Le firme sono già sul tavolo del presidente Vasco Errani: un elenco lungo oltre 800 nomi, per chiedere lo stop definitivo della discarica di Poiatica, un sito da due milioni tonnellate di rifiuti interrati nel cuore dell’appennino reggiano. Le hanno spedite i comitati ambientalisti che, dopo manifestazioni e incontri, a metà gennaio hanno deciso di giocare anche la carta della petizione online. Hanno scelto la la piattaforma Change.org e ottenuto in meno di due settimane centinaia di adesioni. Nel testo i promotori, i gruppi Ecologicamente e Fermare la discarica, si rivolgono direttamente alla Regione Emilia Romagna, dove proprio questi giorni è in fase di approvazione del piano regionale di gestione dei rifiuti: “Abbiamo paura di aprire le finestre, di mangiare gli ortaggi che coltiviamo e persino dell’aria che respiriamo”.

Parole dai toni simili a quelle usati dai parroci locali della valle, che alcune settimane fa avevano scritto una lettera aperta per invitare a schierarsi a fianco dei comitati ambientalisti. A preoccupare è soprattutto il progetto di ampliamento della discarica di Poiatica, presentato mesi fa dalla multiservizi Iren Ambiente. Piano che prevede la creazione di un sesto lotto, con l’allargamento di altri 500 mila metri cubi.

Un via libera c’è già ed è quello del comune di Carpineti. Ma anche nella prima stesura del piano regionale le stime prevedono il conferimento di 100 mila tonnellate di rifiuti all’anno, fino al 2020. Per questo l’appello è rivolto direttamente agli inquilini di viale Aldo Moro, gli ultimi a doversi esprimere sulla vicenda. “Alla regione chiediamo di rivedere le linee programmatiche del nuovo Piano regionale per la gestione dei rifiuti in tempi utili e di modificarle affinché la discarica di Poiatica, dopo 20 anni di intensa attività, possa essere definitivamente chiusa e non sia autorizzato nessun ulteriore ampliamento, indipendentemente dalla tipologia e quantità di rifiuti che vi si potrebbero conferire”. Lanciata il 21 gennaio, oggi la petizione ha raccolto oltre 800 firme e punta a superare la soglia del migliaio entro pochi giorni. Anche grazie alla spinta di alcune forze politiche, come l’Idv regionale e il Movimento 5 stelle, che ha fatto sapere di aver preso contatti con i comitati e di avere nel cassetto un’interrogazione parlamentare sul tema rifiuti.

Ma in questi giorni a preoccupare gli abitanti della valle è anche il rischio idrogeologico. Come già accaduto l’anno scorso, il maltempo sta sbriciolando alcune zone che circondano la discarica. Lo denuncia in una nota il comitato Fermare la discarica: “Nei boschi e nei terreni sopra Poiatica ci sono diversi smottamenti e si sono formati addirittura dei laghi di acqua ristagnata, acqua che evidentemente la terra non riesce a riassorbire”. Inoltre, il gruppo fa sapere di aver segnalato alla Procura di Reggio Emilia i continui lavori di manutenzione al manufatto scatolare della discarica. Ossia una sorta di galleria in cemento armato che fa defluire il percolato e l’acqua. “Le opere di manutenzione causate da ammaloramento si sarebbero dovute chiudere nel marzo del 2013, ma i lavori continuano anche nel 2014. Le betoniere entrano ed escono da Poiatica e il comune di Carpineti conferma. Non è che questa opera sta dando problemi per il muoversi dei rifiuti sopra o per le frane di fianco? E se crolla il manufatto, c’è il rischio che le acque ristagnino a monte?”.

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