“Non mi nasconderò dietro l’immunità parlamentare perché sono un cittadino e da cittadino mi difenderò dalle false accuse del Pd. Non mi avvarrò della immunità parlamentare”. E’ l’annuncio del deputato del M5S Massimo De Rosa, in merito alla denuncia delle parlamentari Pd per le offese in commissione alla Camera. Una dichiarazione più politica che giuridica. L’insindacabilità delle opinioni espresse da un parlamentare nell’esercizio delle sue funzioni è prevista dalla Costituzione e non è una scelta personale. La decisione spetterà eventualmente al giudice. Intanto il primo a ringraziare l’eletto 5 Stelle è stato il leader Beppe Grillo con un tweet: “Grazie per il tuo esempio”. Prima di De Rosa, anche il senatore M5s Romani aveva annunciato che, nel caso la minaccia di Renzi di querelarlo fosse andata a compimento, “avrebbe rifiutato all’immunità”.

“Tra persone normali si chiede scusa e ci si ferma lì, Non era abituato a questo ambiente: gli ho dato l’occasione per distogliere l’attenzione dalle cose serie. In ogni caso, ho depositato una contro-querela per diffamazione nei confronti di tutti i deputati del Pd che stanno inventando e gonfiando le notizie”, aggiunge il deputato cinque stelle. “La querela delle deputate può starci perché mi è scappata una parolaccia ma le menzogne non posso accettarle: è una questione di dignità personale. Hanno detto cose assurde e mi riferisco a donne e uomini del Pd. Hanno detto che li ho minacciati con un casco e che ero violento. La parolaccia mi è scappata ed ho chiesto scusa ma non ci sto a passare per un mostro per cose che non ho fatto”.

“Ci impiegherò anni ma dimostrerò che non è andata come raccontano loro – prosegue – A casa, la mia ragazza e la mia famiglia sono stati solidali con me perché mio conoscono: sono un ragazzo tranquillo. Sono spaventati: ho presentato tre proposte di legge ed ora sono in tutti i tg dipinto come un violento. Dambruoso? Faccia quello che crede, io non mi avvarrò della immunità”.

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