Tra una strofa e l’altra di Ligabue dedicata a Fabrizio De André, dal palco di Sanremo 2014 sbucano anche gli ultimi omaggi per Claudio Abbado e Roberto Freak Antoni. Il leader degli Skiantos scomparso cinque giorni fa a Bologna a 59 anni è solo l’ultimo dei nomi nobili della musica italiana finito sulla lista dei ricordi della banda Fazio. E’ stata Luciana Littizzetto, la spalla comica del presentatore genovese, ad annunciare la dedica al musicista bolognese durante la conferenza stampa di presentazione dell’intera kermesse: “Per Freak Antoni ci sarà un saluto e una piccola esibizione dell’Orchestra che si esibirà nella sua canzone più famosa ‘Mi piacciono le sbarbine’ ”.

Ancora top secret il nome, se ci sarà, di chi canterà il brano datato 1979, contenuto nello storico album Kinotto: “Gli organizzatori mi hanno detto che Fazio e Littizzetto leggeranno un ricordo di Freak sulle note del suo brano”, spiega al fattoquotidiano.it lo storico produttore di Freak Antoni, Oderso Rubini, “avevo provato a chiedere di mandare sul palco la figlia Margherita per leggere il bellissimo discorso pronunciato il giorno della camera ardente – conclude – ma non c’è più tempo per modificare la scaletta. Mi sono comunque raccomandato con il regista di fare le cose fatte bene”. La richiesta dell’omaggio al leader degli Skiantos era giunta a gran voce giovedì scorso da Enrico de Angelis del Club Tenco, Giordano Sangiorgi del Mei e Davide Vedovelli di Musica da Bere; ma aveva avuto come controcanto critico l’appello di Fulvio Abbate su Facebook che ha raccolto parecchie entusiaste adesioni: “Il Festival di Fazio, Serra e Piccolo tengano giù le mani da Roberto Freak Antoni! Il ragazzo, il punk, il poeta, il front-man di un (nostro) sogno di ragazzi in rivolta, mai riconciliati con l’ordine naturale della conformità. Tantomeno quello socialdemocratico e post (…)”.

Altro omaggio solenne del Festival sarà quello dedicato al maestro Claudio Abbado, a cui Fazio era legato da profonda amicizia e con cui aveva condiviso una serata di Vieni via con me. A trenta giorni dalla scomparsa a Bologna del più grande direttore d’orchestra del Novecento, il Festival della canzone italiana aprirà la serata di giovedì rendendogli omaggio con il direttore d’orchestra venezuelano Diego Matheuz e l’Orchestra Filarmonica della Fenice di Venezia.

Il giovane Matheuz è uno degli ultimi allievi-collaboratori di Abbado, con cui ha condiviso l’esperienza dell’Orchestra Mozart di Bologna e proprio con un brano di Mozart ricorderà “l’amico, il maestro, l’uomo”. Di Matheuz si era parlato come possibile successore di Abbado alla direzione della Mozart, un ensemble nato dal nulla e portato a livelli eccellenti proprio dal maestro milanese, ma che continua a non essere disponibile per alcun concerto, nemmeno per l’omaggio sanremese dal momento che dai primi di gennaio 2014 l’attività è sospesa e i musicisti che la compongono sono da tempo relegati ad uno snervante standby.

Nulla si è mosso dai tristi giorni dei funerali di Abbado, e gli appelli per far rinascere la Mozart sono caduti completamente nel vuoto soprattutto da Bologna, la città che ha visto crescere come una pianta, l’opera e il lavoro dell’orchestra. Così la serata di giovedì potrà diventare sì un appello generale per molti enti lirici italiani che non hanno più fondi per proseguire, ma soprattutto una finestra improvvisamente aperta su un ampio bacino di spettatori poco avvezzi alla classica per ricordare di mantenere in vita una delle esperienze più importanti del panorama sinfonico italiano dell’ultimo ventennio.

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