Il sessantaquattresimo Festiaval della canzone va in scena. E mentre presentatori e cantanti si alternano sul palco, un inquieto spettatore lascia il suo posto in platea per un caffè al bar. Non è a Sanremo per giudicare la salute del pop italiano, Beppe Grillo, che prima del suo ingresso all’Ariston ha sferzato il tappeto rosso senza risparmiare critiche alla kermesse canora e a tutta la Rai. Così, mentre Fazio e Littizzetto si guadagnano lo stipendio, il leader dei cinque stelle si prende una pausa. E nuovamente circondato dalle telecamere rilancia la sua invettiva. “Me lo dica, Renzi, dove li prende i posti di lavoro. Ma di quale lavoro parla? Qui è fallito l’intero modello. Noi siamo per pensare un piano B”, spiega, quando online gli iscritti al Movimento stanno ancora votando per decretare se mandarlo o meno alle consultazioni del premier incaricato Matteo Renzi. Un piano B, dunque. Fatto delle immancabili energie rinnovabili, di nuove tecnologie, di riciclo. Perché questo sistema, torna a chiarire Grillo, “è fallito”. Ma l’attuazione del piano, se non altro, ha davanti a sé un nuovo governo composto più o meno dalla stessa maggioranza. Anzi, Renzi vanta una linea di credito tra i berluscones che Letta non ha mai avuto. E punta al 2018. Bazzecole: “Non ci possono arrivare al 2018”, risponde Grillo all’obiezione della stampa. Perché, di grazia? “Perché sono le stesse persone che hanno disintegrato il Paese”. Insomma, i nodi verranno al pettine, insinua l’ex comico. Sarà. Nel frattempo tutto lascia pensare che l’accordo elettorale tra il segretario Pd e il Cavaliere miri a un secondo turno che escluda i grillini dalla corsa a Palazzo Chigi. Come scongiurare la trappola non è dato sapere. Non al bar del teatro Ariston, dove Grillo torna a lamentare l’assurdità di un Italicum “pensato da pregiudicati, mentre si poteva andare al voto con la legge riesumata dalla Consulta dopo la bocciatura del Porcellum, e mettere la riforma elettorale nelle mani del nuovo Parlamento”. Bene, ma adesso che si fa? “Il Parlamento è questo, se non dialogate con qualcuno”, ci prova un cronista del Tg2, “come fate a cambiare le cose”? “Io non dialogo con quella gente”, taglia corto Beppe, che ritrova la formula usata pochi istanti prima: “Sono le stesse persone che hanno disintegrato il Paese”. E allora? E allora niente. La piazzata sanremese è stata fatta, il caffè al bar è stato bevuto e domani, così hanno deciso gli internauti nel frattempo, Grillo dovrà essere a Roma per incontrare Renzi   di Franz Baraggino

Articolo Precedente

Governo Renzi: e la sinistra? In Barca!

next
Articolo Successivo

Valsusa, NoTav aderiscono a Lista Tsipras: “Bloccare fondi Eu per alta velocità”

next