Renzi prende sotto braccio Letta e lo accompagna all’uscita. Il presidente del Consiglio non andrà in Parlamento per formalizzare la crisi (come chiedono Forza Italia e M5s) ma prende in ogni caso lo schiaffo dal suo partito. E, pochi minuti dopo il voto della Direzione nazionale che benedice la relazione del segretario con 136 e appena 16 no, il presidente del consiglio annuncia seccamente che domani sarà al Quirinale con le dimissioni in mano.

Che forma prenderà il prossimo esecutivo? Nel corso di una conferenza stampa Angelino Alfano, attuale vicepremier e ministro dell’Interno, annuncia il sostegno dell’Ncd, a patto che non sia un “governo politico di centrosinistra” (e Formigoni mette in guardia dall’imbarcare Sel e grillini). Alfano usa però toni aspri, difende i risultati conseguiti, attacca il Pd che lo fa cadere “per scontri interni”. Il non detto è l’ostilità del premier in pectore verso l’ex delfino di Berlusconi: potendo, Renzi farebbe volentieri a meno di annoverarlo nella  nuova compagine. Certo che l’allargamento verso sinistra nasce male, dato che il leader di Sel Nichi Vendola è il più severo fustigatore del sindaco di Firenze: “Una tipica manovra di Palazzo, anche molto triste dal punto di vista dei rapporti umani. Così non nasce niente di buono”. Al confronto è molto più disponibile il segretario della Lega Matteo Salvini, che a renzi chiede un incontro “un minuto dopo l’incarico”.

ANCHE CUPERLO VOTA PER RENZI, SOLO CIVATI DICE NO. Solo Civati e i suoi votano contro la relazione che mette alla porta il capo del governo. Tutti gli altri (sinistra del partito compresa) no. Gianni Cuperlo aveva chiesto di non votare, per salvare almeno le forme, ma il regolamento prevede una pronuncia del “parlamentino” sulle relazioni del segretario. In più lo prevedono anche le norme della chiarezza politica, si potrebbe dire. Alla fine, poco dopo le 18, la Direzione nazionale approva la mozione del segretario (leggi il testo) con 136 sì, 16 no e due astenuti. La “staffetta” – anche se Renzi ha esortato a non chiamarla così – è benedetta dal partito. Pochi minuti dopo il voto, Enrico Letta detta una nota: “A seguito delle decisioni assunte oggi dalla Direzione nazionale del Partito Democratico, ho informato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, della mia volontà di recarmi domani al Quirinale per rassegnare le dimissioni da presidente del Consiglio dei ministri”. 

LETTA, LA PROCESSIONE PER RECLUTARLO NEL NUOVO GOVERNO. Letta non parlerà più per tutta la giornata, salvo un tweet di ringraziamento “per i tanti messaggi ricevuti”.  I restroscena lo danno rassegnato, del resto la sfiducia arriva dal suo partito, che è anche il partito di maggioranza relativa. Le conseguenze di ciò che accadrà d’ora in poi saranno interamente sulle spalle di Matteo Renzi. Per tutto il giorno, in processione a Palazzo Chigi, lo implorano di dimettersi prima, di evitare una plateale rottura del partito. Ma lui tiene il punto. Arrivano a Palazzo Chigi i capigruppo Zanda e Speranza ed il capo della segreteria renziana Guerini, re magi che portano in dono al premier l’ultima offerta (che poi il Pd smentirà con una secca nota): posti di tutto riguardo nel nuovo governo. Letta li liquida rapidamente ed è secco il suo rifiuto. 

BERLUSCONI, UN PREGIUDICATO AL COLLE PER LE CONSULTAZIONI. E Silvio Berlusconi? Riunisce lo stato maggiore del partito in piazza San Lorenzo in Lucina e ribadisce quello che va dicendo in questi giorni: vediamo che cosa succede nelle prossime ore, in ogni caso noi restiamo determinanti. Il pregiudicato-decaduto-in attesa di esecuzione della pena guiderà la delegazione azzurra al Quirinale per le consultazioni. Ma certo è pronto, all’occorrenza, a far pesare a Renzi la scelta di entrare nella stanza dei bottoni senza un passaggio parlamentare e senza passare per le elezioni, dopo averle invocate fino all’ultimo. Domani Berlusconi volerà in Sardegna per chiudere la campagna elettorale del governatore Ugo Cappellacci.

Alla fine c’è l’assassino, ma manca il movente. Il 18 gennaio Renzi aveva lanciato addirittura un hashtag su Twitter (“Enricostaisereno”), oggi “ringrazia il presidente del Consiglio per il notevole lavoro svolto alla guida del governo, un esecutivo di servizio nato in un momento delicato. E per il significativo apporto dato in particolar modo per il raggiungimento degli obiettivi europei” (guarda il videoblob di Renzi su Letta). Una formula di poche parole neanche tanto addolorate da presidente di società di calcio che esonera l’allenatore. Quale sia il punto di svolta che ha trasformato Renzi da Dottor Jekyll a Mister Hyde nessuno ancora l’ha capito.

RENZI: “RISCHIARE E’ UN DOVERE”. Renzi pretende dunque un cambio della guardia “all’inglese”: il nuovo leader del partito prende anche la guida del governo. Propone un governo per una “legislatura costituente“, quindi fino al 2018 perché “il Pd si deve assumere la responsabilità”. Nessun processo al governo, sottolinea, ma non è una staffetta perché “vorrebbe andare nella stessa direzione e alla stessa velocità, mentre qui si decide un cambio di passo”. Il segretario non nasconde l’orgoglio (in una sfida a distanza con lo stesso Letta che ieri aveva provato a passare dalla difesa all’attacco). Anzi non si vergogna di chiamarla “ambizione”. “Parlano dell’ambizione smisurata di Renzi, del Pd – ha spiegato – Vi aspetterete che smentisca queste parole e invece non lo faccio. Dobbiamo avere un’ambizione smisurata. Il segretario, come l’ultimo delegato”. Non nega che ci sia un rischio, “ma chi fa politica ha il dovere di rischiare in alcuni momenti. Vale anche per me”. Contenuti pochi, al momento, a parte la feroce definizione data al programma presentato da Letta: “Contributo”. Niente contenuti, quando ci si limita alla politica.

Proprio Letta ha atteso il voto da Palazzo Chigi perché voleva il timbro su una decisione che con il passare delle ore è diventata largamente maggioritaria tanto che – oltre all’Areadem di Franceschini, il cui voto favorevole  era scontato – anche la minoranza Pd in una riunione precedente alla direzione nazionale aveva dato il via libera a Renzi, presente il nume tutelare Massimo D’Alema. Il presidente del Consiglio non c’era alla direzione. Il paradosso è che ha atteso il voto seguendo la diretta streaming di una riunione del suo partito che quasi in massa gli ha voltato le spalle. Al capezzale, con lui a Palazzo Chigi, i ministri del Nuovo Centrodestra: Alfano e gli altri. “Decidete con serenità” scrive Letta in una nota alla direzione nazionale. Forse c’è dell’ironia, nella speranza che la serenità sia la stessa che gli ha augurato il suo segretario che ora vuole prendere il suo posto.

CRONACA ORA PER ORA 

21,19 – Letta su twitter: “Un grazie collettivo per i messaggi ricevuti”
“Un grazie collettivo, ma non per questo meno sincero, per i tanti messaggi tw ricevuti in queste ore!”. Lo scrive su Twitter il premier Enrico Letta. E’ il primo commento ufficiale di Letta dopo il voto in Direzione nazionale Pd.

20,40 – Renzi su twitter: “Un paese semplice e coraggioso, proviamoci”
“Un paese semplice e coraggioso, proviamoci”. Così Matteo Renzi, al termine della direzione Pd, spiega su twitter il suo impegno.

20,11 – Vendola: “Crisi di palazzo, molto triste anche per rapporti umani”
“Quello che sta accadendo è una tipica manovra di Palazzo, con un copione anche molto triste dal punto di vista dei rapporti umani”. Lo ha detto il leader di Sel, Nichi Vendola. “Ho ascoltato con molta attenzione la relazione, breve e veloce, di Matteo Renzi, con cui ha liquidato senza nessuna analisi di merito l’esperienza del governo Letta. Ha parlato di un cambiamento che – secondo Vendola – non ha alcuna relazione con le ragioni della crisi sociale, di quel che è fuori dal Palazzo”. 

19,49 – M5S pronto a disertare le consultazioni al Colle
Sarà l’assemblea congiunta dei parlamentari M5S a decidere la linea da tenere per le consultazioni. Non è escluso, a quanto apprende l’Adnkronos, che i Cinque Stelle decidano di disertare l’appuntamento al Colle, evitando il confronto con il Capo dello Stato. Non sarebbe la prima volta: già nell’ottobre scorso il Movimento disertò un appuntamento al Quirinale per discutere delle modifiche alla legge elettorale. I grillini, all’epoca, si risentirono per la scelta del Presidente di vedere prima i partiti che sostenevano il governo e, solo in un secondo tempo e dopo le polemiche, le opposizioni.

19,17 – Consultazioni, “Berlusconi guiderà la delegazione di Fi”
Silvio Berlusconi, senatore decaduto per effetto della legge Severino, “guiderà la delegazione di Forza Italia alle consultazioni con il Presidente della Repubblica”. E’ quanto si legge in un tweet di Forza Italia.  

19,08 – Formigoni (Ncd): “Nessun allargamento della maggioranza a Sel e Grillo”
“Renzi non creda di avere assicurato il voto del Nuovo Centrodestra. Siamo aperti a discutere, ma solo sulla base di un accordo politico e programmatico alla tedesca, cioè scritto nero su banco. Un programma che preveda cose da fare (eliminazione legge Fornero, abbattimento cuneo fiscale, semplificazione normativa sul lavoro, provvedimenti per la famiglia, innovazione) e quelle da non fare (matrimoni gay, unioni civili, ecc.). Il perimetro della maggioranza non può che essere quello che sosteneva il governo Letta, quindi nessuna apertura né a Sel a né a Grillo”. Lo ha detto il senatore del Ncd, Roberto Formigoni.

19,00 – Salvini (Lega): “Un minuto dopo l’incarico a Renzi chiederemo un incontro”
”Un minuto dopo l’incarico a Renzi, come segretario della Lega gli chiederò un incontro per sapere quello che vuole fare”: lo ha detto all’ANSA Matteo Salvini, confermando l’apertura dei giorni scorsi. “Ciò – ha aggiunto – premesso che per noi la via maestra in un Paese normale sarebbero le elezioni”.

18,53 – Alfano (Ncd): “Crisi per scontro interno al Pd, noi indisponibili a governo politico di centrosinistra”
“Il Governo oggi viene fatto cadere e la sua esperienza viene conclusa in esito allo scontro interno al Pd e in esito all’evoluzione della leadership del Pd. E’ arrivato un nuovo segretario nel Pd e di fatto stasera cade il Governo”. Lo ha affermato il segretario dell’Ncd Angelino Alfano in una conferenza stampa. Alfano ha rivendicato i successi dell’esecutivo di Letta e confermato il sostegno a un futuro governo, che però non sia “politico di centrosinistra”. 

18,46 – Di Maio (M5S): “Letta venga in Parlamento a farsi sfiduciare”
“Letta deve venire in Parlamento per farsi sfiduciare”. Lo scrive il deputato del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, su Facebook. “La direzione nazionale del Pd che oggi ha decretato la fine di Letta – ha aggiunto Di Maio – non è composta dai componenti del gruppo parlamentare del Pd, ma da persone elette con Renzi alle ultime primarie (sindaci, presidenti di provincia, non parlamentari, etc)”. “Il gruppo parlamentare Pd – ha sottolineato – è invece composto in base alle ultime elezioni nazionali (bersaniani in maggioranza). Ciò vuol dire che la sfiducia a Letta non è detto che la votino”.

18,42 – La Russa (Fdi): “Così Renzi perde aurea di novità”
“Questa fase non assomiglia alla seconda Repubblica ma addirittura alla prima e credo che quell’aurea di novità che poteva suscitare Renzi si sia di conseguenza fortemente attenuata”. Lo afferma, ai microfoni del Tg3, il presidente di Fdi Ignazio La Russa. “Mentre fino a qualche giorno fa la legge elettorale era una priorità al punto tale di non permettere nemmeno la visione degli emendamenti in commissione, ora con questo nuovo quadro politico e con il rinvio di una settimana dell’esame del testo in Aula, dobbiamo pensare che le elezioni che prima erano prossime, ora siano più lontane”, conclude La Russa.

18,37 – Confermato consiglio dei ministri domani
Il consiglio dei ministri resta confermato per domani mattina alle 11,30 a Palazzo Chigi, dopo l’annuncio del premier Enrico Letta di volersi dimettere domani al Quirinale. La riunione era stata convocata in precedenza senza alcun ordine del giorno. Il premier potrebbe salire dunque al Quirinale subito dopo il cdm.

 18,27 – Brunetta (Fi): “E’ una crisi del Pd, auspico dibattito parlamentare”
“Questa è una crisi del Pd, che quelli del Pd – senza Renzi, perché non è parlamentare – dovranno spiegare alle Camere, al governo e, soprattutto, all’opinione pubblica. Il Pd non c’è più”. Lo ha detto il capogruppo di Fi alla Camera, Renato Brunetta ospite di “Speciale TGLa7”. “Letta -ha aggiunto- dovrebbe spiegare in consiglio dei Ministri lo stato dell’arte. Dovrebbe comunicare la sua andata al Quirinale per le dimissioni e noi auspichiamo che il presidente della Repubblica ne prenda atto e lo rimandi alle Camere per un dibattito parlamentare di chiarimento tra la sua maggioranza, soprattutto tra il Pd che l’ha sfiduciato, e la propria azione di governo”.  

18, 16 – Letta: “Domani le mie dimissioni al Quirinale
Pochi minuti dopo il voto in Direzione nazionale, Enrico Letta ha annunciato le proprie dimissioni con una nota:  “A seguito delle decisioni assunte oggi dalla Direzione nazionale del Partito Democratico, ho informato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, della mia volontà di recarmi domani al Quirinale per rassegnare le dimissioni da presidente del Consiglio dei ministri”.

18,05 – Direzi0ne Pd approva relazione Renzi: 136 sì, 16 no, 2 astenuti

17.39 – Casaleggio: “Fino al 2018? Mi pare molto azzardato”
“Fare previsioni fino al 2018 mi pare molto azzardato”. Lo dice il cofondatore del M5S, Gianroberto Casaleggio, al termine della sua visita a Roma. “Vedo un quadro di forte instabilità come dimostrato in questo primo inizio d’anno con forze politiche che si separano e liti interne ai partiti”, ha aggiunto.

17.35 – Prodi: “Osservo, ma non do giudizi. Auguri al Paese”
“Osservo, penso ma non do giudizi. Guardo dalla finestra già da un pezzo. Faccio gli auguri al Paese che ne ha tanto bisogno ma ricordiamoci che ci vuole un accordo con l’Ue perché da soli non ce la facciamo”. Così Romano Prodi rispondendo sul governo all’ambasciata francese per ricevere la Gran Croce della Legion d’Onore.

17.24 – Cuperlo: “Voteremo sì”
“Assumiamo la linea politica indicata dal segretario, avevamo auspicato che non ci fosse un voto per evitare ulteriori lacerazioni ma di fronte alla necessità di esprimersi sul documento, proposto dal segretario, voteremo a favore. Ritengo necessario evidentemente che il Pd poi, in direzione e nei gruppi, discuta di contenuti e dei programmi”. Così Gianni Cuperlo ribadisce la linea della minoranza Pd.

17.14 – I lettiani lasciano la direzione Pd: “Non voteremo”
Quasi tutti gli esponenti lettiani in direzione Pd stanno lasciando la sala per non partecipare al voto sul documento che sfiducia il governo Letta. A lasciare la sala, tra gli altri, a quanto si apprende, Paola De Micheli, Vito De Filippo, Anna Ascani e Lorenzo Basso.

17.01 – Giannini (Scelta Civica): “Da Renzi risposta importante”
“La relazione di Renzi ci ha dato una risposta molto importante. Chiedevamo chiarezza al Pd e chiarezza abbiamo avuto, soprattutto sulla linea di radicale cambiamento di cui c’è bisogno”. Lo afferma Stefania Giannini, segretario di Scelta Civica. “Renzi – aggiunge Giannini – haindicato un obiettivo che per noi era e resta molto importante che è quello della legislatura costituente. Noi siamo entrati in Parlamento per riformare il Paese e di certo non lo si può fare con un Governo a orologeria”, conclude.

16.45 – Civati: “A metà tra Prima Repubblica e Shining. E ne approfitterà B.”
“Mi dichiaro contrario alla strada che stiamo prendendo. E voterò oggi. Con una preoccupazione: che Berlusconi non voglia approfittare di questo passaggio”. Pippo Civati annuncia voto contrario al documento presentato da Renzi alla direzione Pd. “Personalmente sono molto a disagio”, dice. “Non capisco perché cambiando premier dovremmo avere un destino diverso. Negli ultimi giorni si è assistito a una via di mezzo tra la Prima repubblica e Shining”, quella che si sta prendendo “è una decisione avventata e pericolosa”.

16.44 – Alfano e ministri Ncd a Palazzo Chigi da Letta
Dopo aver ascoltato l’intervento di Matteo Renzi alla Direzione del Pd, Angelino Alfano e i ministri di Ncd (Lupi, Quagliariello e Lorenzin), hanno raggiunto, a quanto si apprende, il premier Enrico Letta a palazzo Chigi.

16.43 – Civati voterà contro il documento di Renzi
“Io voterò contro” la relazione del segretario del Pd, Matteo Renzi, “sperando di poter recuperare un confronto sulle cose da fare per il futuro”. Così Pippo Civati chiudendo il suo intervento alla Direzione nazionale del partito. “Mi dichiaro contrario alla strada che stiamo intraprendendo”, ha detto Civati. 

16.40 – Civati: “Grandi perplessità su nuovo governo”
“Ribadisco le mie grandi perplessità sull’idea di un nuovo governo e mi chiedo cosa cambierebbe nel lungo percorso, dal 2015 al 2018, fatto con la stessa maggioranza”. Lo ha detto Pippo Civati, intervenendo alla Direzione nazionale del Pd in corso al Nazareno.

16.40 – Speranza (Pd): “Documento condivisibile”
“Il senso del documento che viene proposto è per me condivisibile. Letta ha fatto fino in fondo la sua parte, lui ha dato il meglio ma penso che oggi le condizioni nuove che ci sono debbono provare a farci fare quella svolta che ci chiedono da più parti”. Lo ha detto il capogruppo del Pd alla Camera Roberto Speranza.

16.39 – Bondi (Fi): “Con Renzi premier no opposizione alla Santanchè”
“Se nascerà un governo presieduto da Matteo Renzi, la mia opinione personale è che Forza Italia abbia la grande opportunità di condurre nei confronti di un governo di centrosinistra un’opposizione intelligente, ferma ma al tempo stesso pronta a collaborare se il governo proporrà cose buone per gli italiani. D’ora in poi non possiamo più permetterci un’opposizione ‘alla Santanchè””. Lo afferma il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi.

16.38 – Brunetta: “No a crisi extraparlamentare”
“Matteo Renzi, segretario del Pd, il partito di maggioranza relativa, apre la crisi di governo. Enrico Letta, presidente del Consiglio, espressione del Pd, partito di maggioranza relativa, si presenti in Parlamento per un doveroso chiarimento davanti alla sua maggioranza, davanti all’opposizione e davanti al Paese. No ad una crisi extraparlamentare”. Lo sottolinea il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta. “Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non lo può e non lo deve consentire. Il Capo dello Stato -conclude l’esponente azzurro- garantisca che la crisi abbia come sede il Parlamento e non solo un partito, il Partito democratico”.

16.37 – Casaleggio: “Crisi non può essere extraparlamentare”

16.33 – Letta aspetterà il voto della direzione
Il premier Enrico Letta aspetta il voto della direzione Pd, dopo aver ascoltato nel suo studio a Palazzo Chigi l’intervento del segretario Matteo Renzi, che lo ha ringraziato per il lavoro svolto chiedendo al partito di aprire una fase nuova con un nuovo governo. “Soltanto dopo il voto – spiegano fonti di Palazzo Chigi – deciderà cosa fare”.

16.31 – Zampa: “Voto previsto al termine del dibattito”
“Il voto è previsto al termine del nostro dibattito”. Lo annuncia Sandra Zampa, vicepresidente alla direzione del Pd pregando i colleghi di non lasciare la sala prima che si concluda la votazione.

16.29 – Cuperlo: “Rischio che pezzo di società non capisca passaggio”
“Arriviamo” a questo punto di svolta”nei tempi che avevamo richiesto, ma non nelle forme che sarebbero servite. Ma arriviamo a questo passaggio con un sentimento di grande preoccupazione e con il timore che un pezzo di società fatichi a capire le ragioni del contrasto”. Così Gianni Cuperlo alla direzione del Pd.

16.14 – Zanda: “Accelerazione necessaria”
“Ma cos’è cambiato in questi dieci mesi? Il governo ha fatto quel che poteva, ma quando una crisi è così profonda ad aggravare i problemi basta il solo fatto che il tempo passi. Tutto è diventato più difficile ed è necessaria questa accelerazione”. Lo afferma il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda nel corso del suo intervento alla direzione nazionale del Pd.

16.11 – Cuperlo: “No a voto su una relazione”
“Chiedo che la Direzione non venga a chiamata oggi a esprimersi con un voto” sulla relazione del segretario nazionale Matteo Renzi. Lo ha detto Gianni Cuperlo nel corso del suo intervento alla Direzione del partito in corso al Nazareno. 

16.10 – Cuperlo: “Ci sia passaggio chiaro in Parlamento”

16.00 – Renzi: “Usciamo tutti insieme dalla palude”
“Se l’Italia chiede un cambiamento radicale o questo cambiamento lo esprime il Pd o non lo farà nessuno. Vi chiedo tutti insieme di uscire dalla palude”. Così Matteo Renzi nel chiedere ai membri del ‘parlamentino’ democratico di dire se quello da lui proposto “è l’orizzonte entro cui dobbiamo muoverci, perché allora ci muoviamo”. 

16.00 – Renzi: “Il Pd si deve assumere la responsabilità”
“Lo sport preferito degli ultimi giorni è dire che è tutta colpa del Pd, ma oggi dobbiamo decidere e dalle forze di coalizione ci si chiede che il Pd assuma le sue responsabilità”. Così Matteo Renzi scegliendo, in direzione, di proporre un patto di legislatura fino al 2018.

15.58 – Renzi: “Rilancio radicale non è in polemica con Letta”
“Il rilancio radicale che immaginiamo non suoni come polemica verso Letta né dal punto di vista personale nei confronti di Enrico né verso il governo che ha affrontato momenti di grande incertezza e turbolenza nell’ultimo anno”. Così Matteo Renzi spiegando la sua proposta di governo di legislatura.

15.57 – Renzi: “Ambizione? Sì, il Pd deve averla”
“Parlano dell’ambizione smisurata di Renzi, del Pd. Vi aspetterete che smentisca queste parole e invece non lo faccio. Dobbiamo avere un’ambizione smisurata. Il segretario, come l’ultimo delegato”. Così Matteo Renzi alla direzione del Pd.

15.53 – Renzi: “O protagonismo forte o cambiamento a parole”
“Potrebbe aspettare e non rischiare ma in 20 anni non si sono fatte le cose. O il Pd ha un protagonismo forte o il cambiamento è solo a parole”. Così Matteo Renzi alla direzione Pd.

15.52 – M5s lancia il sondaggio: “Dove si sfiduciano i governi?”
Il blog dei senatori M5s lancia un sondaggio in rete dal titolo e dei quesiti provocatori: “dove si sfiduciano i governi?”. Sul Frecciarossa? Sul panfilo Britannia? Alle primarie del PD? A cena da Napolitano? In Parlamento? sono le opzioni per rispondere.

15.51 – Il Mattinale di Forza Italia: “IncoeRenzi”
“Sbruffoneria. L’attuale Parlamento èdelegittimato dalla sentenza della Consulta sul cosiddetto Porcellum. E se i famosi 148 deputati ‘abusivì venissero tolti al centrosinistra e redistribuiti a Forza Italia, a M5S e Ncd? Semplicemente Renzi non avrebbe i numeri per i suoi giochi di Palazzo. Farebbe ancora lo sbruffoncello?”. Lo scrive, nelle sue parole chiave, ‘Il Mattinale’, la nota politica redatta dal gruppo Forza Italia della Camera dei deputati. “IncoeRenzi – prosegue – Renzi dice mai qui, mai là, poi si smentisce. Perfettamente coerente con la sua incoerenza. “IncoeRenzi” è il soprannome utilizzato spesso dal Movimento Cinque Stelle per il segretario del Pd.

15.50 – Renzi: “Mettersi in gioco rischioso per me, ma c’è dovere di rischiare”
“Mettersi in gioco adesso ha un elemento di rischio personale. Ma chi fa politica ha il dovere di rischiare in alcuni momenti. Vale anche per me”. Così Matteo Renzi alla direzione Pd. Ma questo, aggiunge, “non è un rischio personale, è il rischio del Pd” che deve “prendersi la responsabilità di ciò che sta accadendo”. 

15.49 – Renzi: “Nuovo governo con obiettivo 2018 e riforme”
“L’altra, quella di un nuovo governo, è una scelta azzardata ma può avere senso se hai il coraggio di dire alle realtà europee che l’obiettivo è il 2018 con riforme elettorali, costituzionali ed il tentativo di cambiare le regole a partire da una burocrazia opprimente”. Così Matteo Renzi illustrando le due opzioni davanti al Pd.

15.48 – Renzi: “Strada elezioni suggestiva, ma non risolverebbe i problemi”
“La strada delle elezioni ha una suggestione e un fascino”. Ma “ancora oggi non abbiamo una normativa elettorale in grado di garantire la certezza della vittoria”. Avrebbero un “valore purificatore” ma “in questo momento non riuscirebbero a risolvere i problemi nel Paese”. Così Matteo Renzi alla direzione del Pd.

15.44 – Renzi: “Bivio: o elezioni o legislatura costituente”
“Non è un derby, siamo di fronte ad un bivio: è l’occasione chiara di tornare alle elezioni o possiamo trasformare questa legislatura in Costituente”. E’ l’ipotesi che Matteo Renzi fa alla direzione Pd.

15.44 – Letta cancella visita ufficiale in Gran Bretagna
Il presidente del Consiglio Enrico Letta ha cancellato una visita ufficiale in Gran Bretagna, prevista per il 24-25 febbraio prossimi. Lo scrive il Financial Times online.

15.43 – Renzi: “Non è staffetta, perché si prova a cambiare ritmo”
“Non si tratta di staffetta o non staffetta. Staffetta è quando si va nella stesa direzione e alla stessa intensità, non quando si prova a cambiare ritmo”. Così Matteo Renzi alla direzione del Pd.

15.43 – Renzi: “Pd ringrazia Letta per lavoro svolto”
“La direzione del Pd ringrazia il presidente del Consiglio per il notevole lavoro svolto alla guida del governo, un esecutivo di servizio nato in un momento delicato. E per il significativo apporto dato in particolar modo per il raggiungimento degli obiettivi europei”. Matteo Renzi legge il documento della direzione del Pd.

15.41 – Renzi: “Non faremo il processo al governo”
“Non faremo processo al governo, ma se siamo in condizioni di aprire pagina nuova”. Così Matteo Renzi aprendo la direzione Pd.

15.39 – Renzi: “Voteremo una relazione”

15.38 – Riunioni Areadem e minoranza: “Ok a Renzi”
Si sono visti all’ora di pranzo. Due riunioni distinte, quella di Areadem e quella della minoranza Pd. Un’esito simile. Entrambe le componenti Pd sono pronte a sostenere la necessità di un cambio di passo a palazzo Chigi. Ma se dall’area franceschiniana si fa sapere che “non sarà possibile evitare un voto” in Direzione, tra la minoranza dem c’è ancora chi spera di evitare un voto di sfiducia a Enrico Letta nella riunione ma, si fa sapere, che tutto dipende dal discorso del segretario. All’incontro della minoranza ha partecipato anche Massimo D’Alema.

15.37 – Letta nel suo studio a P.Chigi, segue diretta direzione Pd

15.36 – Renzi: “Franchezza e trasparenza totale, ma anche indicare la strada”

15.35 – Renzi ha preso la parola nella direzione PD

15.31 – Gasparri (Fi): “Renzi accoltella alle spalle Letta”
“E per fortuna era il nuovo che avanza. Renzi alimenta scissioni nei partiti altrui, come conferma l’indignazione di Vendola e la scesa in campo tra i grillini del superpoliziotto Casaleggio. Accoltella alle spalle Letta dopo aver detto che a Palazzo Chigi sarebbe andato solo in caso, improbabile, di vittoria elettorale”. Lo dice il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (Forza Italia).

15.22 – Carbone (Pd): “Fossi stato in Letta sarei venuto”
“Se fossi stato Letta, da dirigente del Pd, sarei venuto alla direzione”. Così il deputato Pd Ernesto Carbone, tra i fedelissimi di Matteo Renzi, risponde ai cronisti arrivando alla direzione del partito al Nazareno.

15.21 – Civati: “Letta trattato come la giraffa dello zoo di Copenhagen”

15.13 – Sanna (Pd): “Letta non andrà in Aula per sfiducia”
In caso di sfiducia da parte della Direzione del Pd, il premier Letta “non si presenterà in aula” alle Camere per parlamentarizzare la crisi. Lo ha detto Francesco Sanna, consigliere per le Riforme del premier Letta, arrivando alla Direzione del Pd. Secondo Sanna la Direzione dovrà chiudersi “con un voto o sulla relazione di Renzi o su un dispositivo che faccia definitivamente chiarezza”. 

15.08 – Sede del Pd blindata
La sede del Pd è letteralmente blindata da parte delle Forze dell’ordine in occasione della Direzione del partito. Quattro furgoni della Celere bloccano infatti dai due lati via di sant’Andrea delle Fratte, dove si trova l’ingresso principale del partito, mentre lungo la strada sostano numerosi poliziotti con alla cinta i caschi antisommossa. Una schiera di agenti blocca anche i tre ingressi della sede del Pd per evitare che entrino persone estranee alla direzione. Negli stretti spazi della via, resi ancora più angusti dai furgoni, si muovono rapidamente da un ingresso all’altro le telecamere cercando di carpire qualche battuta ai membri della Direzione che giungono alla spicciolata. 

15.05 – Pini (Pd): “Ci incasiniamo anche senza D’Alema, visto?”
“Visto che anche senza D’Alema siamo capaci di incasinarci parecchio?”. Lo scrive, su twitter, la deputata Pd Giuditta Pini.

15.04 – Richetti (Pd): “Letta? Rispetta istituzioni e dinamiche politica”
Cosa significa l’assenza di Enrico Letta nella direzione del Pd? “Significa che Letta non solo è un grande uomo delle istituzioni ma che è una persona che rispetta le dinamiche della politica”. Così il deputato renziano Matteo Richetti, risponde ai cronisti arrivando alla direnzione del partito al Nazareno.

14.52 – Realacci (Pd): “Partito lacerato? Discussione difficile”
Il Pd è lacerato? “Beh, certo la discussione è difficile”. Così Ermete Realacci, risponde ai cronisti arrivando alla direzione del partito al Nazareno.

14.50 – Formigoni (Ncd): “Letta non va a direzione? Allora accetterà un incarico”
“Letta non va a direzione Pd. Alloraè tutto deciso, Renzi tesserà lodi di Letta, celebrerà unità del PD e Letta accetterà un incarico”. E’ quanto scrive il senatore del Ncd Roberto Formigoni in un tweet. 

14.32 – Chiamparino: “Letta avrà già deciso di dimettersi”
Letta non va alla direzione Pd “probabilmente perchè ha già deciso che si dimette”. Così Sergio Chiamparino, ospite al programma radiofonico ‘Un giorno da pecorà di Raidue2. “Se Renzi va al governo è probabile – ha aggiunto – che abbia un coniglio nel cappello, non credo fatto solo di effetti speciali, ma una squadra forte ed un programma tosto a breve tempo”.

14.19 – Letta: “Non vengo in direzione, si decida con serenità”

“Carissimi – scrive il premier in unalettera inviata alla direzione – penso che, in una giornata importante come questa, sia fondamentale che la discussione si sviluppi, e le decisioni conseguenti siano assunte, con la massima serenità e trasparenza. Per questo preferisco aspettare a Palazzo Chigi le determinazioni che verranno prese, in modo che tutti in Direzione si sentano liberi di esprimere valutazioni ed esplicitare le decisioni che ritengono opportune. Vi ringrazio, Enrico Letta”.

14.01 – Renzi arriva al Nazareno per la direzione
Il segretario del Pd Matteo Renzi è arrivato al Nazareno dove tra circa un’ora inizierà la direzione del partito.

13.35 – Le Monde: “Italia di nuovo sull’orlo di una crisi politica”
”L’Italia di nuovo sull’orlo della crisi politica”: questo il titolo del quotidiano francese Le Monde, che a pagina due dedica un ampio articolo all’attuale situazione politica in Italia. “Matteo Renzi, capo del Partito democratico, è tentato di rovesciare il presidente del consiglio, Enrico Letta, che viene dallo stesso partito”, scrive Le Monde, ricordando che Renzi “è forte del sostegno di 2 milioni di simpatizzanti di sinistra che hanno votato per lui” alle primarie del Pd. Mentre il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo si “radica nell’elettorato”.

13.10 – Giachetti (Pd): “Avrei votato contro Letta già prima”
“Io personalmente gli avrei votato contro anche in altre occasioni. Una delle ragioni di scontro con il presidente del consiglio fu il voto sulla mozione sulla legge elettorale. Fu lui che chiese al partito di votare contro una mozione che probabilmente ci avrebbe messo al riparo da una legge elettorale, così come nel caso Cancellieri e in altre occasioni”. Lo ha detto Roberto Giachetti, vice presidente della Camera e renziano di ferro, intervenendo questa mattina ad Agorà.

12.52 – Di Maio (M5s): “Per il Pd più facile accordarsi con B che con se stesso”
“Per il Pd è più facile accordarsi con Berlusconi che con se stesso”. Lo scrive su Twitter il vicepresidente della Camera, esponente del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio.

12.52 – Vendola a Renzi: “Nessuno pensi giocare in casa altri”
“Vorrei lanciare un’avvertenza:nessuno pensi di giocare in casa d’altri e reclutare qualche malpancista. Perché questa sarebbe un’attività corruttiva che determinerebbe conseguenze anche molto gravi sul terreno delle alleanze”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia e leader di Sel, Nichi Vendola, parlando con i giornalisti, oggi a Bari, della situazione politica nazionale, a margine di un incontro.

12.43 – Fonti Pd: “Incontro Letta-Guerini non è andato bene”
No, non è andata bene. Questa la linea fatta filtrare da ambienti Pd dopo l’incontro questa mattina a palazzo Chigi tra il premier Enrico Letta e Lorenzo Guerini, portavoce della segreteria di Matteo Renzi, i capigruppo di Camera e Senato, Roberto Speranza e Luigi Zanda. Si fa sapere che al centro dell’incontro ci sarebbe stata la richiesta di concordare una gestione della Direzione che evitasse showdown o esiti “cruenti”. Ma la delegazione di “pontieri” non sarebbe uscita con le assicurazioni sperate. 

12.40 – Mineo (Pd): “Nessun gruppo in Senato voterebbe fiducia a Letta”
“Ho fatto un rapido sondaggio in Senato. Nessun gruppo parlamentare voterebbe la fiducia al governo Letta. Sic transit gloria mundi”. Così, su Twitter, il senatore del Pd Corradino Mineo. 

11.43 – Casaleggio: “Transfughi M5S? Ognuno prende sue decisioni”
“Sa, ognuno prende le sue decisioni”. Così Gianroberto Casaleggio arrivando alla Camera per l’incontro con i deputati del M5S, risponde ai cronisti che gli chiedono se ci potranno essere dei ‘transfughi del Movimento, si parla di sette parlamentari, che potrebbero sostenere un possibile Governo Renzi. 

11.33 – Governo, Casaleggio: “Dovrebbero esserci elezioni”

11.32 – Casaleggio: “Qualunque cosa va decisa in Parlamento”
“Qualunque cosa va decisa in Parlamento. Il Parlamento è sovrano”. Lo ha detto il cofondatore del M5S, Gianroberto Casaleggio, arrivando a Montecitorio per una riunione con il gruppo.

11.28 – Serracchiani (Pd): “Conferenza stampa di Letta inopportuna”
“La conferenza stampa di Enrico Letta è stata inopportuna”. Così il Presidente del Friuli Venezia Giulia e membro della Segreteria del Pd, Debora Serracchiani, ospite de L’Aria che tira, il programma di Myrta Merlino su La7, ha commentato le dichiarazioni del Premier, aggiungendo: io “non avrei usato quelle parole”.

11.26 – Giachetti: “Escludo sfiducia a Letta in Parlamento”
“Questi pugni sul tavolo da parte di Letta li avrei voluti vedere nel caso Alfano Shalabayeva e in altre situazioni. Detto questo, non credo ci sarà nessun duello finale all’arma bianca, oggi in direzione discuteremo anche quello che propone Letta, lo valuteremo e poi prenderemo delle decisioni, più o meno serenamente. Non so cosa farà Letta, se verrà o no alla Direzione. Il Partito democratico ha riunito nei giorni scorsi il gruppo parlamentare e sostanzialmente all’unanimità ha dato una spinta a Renzi. Comunque sento di escludere una sfiducia a Letta in Parlamento”. Lo ha detto Roberto Giachetti, vice presidente della Camera e renziano di ferro, intervenendo questa mattina ad Agorà.

11.26 – Quagliariello: “Letta non ha concordato Impegno Italia”
“Io ho visto il programma di Letta ieri sera, dopo che lui lo ha presentato e poiché i programmi dovrebbero essere centrali, noi oggi la prima cosa che faremo è sentire i nostri parlamentari sul programma presentato, che dal nostro punto di vista ha luci ma anche ombre, e soprattutto su quelli che sono i nostri paletti, le nostre proposte e priorità”. Lo afferma Gaetano Quagliariello, ministro per le Riforme costituzionali, intervenendo questa mattina ad Agorà su Rai Tre. 

11.26 – Schifani: “Anche Ncd è alternativo a Sel” 
“Siamo alternativi a Sel e questo è un fatto politico rilevante. Anche io ritengo che la posizione del Nuovo Centro Destra sia alternativa a quella di Sel. Deciderà Renzi, noi andiamo avanti per la nostra strada”. Lo afferma Renato Schifani di Ncd. 

11.05 – Squinzi: “Da Letta buona analisi,non le risposte attese”
“E’ stata fatta una buona analisi ma non sono state date le risposte che ci aspettavamo”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi rispondendo a una domanda sul governo Letta all’Unione Industriale di Torino.

11.05 – Squinzi: “Staffetta? la politica non è compito nostro”
“La politica non è compito nostro”.Così il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha risposto sulla possibile staffetta tra Enrico Letta e Matteo Renzi alla presidenza del Consiglio, a margine dell’iniziativa degli industriali di Torino.

10.56 – Fava (Sel): “Ok a Renzi se c’è discontinuità”
“Se i fuochi di artificio promessi da Renzi in questi mesi dovessero rispondere ad un programma di Governo di svolta che afferma la discontinuità rispetto al ventennio berlusconiano nei fatti, nelle proposte, nell’agenda e nelle priorità, io credo che non ci si può sottrarre alla responsabilità di valutare se si può dare il nostro contributo e lavorare insieme”. A dichiararlo il parlamentare di Sel Claudio Fava, a Radio Città Futura.

10.31 – Gelmini (Fi): “Il Pd passa sopra ogni regola istituzionale”
“Il Parlamento e gli italiani potranno conoscere oggi pomeriggio in diretta streaming se Enrico Letta si dimette per lasciare campo libero a Matteo Renzi. Non so se questa modalità sarà ricompresa fra le riforme istituzionali del sindaco di Firenze, è difficile però vedere in questa scena l’alba della terza Repubblica”. Lo scrive su Facebook Mariastella Gelmini, vicecapogruppo vicario di Forza Italia alla Camera.

10.24 – Salvini: “Mai con Renzi, ma se ci stupisse su euro…”
Non abbiamo nessuna preclusione nei confronti di Matteo Renzi perché siamo pagati per fare politica e risolvere i problemi. Tuttavia è incredibile che le ‘menatè interne al Pd tengano in ostaggio tutta l’Italia”. Lo ha detto Matteo Salvini a Radio Anch’io. “Non entreremmo mai in un governo – ha aggiunto il leader della Lega Nord – guidato da Renzi. Ma se ci stupisse con le sue proposte, a partire dal giudizio sull’euro, che è stato un vero crimine, allora potremmo essere più buoni con il suo esecutivo”.

10.14 – Vendola: “Governo Renzi inquietante, sarebbe manovra di palazzo”
“Il modo con il quale nascerebbe un governo Renzi è davvero inquietante. Si tratta di una manovra di palazzo, di una lotta per il potere, di una guerra fratricida”. E’ questa l’opinione di Nichi Vendola intervistato da Radio Anch’io. “Siamo molto lontano – ha aggiunto il leader di Sel – da quanto Matteo Renzi ci aveva promesso. Lui e Letta sono persone perbene, ma il problema è l’agenda di governo. Chiuso il ciclo di Berlusconi, hanno consentito che risuscitasse e Monti come Letta hanno prodotto austerità e povertà nel Paese”. Secondo il governatore della Puglia, Sel è “antropologicamente inconciliabile con il Ncd, che sono diversamente berlusconiani. Non siamo di fronte ad un cambiamento nella vita del governo, ma in piena continuità, a parte gli effetti speciali di Renzi”.

9.46 – Incontro tra Letta, Guerini e i capigruppo del Pd
Continuano i tentativi di mediazione all’interno del Partito democratico per evitare che si arrivi a uno scontro aperto tra Enrico Letta e Matteo Renzi oggi nella direzione del partito. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, un incontro si è svolto questa mattina presto a palazzo Chigi tra il premier, il responsabile della segreteria di Renzi Lorenzo Guerini e i capigruppo dem di Camera e Senato Roberto Speranza e Luigi Zanda.

9.26 – Alfano: “Se il Pd lo conferma, Letta può contare su di noi”
“Se il Pd confermerà la fiducia al governo Letta potrà contare sul Nuovo Centro Destra”. Lo ha detto Angelino Alfano alla telefonata di Canale 5.

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