Si chiama Monithon (da “moni-toring” e “mara-thon”: maratona di monitoraggio) ed è la più grande iniziativa di monitoraggio dal basso finora realizzata in Italia. Nata da un’idea di alcuni giornalisti col pallino degli open data, è un formidabile strumento di controllo sociale e partecipazione democratica, che ha saputo accogliere in pieno la sfida impegnativa (a tratti impossibile) della trasparenza nella pubblica amministrazione, sensibilizzando cittadini e amministratori sul tema del diritto di accesso.

Nello specifico l’attività di monitoraggio è effettuata sugli interventi finanziati coi fondi delle politiche di coesione (Fondi strutturali europei e Fondo nazionale per lo sviluppo e la coesione) del ciclo di programmazione 2007-2013, sulla base dei dati messi a disposizione dal Ministero per la Coesione Territoriale e pubblicati in formato open (quindi liberamente scaricabili e fruibili) sul portale informativo OpenCoesione. Questo interessante esperimento di rendicontazione sociale via web consente di esplorare i progetti finanziati attivi sull’intero territorio italiano, scaricando, o visualizzando tramite schede sintetiche e grafici interattivi, le informazioni inerenti ogni intervento: i soggetti attuatori e programmatori, il luogo, le tempistiche, l’andamento dei pagamenti e la dotazione finanziaria. Quello che qualunque cittadino può fare è leggere e interrogare i dati, che da semplici numeri e informazioni possono diventare il racconto di una storia, un report di monitoraggio sulla piattaforma interattiva di Monithon.it.

Perché il Monithon?

I fondi delle politiche di coesione sono una fonte di finanziamenti piuttosto corposi: 99,286 miliardi di euro per il ciclo 2007-2013, di cui 47 miliardi per le regioni del Meridione. Per dare un margine di paragone si tratta di una somma molto simile a tutto l’insieme delle manovre finanziarie messe a punto dai governi Berlusconi, Monti e Letta sin dal 2011.

Questi fondi sono stanziati per promuovere la coesione territoriale del Paese e correggere le disuguaglianze di sviluppo in esso presenti. Si tratta quindi di capitali indispensabili per lo sviluppo socio-economico delle aree più in difficoltà, ma l’elevato numero di progetti finanziati e la conseguente dispersione delle risorse rendono più difficoltosa l’attività di controllo sugli interventi. Inoltre, sappiamo che laddove esiste la disponibilità di cospicui finanziamenti si moltiplicano le occasioni di spreco, corruzione e malamministrazione che possono incidere negativamente sulla realizzazione dei progetti, decretando il fallimento delle politiche di coesione.

Il monitoraggio civico consente un’ampia e capillare attività di controllo sociale su come le amministrazioni impiegano (o non impiegano) i contributi, sulle modalità e i tempi di attuazione degli interventi, verificando se la destinazione delle risorse risponde alle reali necessità del territorio.

Tuttavia lo scopo del Monithon non è la mera denuncia: lo strumento interattivo incentiva la partecipazione attiva della società civile alle politiche pubbliche, responsabilizza amministrazioni ma anche cittadini, stimola l’interazione tra amministrazioni pubbliche e cittadinanza, consente la conoscenza e la diffusione delle buone prassi.

Quando è nato il primo Monithon?

Il primo Monithon si è tenuto a Bologna nel 2013, in occasione del primo raduno degli iscritti alla mailing list di Spaghetti Open Data, durante una “passeggiata di monitoraggio” sugli interventi di ristrutturazione delle scuole finanziati coi fondi europei. L’esperimento si è poi ripetuto a Salerno e Bari, ma l’idea della piattaforma interattiva Monithon.it nasce ad aprile 2013 durante il Festival internazionale del Giornalismo a Perugia.

Chi può partecipare al Monithon?

Praticamente tutti: semplici cittadini, giornalisti, amministratori, studenti, ricercatori, imprese, associazioni, chiunque sia dotato di curiosità, spirito di osservazione, interessamento al proprio territorio e alla modalità con cui le amministrazioni impiegano le risorse pubbliche. Qui l’identikit del cittadino monitorante.

Come?

Cittadini monitoranti non si nasce, si diventa: ecco una guida passo passo realizzata dalla community Monithon per diventare a “perfect monithoner” e scrivere il proprio report su uno dei numerosi interventi finanziati dai fondi europei (quello che interessa di più, quello attivo sul proprio quartiere, la propria città o la propria regione,..).

Quando?

Il 22 febbraio si terrà la quarta edizione dell’International Open Data Day, la seconda edizione per l’Italia. Si tratta dell’evento mondiale che riunisce tutti gli appassionati di open data per diffondere i dati pubblici aperti. Le città che ospiteranno l’ODD in Italia hanno inserito nella programmazione dell’evento alcuni Monithon sui progetti finanziati dalle politiche europee. Gli eventi sono pubblici e aperti a tutti.

Dove?

In questa pagina wiki è presente l’elenco degli eventi inerenti all’ODD programmati in tutto il mondo, mentre qui è disponibile una lista puntuale delle città italiane che partecipano all’ODD coi relativi progetti di Monithon. Per l’ODD della città di Roma si terrà l’evento Hub presso l’Archivio Centrale dello Stato. Per iscriversi all’evento romano si può compilare questo form.

Dove posso trovare maggiori informazioni sull’ODD 2014?

Da questo link è possibile accedere a tutte le informazioni necessarie per conoscere le iniziative legate all’ODD Italia 2014 e prendervi parte.

La maratona di monitoraggio civico sulle politiche di coesione rende la società civile protagonista di un cambiamento, difficoltoso ma possibile, verso la trasparenza totale. Quindi, buon Monithon a tutti!

di Cinzia Roma

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