato eletto nel consiglio comunale della Spezia con il Pci; rieletto con il Pds nella successiva consiliatura, è stato capogruppo e poi chiamato in Giunta come assessore, prima alle attività produttive e poi alla pianificazione territoriale. Da assessore alla pianificazione territoriale si è impegnato nell’approvazione del primo Piano urbanistico comunale (Puc) della Liguria, basato sui principi della salvaguardia del territorio non urbanizzato e la riduzione del consumo del suolo. Nel 2003 è diventato vice responsabile nazionale dell’organizzazione dei Democratici di Sinistra e, in seguito, entrando nella segreteria nazionale, responsabile degli enti locali.Tra i fondatori del Partito Democratico, nel 2007 ne è diventato il primo responsabile dell’Organizzazione.Dal 2009 presiede il Forum Giustizia del partito.

Lavoro – Dalle cooperative al ministero del lavoro. A sorpresa, al dicastero di via Veneto approda Giuliano Poletti, presidente di Legacoop e di Alleanza delle cooperative. Il suo è un profilo riformista, che porta in primo piano le esigenze della cooperazione e delle piccole e medie imprese, a partire da una profonda revisione del sistema degli ammortizzatori sociali, da riformare sulla base di un elemento universale, che lo renda applicabile a tutti i cittadini. Poletti è nato a Imola il 19 novembre 1951. Conseguito il diploma di perito agrario, in gioventù ha esercitato l’attività di tecnico agricolo. Nel 1975 viene eletto consigliere comunale a Imola. Successivamente ha ricoperto l’incarico di assessore alle attività produttive e di consigliere provinciale a Bologna. All’impegno politico-amministrativo ha affiancato quello professionale, esercitato in qualità di presidente dell’Esave (Studi e promozione della viticoltura e dell’enologia per l’Emilia Romagna). Eletto presidente della Legacoop di Imola nel 1989, ha lasciato l’incarico a settembre del 2000 per assumere quello di Presidente Regionale Legacoop e Vicepresidente Nazionale. Dal 1992 al 2000 è stato, inoltre, presidente di Efeso, l’Ente di Formazione della Legacoop Emilia Romagna. Presidente di Legacoop Nazionale dal novembre 2002, da febbraio 2006 è anche Presidente di Coopfond, fondo per la promozione di Legacoop. Da febbraio 2013 è Presidente dell’Alleanza delle Cooperative, il coordinamento unitario nazionale costituito da Agci, Confcooperative e Legacoop.

Difesa – Roberta Pinotti è il primo ministro della Difesa donna dell’Italia repubblicana. Genovese, 53 anni, sposata, due figlie, è una senatrice del Partito Democratico che da sempre si è occupata di cose militari: nel governo Letta era sottosegretario proprio a Palazzo Baracchini. Nel 2006 ha ricoperto la carica di presidente della Commissione Difesa della Camera, anche stavolta prima donna a ricoprire questo ruolo (preceduta solo dalla socialdemocratica Vincenza Bono Parrino, che fu presidente della Commissione Difesa, ma al Senato).

Salute – E’ la sesta volta donna che una donna guida il ministero della Salute con la conferma di Beatrice Lorenzin a capo del dicastero. Precedentemente la poltrona era andata a Tina Anselmi, Maria Pia Garavaglia, Rosy Bindi e Livia Turco e appunto a Lorenzin con il governo Letta. Al ministro della Salute c’è già pronta per la prossime settimane un’agenda fittissima per chiudere il Patto per la Salute con le Regioni, l’accordo per il futuro del servizio sanitario nazionale che le ha permesso di evitare nella scorsa finanziaria, per la prima volta dopo 10 anni, pesanti tagli al settore. Il ministro dovrà anche chiudere il cerchio della vicenda Stamina: a lei spetta nominare il nuovo comitato tecnico scientifico che dovrà esaminare il metodo di Davide Vannoni. Eletta con Forza Italia e passata con Alfano in Ncd, 42enne (è nata a Roma il 14 ottobre 1971), ha il diploma di liceo classico e prima di entrare al Parlamento nella compagine Pdl, era libera professionista. Già deputato nella precedente legislatura, è stata eletta nella circoscrizione XV (Lazio 1). Co-firmataria di una proposta di legge per l’equilibrio della rappresentanza dei sessi nell’elezione dei membri del Parlamento europeo. Sulla fecondazione eterologa sì è espressa più volte per “non cambiare la legge 40”. La sua carriera politica ha preso il via a Roma, dove è entrata nel movimento giovanile di Forza Italia nel 1996 per diventare l’anno successivo consigliere del XIII Municipio. Ha scalato rapidamente gli incarichi nel partito: nel 1999 è coordinatore regionale del movimento giovanile, nel 2001 è l’unica donna eletta nelle fila di Forza Italia al consiglio comunale di Roma e nel 2004 è a capo della segreteria di Paolo Bonaiuti, portavoce della Presidenza del Consiglio. 

Ambiente Gian Luca Galletti è il nuovo ministro dell’Ambiente, dopo aver ricoperto l’incarico di Sottosegretario al ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca con il ministro Maria Chiara Carrozza nel Governo Letta. Nato a Bologna il 15 luglio del 1961, è sposato con 4 figli, laurea in Scienze Economiche e Commerciali presso l’Università degli Studi di Bologna, è dottore commercialista e Revisore Ufficiale dei Conti. Esercita la libera professione di commercialista in Bologna dal 1989, svolgendo prevalentemente consulenza fiscale, civilistica e societaria per primarie società ed istituti di credito. Galletti è stato Consigliere comunale al Comune di Bologna dal 1990 al 2009, componente dell’Alta Commissione di Studio, organo ministeriale per la Riforma della Finanza Pubblica (maggio 2003 – aprile 2005), assessore al Bilancio, Programmazione Economica, Entrate e Patrimonio, Assetti Societari e Privatizzazioni del Comune di Bologna (luglio 1999 – giugno 2004), consigliere regionale nell’Assemblea Legislativa Regionale dell’Emilia Romagna (Maggio 2005 – Aprile 2006). Deputato alla Camera nella XV legislatura (2006-2008) è stato riconfermato deputato a Montecitorio nella XVI legislatura (2008-2013) ricoprendo gli incarichi di Vice presidente della V Commissione (Bilancio, Tesoro e Programmazione) dal Novembre 2009 all’Ottobre 2010. Galletti è stato anche componente della VI Commissione (Finanze) dall’Ottobre 2010, Commissione parlamentare per l’attuazione del Federalismo Fiscale (Gennaio 2010), Commissione parlamentare di vigilanza sulla Cassa Depositi e Prestiti S.P.A. (Maggio 2009). Conferenza dei Capigruppo (Aprile 2012). Il 2 maggio 2013 viene nominato Sottosegretario di Stato al Miur. Oggi sotto il Governo di Matteo Renzi arriva alla poltrona di ministro a Via Cristoforo Colombo

Politiche agricole – Maurizio Martina, sottosegretario all’Agricoltura nell’esecutivo Letta, è il nuovo ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali del Governo Renzi. Il dicastero era stato assunto ad interim dall’ex premier Enrico Letta dopo le dimissioni di Nunzia De Girolamo in seguito allo scandalo Asl di Benevento. Trentasei anni, nato a Calcinate (Bergamo) da genitori operai, Martina milita nel Partito democratico. Prima nella Sinistra giovanile, poi, nel 2004, segretario dei Ds bergamaschi, è stato eletto segretario del Pd lombardo nel 2007, riconfermato nel 2009. Nel 2010 è stato eletto Consigliere regionale – rieletto nel 2013 – carica dalla quale si è dimesso dopo essere stato nominato, il 2 maggio dello stesso anno, Sottosegretario di Stato presso il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Tifoso dell’Atalanta, è sposato e ha due figli.

Istruzione – E’ Stefania Giannini, segretario di Scelta Civica, il nuovo ministro dell’Istruzione nel governo Renzi. Prende il posto di Maria Chiara Carrozza. Giannini ha preso il posto di Mario Monti dopo le sue dimissioni da leader di Scelta civica. Già rettrice dell’Università Italiana per Stranieri di Perugia, ha alle spalle vent’anni di attività nelle università. Fra gli atti depositati a suo nome al Senato durante l’esecutivo Letta spicca quello per la riforma profonda del sistema di governance scolastica ovvero del sistema dei consigli di Istituto. Nel 2011 riceve da Giorgio Napolitano il titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, un anno prima invece viene inserita nel volume realizzato su iniziativa dei Ministeri del lavoro e delle Pari opportunità ‘Merito al femminile: talenti di donne tra lavoro e vita privatà (giugno 2010). Professore ordinario di Glottologia e Linguistica dal 1999, Stefania Giannini è stata rettore dell’università per stranieri di Perugia dal 2004 al 2013, fino alla sua elezione nelle fila del Senato il 25 febbraio 2013. 

Cultura – Avvocato, politico, scrittore. La biografia di Dario Franceschini, confermato al governo come ministro, è ricca di voci diverse. Nato a Ferrara il 19 ottobre del ’58, segue da giovanissimo la sua passione per la politica: al liceo scientifico Roiti di Ferrara fonda nel ’74 l’Associazione studentesca democratica. Non trascura la professione e esercita come avvocato civilista dall’85. Cassazionista, è iscritto al registro dei Revisori contabili. Ma la politica gli prende sempre più la mano. Cresce con Benigno Zaccagnini come punto di riferimento, si iscrive alla Dc e poi prosegue la sua carriera politica nel Ppi fino ai vertici del partito. Intanto, comincia a fare esperienza nelle istituzioni partendo dal consiglio comunale di Ferrara. Il salto nel giro che conta è con il governo D’Alema, quando diventa sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle riforme istituzionali. Ruolo confermato poi nel successivo governo Amato. Intanto Franceschini contribuisce a fondare la Margherita e poi, con l’Ulivo, diventa capogruppo alla Camera. Quando nasce il Pd, Franceschini è indicato come vicesegretario da Walter Veltroni. E quando questi si dimette, diventa segretario. Si presenta alle primarie contro Pierluigi Bersani e Ignazio Marino, ma viene sconfitto. Capogruppo del Pd nella precedente legislatura, nel governo di Enrico Letta assume l’incarico di ministro per i Rapporti con il Parlamento e appoggia poi Matteo Renzi nella corsa alla segreteria del Pd. 

Pubblica amministrazione – Marianna Madia nasce a Roma nel 1980. Si laurea nel 2004 con lode alla facoltà di scienze politiche all’università degli studi di Roma La Sapienza con una tesi sulla teoria economica del mercato del lavoro tra regolazione e sindacato. Continua gli studi in economia all’Imt di Lucca e nel 2008 diventa dottore di ricerca con una tesi in economia del lavoro. Dal 2004 collabora con l’Arel, l’Agenzia di ricerca e legislazione fondata da Nino Andreatta, e dal giugno 2012 è membro del comitato direttivo. Ha fatto parte della segreteria tecnica del sottosegretario alla presidenza del Consiglio durante il governo Prodi del 2006. È stata eletta per la prima volta alla Camera dei deputati nel 2008 per la circoscrizione Lazio 1. Renziana, con la nuova segreteria Pd è diventata responsabile lavoro del Partito democratico.

Riforme e Rapporti col Parlamento – Maria Elena Boschi è la nuova ministra per le Riforme e per i Rapporti con il Parlamento. Nasce a Montevarchi, in provincia di Arezzo, il 24 gennaio 1981. Laureata in giurisprudenza è avvocatessa in diritto societario. Ha fatto parte del Consiglio di amministrazione di Publiacqua, una società che gestisce il servizio idrico in quattro Province toscane, fino al 4 giugno 2013, quando ha rassegnato le dimissioni. Alle ultime elezioni è stata eletta nella XII circoscrizione (Toscana) nelle file del Pd. Renziana, quando l’attuale presidente del Consiglio è stato eletto segretario del Partito democratico l’ha scelta come responsabile per le Riforme del partito. Alla Camera dei deputati è segretario della commissione Affari costituzionali ed è una componente della presidenza del Consiglio e interni. 

Infrastrutture e trasporti – Classe 1959, l’alfaniano Maurizio Lupi, già ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del governo Letta, è stato riconfermato nell’incarico da Matteo Renzi. Laurea in Scienze Politiche all’Università Cattolica di Milano, Lupi dal 1984 è iscritto all’ordine dei Giornalisti della Lombardia. Membro di Comunione e Liberazione, dal 1984 al 1993 è assunto al settimanale cattolico il Sabato prima come assistente personale dell’ad poi come direttore marketing, fino alla chiusura del giornale. Dal 1989 è membro del consiglio di amministrazione dello Smau e dal settembre 1994 ricopre il ruolo di ad della Fiera Milano Congressi, ruolo da cui si è autosospeso il 3 maggio 2013. Nel 1993 inizia la carriera politica a Milano come consigliere comunale della Dc. Sarà poi anche assessore allo Sviluppo del territorio ed edilizia privata nella giunta di Gabriele Albertini. Nel 2001 il passaggio a Forza Italia e l’approdo in Parlamento. Dal 28 aprile 2013 è Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nel governo Letta in quota Pdl. A novembre passa con il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano.

Sviluppo – Federica Guidi, il nuovo ministro dello Sviluppo economico, è nata a Modena il 19 maggio 1969. Laureata in Giurisprudenza, ha lavorato per due anni come analista finanziario alla Rolo Finance. Nel 1996 entra nell’azienda di famiglia, la Ducati Energia, nata dalla separazione nel 1926 dalla Ducati Meccanica, di cui oggi è vicepresidente, che è nata dall’unione di Ducati Elettrotecnica con la divisione generatori di Zanussi Elettromeccanica. Dal 2002 al 2005, è stata Presidente regionale dei Giovani imprenditori dell’Emilia-Romagna e Vicepresidente degli imprenditori della regione, poi nel 2008 subentra a Matteo Colaninno a presidente nazionale dei Giovani di Confindustria. Suo padre è Guidalberto, per dieci anni è stato uno storico vice in Confindustria. Oggi Ducati Energia, ha settecento dipendenti e un fatturato di 115 milioni di euro, realizzato per il 70 per cento all’estero, se però si escludono le commesse con le Poste, Terna e qualche altro committente istituzionale, la quota estera sale all’80 per cento. Ducati produce in molti Paesi del mondo, e realizza un pò di tutto: biglietterie automatiche, sistemi per la sicurezza ferroviaria, veicoli elettrici come un quadriciclo per Poste Italiane, biciclette a pedalata assistita, oltre ai condensatori.

Affari regionali –  Dal pantheon di Civati, al governo di Renzi: Maria Carmela Lanzetta, sindaco simbolo della lotta alla ‘ndrangheta, entra nella squadra del nuovo esecutivo, con la delega agli Affari regionali. Lanzetta, ex sindaco del paesino calabrese di Monasterace, si è distinta nella difesa della legalità e nella lotta alla ‘ndrangheta. Attualmente è membro della direzione Pd. Pippo Civati, da candidato alle primarie, l’aveva inserita nel suo pantheon di riferimento.

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