Qualcuno a Napoli rischia di perdere un posto al sole. Sono i fornitori esterni Rai che, secondo la Corte dei Conti, dovrebbero essere ridimensionati dando più spazio alle risorse interne del Centro di produzione partenopeo. Ma c’è di più, perché nella recente relazione sulla gestione finanziaria della tv pubblica, i magistrati hanno registrato una bassa utilizzazione del centro e hanno auspicato una “adeguata assegnazione di commesse”. Scelta però che “richiede adeguate valutazioni di convenienza” e dovrebbe essere privilegiata nell’ambito dell’internalizzazione delle produzioni “riducendo il ricorso ad appalti esterni” secondo una pianificazione finalizzata “all’ottimizzazione dei costi”.

In altre parole, non bastano quattro trasmissioni e l’informazione regionale per giustificare un “grande stabilimento ad alta densità di addetti e tecnologia”. I 540 dipendenti del centro partenopeo sono infatti sostanzialmente impegnati nella produzione della soap opera Un posto al sole, giunta ormai alla sua diciannovesima edizione, lo spettacolo comico Made in Sud e nella realizzazione del programma d’informazione Buongiorno Italia, oltre che dei regionali Buongiorno regione e dei tg locali.

“La sua collocazione territoriale ha comportato che in questi ultimi anni il centro risentisse in maniera sensibile dei processi di disincentivazione produttiva, che hanno spostato verso altre aree del Paese commesse e investimenti”, spiegano i magistrati contabili che puntano il dito soprattutto sull’auditorium. “Con i suoi 800 posti a sedere e la sua platea di circa 700 metri quadri si presenta particolarmente idoneo ad ospitare spettacoli di varietà, ed è rimasto inutilizzato per l’intero primo quadrimestre del 2012. A tale riguardo appare opportuno considerare un maggior utilizzo, ad esempio per multiproduzione, di un grande studio come quello in dotazione al centro, sulla base di una attenta valutazione dei costi indotti da una ipotesi di questo genere”, suggerisce la Corte dei Conti.

Lo studio TV2, ad esempio, è stato occupato esclusivamente dalla trasmissione Kilimangiaro condotta da Licia Colò. “ Un proficuo utilizzo del centro di Napoli appare quanto mai auspicabile” concludono i magistrati. Anche perché si tratta dell’ “unico grande laboratorio di scenografia dell’intera Rai in grado di produrre set per qualsiasi tipologia di prodotto (varietà, fiction e contenitori ecc.)”. Chissà se la pensa così anche l’amministratore delegato della Rai, Luigi Gubitosi, che al momento sembra invece piuttosto impegnato a potenziare il centro di produzione di Milano in vista dell’Expo.

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