Obama emetterà un decreto per incrementare di quasi tre dollari il salario minimo dei dipendenti federali. A scriverlo è il Washington Post, che cita un documento della Casa Bianca. Il presidente, prosegue il sito web del quotidiano Usa, annuncerà la misura stasera nell’atteso discorso sullo Stato dell’Unione. Obama, quindi, vuole usare l’autorità presidenziale per portare avanti alcune politiche aggirando il Congresso. Il salario minimo federale passerà quindi da 7,25 dollari all’ora a 10,10 dollari all’ora entro il 2015, in linea con la sua richiesta di legare le paghe all’inflazione.

La misura riguarderà solo i contratti di lavoro nuovi e non quelli già stipulati ma, se alcune condizioni dell’accordo cambieranno, potrebbe essere applicabile ai contratti in rinnovo. Secondo quanto fa sapere la Casa Bianca, dell’aumento del salario minimo beneficeranno soprattutto custodi e lavoratori del settore edile, oltre che gli impiegati nelle basi militari che sono addetti a lavare stoviglie e panni e servire il cibo. Obama inoltre appoggia la proposta di legge che prevede l’aumento del salario minimo anche per i lavoratori che ricevono mance, i cosiddetti ‘tipped workers’, promossa dal senatore democratico Tom Harkin e dal deputato democratico George Miller; per i ‘tipped workers’ si tratterebbe del primo aumento dello stipendio minimo da oltre 20 anni. 

Si stima che circa 2 milioni di americani lavorano con contratti federali, anche se il numero di lavoratori che riceve il salario minimo sarebbe una parte di questi. La Casa Bianca sostiene che un salario minimo più alto per i lavoratori aumenterebbero il morale, ridurrebbe il turnover e incrementerebbe la produttività.  L’anno scorso Obama aveva chiesto l’innalzamento del salario minimo a 9 dollari.

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